giovedì 26 settembre 2019

Marina di Ragusa 7-13 settembre 2019

da Sabato 7 a Venerdì 13 settembre 2019
Ed eccoci qui, fermi all'ormeggio, stanziali per un po'.
Da questo momento in poi i post del diario di bordo saranno meno frequenti. Continuerò a raccontare come si svolge la nostra vita a bordo, ma condensandola in settimane o scrivendo dei post dedicati quando faremo qualcosa di non particolarmente ordinario.
Comincio raccontandovi del posto dove siamo.
Il Porto Turistico di Marina di Ragusa è molto ben curato. I pontili sono su piloni e non su catenarie e con il vento forte di maestrale di questi giorni la barca è rimasta fermissima, altro che i balletti continui a cui eravamo abituati stando nel porto di Livorno. Ai pontili si accede attraverso un pontile principale talmente ampio e lungo che qui viene chiamato "pista d'atterraggio".
Marina di Ragusa, Porto Turistico - pontile di accesso ©Valeriaderiso
Marina di Ragusa, Porto Turistico - pontile di accesso
Ci sono rastrelliere per le biciclette sparse un po' ovunque e, più o meno a metà, un gazebo con dei lettini. In questi giorni sono arrivate altre barche, e pare ne aspettino circa 200 per i primi di ottobre. Molte vengono lasciate qui dai proprietari, ma  c'è anche un discreto numero di persone che, come noi, passano l'inverno a bordo. Al momento per la maggior parte sono coppie mediamente anziane e senza figli di diverse nazionalità, ma magari tra le 200 ce ne saranno una o due con dei bambini, chi lo sa.
A cinque minuti di cammino dal porto si arriva sul lungomare e sulla spiaggia sottostante, ampia e con sabbia fine ma non polverosa, attrezzata con docce e cestini per la raccolta differenziata.
QUI  e QUI  potete accedere a due web cam in diretta.
Marina di Ragusa, il lungomare a la spiaggia ©Valeriaderiso
Marina di Ragusa, il lungomare a la spiaggia
Il paese è pulito e c'è una attenzione alta a differenziare i rifiuti, il Sindaco ha vietato l'utilizzo di materiali "usa e getta" nelle attività commerciali (salvo esaurimento scorte) e i quattro cestini - plastica/metallo, vetro, carta, indifferenziato - sono disseminati ovunque per cui anche il più distratto e incallito "inquinatore" credo abbia un forte deterrente a "sbagliare", anche se sulla spiaggia raccolgo tappi, cannucce, e pezzi di plastica vari ed è pieno di cicche di sigaretta. Ho visto spiagge molto molto più sporche, ma data l'attenzione che il Comune ha in questo senso mi aspetterei una maggiore sensibilità anche da parte delle persone che frequentano questo posto. Ma l'uomo è lento ad imparare e a cambiare le cattive abitudini si sa, soprattutto quando è ignorante. Nella scuola di Sara fanno molta formazione su queste tematiche, speriamo quindi nelle nuove generazioni.
Ora che siamo stanziali ci possiamo dedicare a rendere Maramea più "casa".
Ho cominciato trovando una collocazione per una collezione di immagini di pesci e un bellissimo acquerello regalatomi dalla mia amica Marlena, un'artista e decoratrice molto molto dotata.
Super Maramu - Maramea, dinette
Super Maramu - Maramea, dinette
Super Maramu - Maramea, acquarello di Marlena Logozzo
Questo è solo l'inizio, abbiamo diversi lavori da fare, pian piano ve li mostreremo tutti.
Abbiamo ordinato la nuova lavatrice, un modello piccolo che entrerà nel micro bagno di poppa, mentre il mobiletto che conteneva quella vecchia verrà trasformato con due mensole per sistemare meglio pentole e stoviglie da cucina.
Mentre Marco si tagliava la barba a poppa con il rasoio tagliacapelli la testina gli è finita in acqua, e così abbiamo dovuto comprarne uno nuovo, aggiungendolo all'ordine della lavatrice. Tra ormeggio e elettrodomestici che salasso questo mese!
Sara ha legato molto con il bimbo di un trimarano arrivato poco dopo di noi; anche il suo babbo, Enrico, e i suoi amici Tristan e Alessandro, che costituiscono l'equipaggio, sono molto simpatici e spesso andiamo sulla spiaggia o ceniamo tutti assieme.
anche in spiaggia si va in bici
anche in spiaggia si va in bici
chiacchiere tra capitani
chiacchiere tra capitani
Purtroppo (per noi) loro non rimarranno qui tutto l'inverno, hanno in programma di fare il giro del mondo per cui tra circa un mese/un mese e mezzo partiranno, e allora approfittiamo il più possibile del tempo che abbiamo per stare insieme.
Anche quando le giornate non sono proprio soleggiate, si sta ancora bene, l'aria e calda, i nostri nuovi amici fanno kite surf e noi stiamo sulla spiaggia.
Kite surf e piccoli spettatori
Enrico al Kite surf e piccoli e grandi spettatori
Kite surf
Tristan al Kite surf
La domenica mattina sul trimarano ci sono le crêpes per tutti per colazione, tranne per me meschina, che non posso mangiarle per via del glutine. Tristan è francese e le fa buonissime; nei prossimi giorni avremo poi modo di scoprire che fa buonissimi tutti i dolci!
E, infine, è arrivato il primo giorno di scuola! Si va in bici!
in bici a scuola
in bici a scuola
Ne abbiamo solo due, una è quella di Sara, l'altra pieghevole la usa Marco e io, per oggi, vado a piedi uscendo dieci minuti prima.
Arrivati nel cortile della scuola c'è una grande confusione di bambini di tutte le età: il plesso ospita elementari e medie.
Sara lega la sua bicicletta,  e ci mettiamo in un angolo ad aspettare l'ora dell'entrata.
La vedo preoccupata, posso capire la tensione in cui si trova in questo momento: tutto è nuovo, non conosce nessuno, e la fantasia può farle immaginare qualsiasi cosa! Arriva il turno della sua classe. L'accompagniamo, salutiamo brevemente i due maestri presenti e andiamo via.
All'uscita è raggiante! Le sue aspettative non erano altissime e invece dice di aver trovato compagni e insegnati accoglienti e tutti simpatici. Mi sembra un ottimo inizio, vedremo se il primo impatto si confermerà sul lungo periodo.
Andiamo a mangiare sulla spiaggia e restiamo lì per parte del pomeriggio.
Credo che un primo giorno di scuola così bello sia difficile averlo! e non è ancora finito perché ci raggiungono gli amici del trimarano che ci invitano a cena: loro mettono l'ampia dinette, noi la pastasciutta al pomodoro, e Tristan si esibisce con una deliziosa torta con l'uvetta senza glutine fatta apposta perché possa mangiarla anche io!

^_^

martedì 24 settembre 2019

31 agosto-6 settembre, di nuovo Siracusa e Marina di Ragusa

Sabato 31 agosto 2019
Alle 9:35 salpiamo da Portopalo diretti a Siracusa, dove arriviamo alle 14:00 con una smotorata continua e una traversata senza niente di rilevante. Passeremo qui i prossimi giorni, in attesa di tornare a Marina di Ragusa per l'inizio della scuola. La baia del Porto Grande, davanti all'Isola Ortigia è ben ridossata, il fondale fangoso è un ottimo tenitore, è gratis e ci permette di andare a terra quando vogliamo. Inoltre Ortigia è bellissima, c'è un mercato giornaliero molto ben fornito e ultimo particolare, ma non meno importate, c'è la pasticceria Artale! che è diventata per noi un punto di riferimento dato che fa ottime granite, ottimi cannoli, ottime brioches, tutto anche senza glutine, dettaglio di non poca importanza.
Siracusa - faro di Punta Castelluccio ©Valeriaderiso
Siracusa - faro di Punta Castelluccio
Abbiamo ancora dei filetti dell'alalonga pescato mentre venivamo via da Lampedusa; ne taglio cinque fettine per pranzo e lesso il resto per metterlo sott'olio. Facciamo tutti una doccia prima di cucinare e tra una cosa e l'altra pranziamo alle 15:00.
Alle 17:30 andiamo a terra con il gommone per gustare i cannoli di Artale e fare una passeggiata.
Siracusa - a zonzo tra i vicoli ©Valeriaderiso
Siracusa - a zonzo tra i vicoli
Alle 19:30 siamo di nuovo a bordo, senza appetito naturalmente... così guardiamo un film tutti e tre insieme: "Waterworld".

Domenica 1 settembre 2019
Stamattina il cielo è grigio, non c'è un alito di vento e l'acqua è talmente ferma che sembra di stare in uno stagno. Infatti ad un certo punto piove.
Nell'attesa che spiova faccio il sottovuoto ai barattoli di tonno sott'olio. La pioggia ci dà una tregua e facciamo una scappata a terra per cambiare la bombola del gas che è finita. L'aria è calda e non c'è tanta umidità come ci si aspetterebbe, così ci allunghiamo a prendere pane e birre, e un diario di scuola per Sara.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo da Artale e compriamo le nostre prime arancine da quando siamo in Sicilia (incredibile, ma vero, sono le prime!) dal momento che le fanno anche con la panatura senza glutine le prendiamo tutte così e oltre alle classiche con il ragù, ne proviamo anche una con melanzane, pistacchi e mozzarella e una con pecorino pepato. Sono talmente profumate, calde e per niente unte che appena a bordo le mangiamo con gusto e nessuno di noi pensa di immortalarle prima di addentarle. Buonissime! La nostra preferita risulta essere quella con le melanzane. Mentre scrivo mi viene l'acquolina in bocca... che bontà!
Oggi a Forcoli i nostri amici vendemmiano. Negli scorsi anni abbiamo sempre partecipato a questo evento settembrino, quest'anno facciamo sentire la nostra presenza con una videochiamata gioiosa ma anche nostalgica.

Lunedì 2 settembre 2019
Ci svegliamo con un tempo abbastanza perturbato, ma non ci facciamo scoraggiare ed andiamo a terra per fare gasolio con le taniche (costa meno, a volte anche MOLTO meno, che ai distributori dei porti). Appena torniamo a bordo piove!
Nel pomeriggio per fortuna la pioggia si ferma e possiamo tornare a terra per andare a visitare il Museo del mare, che è aperto il Lunedì e il Venerdì dalle 17,00 alle ore 19,00 e il Mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 12,00... AVREBBE DOVUTO essere aperto, perché lo troviamo chiuso, senza nemmeno un avviso per giustificarne il motivo.
Siracusa - quartiere della Giudecca ©Valeriaderiso
Siracusa - quartiere della Giudecca 
Ripieghiamo su un giro per Ortigia e andando a zonzo per i vicoli arriviamo nel quartiere della Giudecca un tempo abitato dalla comunità ebraica di Siracusa.
Siracusa - quartiere della Giudecca ©Valeriaderiso
Siracusa - quartiere della Giudecca
È un piacere girare per Ortigia, girando per le sue strade la sorpresa è dietro l'angolo.
Siracusa - Basilica San Giovanello © Valeriaderiso
Siracusa - Basilica San Giovannello
Per puro caso passiamo davanti alla basilica di S. Giovanni Battista (o Giovannello), un'altra chiesa senza tetto, come quella di Sant'Ignazio a Mazara del Vallo; differentemente da quest'ultima, la basilica di San Giovannello è ancora  utilizzata per le funzioni religiose. 
Siracusa - interni San Giovanello © Davide Mauro
Siracusa - interni San Giovannello © Davide Mauro
L'aspetto attuale è del 1380. Ha due celle campanarie sulla sinistra, un bellissimo portale quattrocentesco, un rosone e l'apice della facciata che non sono allineati fra di loro per via delle manomissioni subite nel corso dei secoli.

Martedì 3 settembre 2019
Stamattina facciamo un salto al mercato e, tra le altre cose, prendiamo delle enormi noci dell'Etna. Messe a confronto con le noci normali risultano proprio grandissime. Sono fresche e molto molto buone.
Siracusa - le noci dell'Etna ©Valeriaderiso
Siracusa - le noci dell'Etna accanto a quelle normali
Poi passiamo quasi un'ora nell'ufficio delle poste perché devo spedire dei documenti: c'è una sola impiegata e più di venti persone in coda, è giorno di pensioni e ci vuole tanta pazienza.
In una strada nei pressi del mercato ci imbattiamo in un gatto che guarda e aspetta speranzoso davanti alla porta di una macelleria.
Siracusa - desiderio! ©Valeriaderiso
Siracusa - desiderio!
Nel pomeriggio Marco e Sara fanno un giretto con il gommone sotto i due ponti che uniscono Ortigia alla parte più recente di Siracusa. Il Ponte Umbertino, il più vecchio tra i due, è notevolmente più basso di quelli livornesi a cui siamo abituati, tanto che Sara arriva quasi a toccarne la volta.
Siracusa - Ponte Umbertino ©Sarabassi
Siracusa - Ponte Umbertino
Oltre il ponte si imbattono in un gruppo di ragazzi che giocano una partita di allenamento a canoa polo.
Siracusa - Ponte Umbertino ©Sarabassi
Siracusa - Ponte Umbertino
Siracusa - Canoa Polo ©Sarabassi
Siracusa - Canoa Polo

Mercoledì 4 settembre 2019
Siracusa - pioggia incessante ©Valeriaderiso
Siracusa - pioggia incessante
Pioggia, pioggia, pioggia scrosciante per tutto il giorno.
Siracusa - pioggia incessante ©Valeriaderiso
Siracusa - pioggia incessante
Ne approfittiamo per raccogliere l'acqua ed evitare di andare in porto a rifornirci, visto che qui non è possibile usare il dissalatore perché l'acqua è troppo sporca.
Siracusa - raccolta di acqua piovana ©Valeriaderiso
Siracusa - raccolta di acqua piovana
Dopo la pioggia, spesso, c'è l'arcobaleno, oggi ne abbiamo addirittura due!!!
Siracusa - doppio arcobaleno ©Valeriaderiso
Siracusa - doppio arcobaleno
Giovedì 5 settembre 2019
Anche oggi è il cielo è nuvolo e minaccioso, ma osiamo e andiamo a terra per comprare del pane.
Mentre camminiamo per i vicoli arriva uno scroscio d'acqua violento e abbondante: troviamo riparo nel bel negozio dei pesci FISH HOUSE ART.
Passata la buriana ci incamminiamo verso Artale per comprare arancine e cannoli, dato che probabilmente domani partiremo, ma lo troviamo chiuso!!! aiuto!! e ora? siamo orfani di Artale...
Proviamo una pasticceria poco più avanti dove però non fanno cose senza glutine, allora prendiamo due cannoli per Marco e Sara e dei dolcetti di pasta di mandorle che potrò mangiare anche io.
La pioggia si placa, il sole riprende possesso del cielo.
Decidiamo di cenare a terra. Cerchiamo inutilmente una pizzeria che faccia la pizza senza glutine e senza usare le basi congelate,  alla fine ci fermiamo in un ristorante dove sono stata tantissimi anni fa e che mi è rimasto impresso perché era a conduzione familiare, gli avventori si sedevano tutti insieme, uno accanto all'altro dove c'era posto ad un lungo tavolo dall'aria vetusta, e le stoviglie erano tutte scompagnate: la Foglia.
Siracusa - Trattoria la Foglia
Siracusa - Trattoria la Foglia
Ha conservato l'impronta di abitazione, all'esterno ha una serie di tavoli e sedie datate che le danno l'aspetto di un romantico rigattiere, su ogni tavolo c'è un centrino e le stoviglie sono sempre scompagnate. Nell'insieme è gradevole anche se ora si nota una certa forzatura nel seguire questo stile casuale.  Per me non c'è grande scelta, ma tra gli antipasti prendo una buonissima caponata e una parmigiana di melanzane, peccato che le porzioni siano molto piccole. Marco e Sara mangiano invece ravioli fatti in casa, uno alla Norma l'altra al ragù.
Tornati a bordo controlliamo le previsioni per i prossimi giorni. Il 12 comincerà la scuola per Sara, dobbiamo essere a Marina di Ragusa almeno un paio di giorni prima, ma è previsto un bel maestrale teso a partire da domani sera, per niente favorevole alla nostra rotta visto che ce lo troveremmo dritto sulla prua. Se aspettiamo che passi lascerà sicuramente mare formato, per cui non è nemmeno possibile pensare di muoversi verso il 9 o il 10. Non ci resta che partire domattina prestissimo per evitare che anticipi e che ci renda la navigazione pesante. È probabile anche che troveremo pioggia, ma almeno non sono previste burrasche.


Venerdì 6 settembre 2019
Alle 4:00 siamo in piedi e dopo un quarto d'ora salpiamo verso Marina di Ragusa. Non faremo la consueta sosta a Porto Palo, abbiamo circa 60 miglia da fare e vogliamo arrivare prima che monti il maestrale.
Usciti dalla baia del Porto Grande c'è una bella onda formata che fa rollare e sbattere lo scafo, ma passato il vicino Capo Murro di Porco si alza un filo di vento che con le vele permette di stabilizzare la barca. Inoltre la corrente favorevole aiuta, filiamo a 7 nodi.
h 6:42 alba verso Marina di Ragusa ©Valeriaderiso
h 6:42 alba verso Marina di Ragusa
Alle 9:00 passiamo al traverso di Capo Passero e dell'Isola delle correnti, dove si incontrano Ionio e Tirreno, e assistiamo al curioso fenomeno di avere onde da prua e onde da poppa. Finora niente pioggia, anzi c'è un bel sole.
Con la corrente favorevole e un pizzico di vento di bolina continuiamo a procedere a 7/7.5 nodi.
Il tempo si mantiene stabile, il vento è di prua e ci sono grosse onde in formazione, ma per fortuna ancora non tanto alte da rallentarci.
Marina di Ragusa - Maramea all'ormeggio invernale ©Valeriaderiso
Marina di Ragusa - Maramea all'ormeggio invernale (la terza, quella con il gommone di lato)
Alle 13:30 siamo a Marina di Ragusa, ormeggiati a quello che sarà il nostro posto per tutto l'inverno.
Dopo pranzo facciamo una passeggiata in paese: è strano non dover andare a terra con il gommone!
Nel pomeriggio comincia a soffiare il maestrale previsto e arriva al nostro pontile un bel trimarano arancione con a bordo un bimbo biondo di tre anni. Sara fa subito amicizia.
La nostra permanenza sicula è ufficialmente iniziata!!!

^_^

domenica 22 settembre 2019

27-30 agosto, Lampedusa, traversata con Alalgonga e avventure ragusane.

Martedì 27 agosto 2019
Al nostro risveglio è talmente bella questa baia, l'aria così calda e l'acqua così invitante che ci tuffiamo prima ancora di fare colazione. È una cosa che non facciamo spesso perché siamo freddolosi, ma qui l'acqua sfiora i 26° ed è troppo bella per potervi resistere.
Lampedusa, acqua turchese ©Valeriaderiso
Lampedusa, acqua turchese
Passiamo la mattinata qui a Cala Tabaccara, ma le previsioni danno in arrivo vento da Sud-Est, la baia è esposta proprio a questo vento, dobbiamo spostarci.
Alle 17:00 salpiamo per tornare a Cala Guitgia. C'è una webcam che dall'albergo sulla spiaggia riprende la baia, eccoci! Siamo noi!
Maramea a Cala Guitgia, dalla webcam dell'Hotel Baia Turchese
Maramea a Cala Guitgia, dalla webcam dell'Hotel Baia Turchese
Riguardiamo le previsioni, dicono tutto e il contrario di tutto. Se rinforzerà il vento da Sud Est qui non ci sono ridossi, per cui alla fine decidiamo di partire presto domattina: andremo direttamente a Marina di Ragusa così da arrivare in nottata e la mattina dopo andare in città, a Ragusa, per iscrivere Sara a scuola.


Mercoledì 28 agosto 2019
Salpiamo alle 6:25. Il sole è appena sorto.
Partenza all'alba ©Valeriaderiso
Partenza all'alba
Ci sono 12/13 nodi da Sud-Est, facciamo 7/8 nodi di bolina larga. Navigare senza il rumore del motore è un piacere, soprattutto se la bolina non è strettissima. Alle 13:10 sorpresa! Sentiamo partire il mulinello della canna da traina... e io che quasi non volevo mettere la lenza in acqua, ma Marco mi ha convinta dicendomi "È l'ultima...".
Rallentiamo l'andatura chiudendo il genoa e mentre Marco recupera la lenza io prego che non sia un pesce troppo grosso... ma Pachamama ha deciso diversamente, è un altro Alalonga, e sembra anche più grosso di quello che abbiamo preso venendo a Lampedusa.
Alalonga (Thunnus alalunga) ©Valeriaderiso
Alalonga (Thunnus alalunga) 
Stavolta è un maschio, niente uova e non so se rallegrarmene per le vite risparmiate o dispiacermi per la bottarga che non potremo fare. Quello che è certo è che molto di questo tonno finirà sott'olio, è troppo grande per mangiarlo tutto da soli in pochi giorni.
Alle 15:00 il vento gira a poppa e cala del tutto, accendiamo il motore.
Intorno alle 19:30 attraversiamo un banco enorme di cassiopee, sono centinaia di tutte le dimensioni, peccato che oramai la luce sia poca e le foto che scattiamo non vengono un granché.
Cassiopee (Chotyloriza tubercolata) a centinaia in navigazione
Cassiopee (Chotyloriza tubercolata) a centinaia in navigazione 
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata) ©Valeriaderiso
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Di solito in traversata, sia che andiamo a vela sia che abbiamo il motore acceso, pranziamo e ceniamo in pozzetto seduti sulle panche o sui cuscini del prendisole di poppa. A volte è capitato che di sera, se non c'era grosso traffico di navi e eravamo a motore e non c'erano onde, abbiamo cenato sottocoperta a tavola con il radar a vista, ma finora non è mai capitato che cenassimo in pozzetto con il tavolo montato. Stasera però non c'è vento, l'aria è calda, non si prevedono burrasche, non ci sono CB in lontananza, solo una spessa foschia e il mare è tranquillo, talmente tranquillo che possiamo permetterci di cenare con il tavolo aperto: il menù prevede carpaccio di tonno e guacamole.
cena in pozzetto in traversata
cena in pozzetto in traversata
Finito di cenare, mettiamo via il tavolo e ci prepariamo alla notturna vera e propria.
Man mano che scende il buio e che ci "avviciniamo" a Malta (che non vediamo, sia per la distanza sia perché c'è una foschia fittissima) si intensifica il traffico di navi; ne contiamo molte, qualcuna ci passa vicino, a meno di due miglia.
Verso le 21:20 nel buio totale sentiamo il respiro e i tonfi dei delfini che saltano intono allo scafo, ma non riusciamo a scorgere che per pochi secondi le loro grosse sagome ricoperte di plancton quando schizzano fuori dall'acqua. Non li vediamo, ma li sentiamo molto bene, nonostante il rumore del motore, è molto emozionante anche "alla cieca"!
Sara va a dormire e io e Marco restiamo ad alternarci di guardia alle navi che incrociano la nostra rotta.
Intorno alle 2 del mattino, in vista delle luci della costa siciliana, comincia a piovere e si vedono i lampi dei temporali in terraferma. Nessuna burrasca però, solo pioggia e nemmeno tanta.
Alle 3:00 arriviamo nella rada davanti a Marina di Ragusa, diamo àncora e cerchiamo di riposare un po', domani mattina sul presto dovrò andare a Ragusa con l'autobus, le ore di sonno che abbiamo davanti non sono molte.

Giovedì 29 agosto 2019
Alle 7:45 siamo in piedi, devo prendere l'autobus che da Marina di Ragusa va a Ragusa e passa per la fermata nei pressi del porto alle 9:30. Facciamo colazione e una volta pronti Marco e Sara mi accompagnano a terra, in porto, con il gommone e poi tornano a bordo.
Arrivo alla fermata con un po' di anticipo, tiro fuori il mio Kindle dallo zaino e mi metto a leggere. Quando l'autobus arriva scopro che non va a Ragusa, ma a Scicli, quello per Ragusa passa alle 10:00. Avrei potuto dormire un po' di più! Spero solo di riuscire a fare tutto in tempo incastrando le coincidenze degli autobus cittadini. Alle 10:30 sono a Ragusa, faccio il biglietto per l'autobus che deve portarmi alla scuola e vado alla fermata. Guardo l'orario e mi accorgo che il prossimo passerà tra un'ora! Non ce la farò mai ad andare, fare l'iscrizione e ritornare per le 12:30 qui dove parte l'autobus per Marina, e la corsa successiva è alle 14:30! Questo rischia di diventare un viaggio del meschino...
La città sembra immobile, molti negozi sono chiusi, sulla vetrina di uno c'è un cartello scritto a penna che dice "Il 29 chiuso". Mah! sono perplessa, è vero che siamo ancora in agosto e a ridosso del fine settimana, ma mi pare ci sia troppo poco movimento.
Vado verso la stazione dei treni, vicinissima, sperando di trovare un taxi. Deserto anche qui, però c'è un numero del Radio-taxi. Chiamo, chiedo quanto mi costa la corsa fin dove devo andare, ho solo 20 euro in tasca e certo non mi aspettavo di dover prendere un taxi. La corsa costa 10 euro, ok, ce la posso fare. Mi dicono che il taxi arriverà tra 10 minuti; mi guardo intorno per vedere se c'è uno sportello bancomat e fare un prelievo. Nulla.
Arriva il taxi, dò l'indirizzo e in pochi minuti arriviamo all'Istituto. C'è un gran cortile con un'inferriata che gli corre intorno, i cancelli sono chiusi... io sono sempre più perplessa, e allora mi si accende una lampadina e chiedo al tassista se oggi c'è qualche festività. E sì, c'è... oggi è la ricorrenza del patrono di Ragusa!!!! ecco perché non c'è un'anima in giro ed è tutto chiuso!!!! Accidenti!!
"E ora dove la porto signora?", "...e dove mi porta? mi porta dove mi ha presa!", che gli dovevo rispondere?!
La corsa mi è costata 15 euro, più i 5 per andare e venire da Marina: 20 euro buttati!
Alle 11:30 sono al capolinea dell'autobus per Marina, mi tocca aspettare un'altra ora per tornare perché le corse precedenti partivano alle 10:00 e alle 11:00. Fa un caldo bestiale. Sono in un incubo... e pensare che solo due giorni fa ero in un paradiso marino!
Rido per non piangere e anche perché in fondo c'è di peggio. Tiro fuori il Kindle e mi metto a leggere.
Alle 13:00 finalmente sono di nuovo a Marina. Marco e Sara vengono a prendermi e torniamo a bordo. Dovremo stare qui una notte in modo che io domani possa rifare tutta la trafila degli autobus e vada a fare questa benedetta iscrizione.
Nel pomeriggio andiamo a terra a mangiare un gelato e a comprare pane e verdura.
Prima di cena mettiamo di nuovo l'àncora a poppa, come avevamo fatto a Lampedusa, per tenere la prua alle onde, altrimenti si rolla e non si dorme, e io invece ho un gran bisogno di dormire!!!

Venerdì 30 agosto 2019
Stamattina non mi fregano, prendo l'autobus delle 8:15 per Ragusa, l'autobus cittadino alle 9:45 (un'ora di attesa alla fermata me la sono fatta anche oggi), arrivo alla scuola, faccio l'iscrizione (fìuuu), riesco perfino ad andare al supermercato biologico che è di strada per la fermata del ritorno, alle 11:30 prendo l'autobus che mi riporta al capolinea, mi faccio altri tre quarti d'ora/un'ora di attesa (con il santo Kindle che mi distrae!!!) alle 13:00 sono a Marina. Evviva!!! Missione compiuta!
Il tempo di tornare a bordo e salpiamo. A vela!! A terra c'è un bel temporalone che genera vento non previsto: 10 nodi di bolina secca da SE, ma il vento salta di 30° ogni poco e ci costringe a virare in continuazione, anche se per un po' abbiamo una bella andatura sui 6/7 nodi.
Alle 16:15 i temporali in terra si sono esauriti, il vento cala e dobbiamo accendere il motore anche perché in tutto questo tempo abbiamo fatto solo 4 miglia secondo rotta.
Finalmente, alle 20:30 quando è ormai buio, arriviamo di nuovo a Portopalo di Capo Passero. La baia del porto è tranquillissima e con poche barche alla ruota. Ci aspetta una sana dormita.
^_^

venerdì 20 settembre 2019

26 agosto, Lampedusa, Cala Pulcino

Lunedì 26 agosto 2019
Dopo la domenica passata in totale relax ci svegliamo di buon'ora e salpiamo l'àncora: abbiamo intenzione di andare a terra a fare la spesa ed è necessario tornare a Cala Guitgia per essere vicini al centro abitato. Alle 9:15 siamo nella baia, diamo àncora e prendiamo il gommone.
Sbarchiamo ormeggiando ad un moletto accanto alla spiaggia più a destra, all'interno del porto, in modo da essere più vicini alle botteghe da raggiungere a piedi.
Lampedusa ©Valeriaderiso
Lampedusa
Lampedusa è un paesino con case basse e squadrate e alti marciapiedi su cui si aprono le porte delle abitazioni.
Lampedusa ©Valeriaderiso
Lampedusa
L'aspetto ricorda molto le cittadine del Nord Africa, è tranquilla ma piena di turisti che scorrazzano per le strade in mehari o sugli scooter, tanto che agli angoli strategici ci sono dei fotografi che a gran voce ne richiamano l'attenzione per scattare una foto al volo e, come si faceva nei villaggi vacanze degli anni '80, chi vuole la foto la compra.
Non si percepisce per nulla il fatto che quest'isola faccia da sfondo a tragedie umane come quelle dei nostri tempi, che le acque che la circondano siano diventate l'ultima dimora di tante speranze. L'unico segnale è la presenza di una nave militare spagnola alla fonda davanti al porto, che attende di imbarcare una parte degli uomini donne e bambini sbarcati negli scorsi giorni dalla Open Arms. Ma non ci sono clamori, ne siamo consapevoli solo perché seguiamo la cronaca. Fa comunque un effetto, che a parole è difficile spiegare, sapere che tanta bellezza è lo scenario di un'enorme dramma; noi vediamo solo le acque cristalline, la gente in vacanza, l'abbondanza di pesci, le barche... la morte, la disperazione, l'incertezza del futuro sembrano essere lontanissimi da qui.

Compriamo frutta e verdura, pane e formaggi e salumi... insomma riforniamo la cambusa tristemente vuota dopo l'esperienza maltese.
Una volta di nuovo a bordo ci muoviamo per tornare verso Cala Tabaccara, ma non ci fermiamo lì, andiamo poco più avanti e diamo àncora davanti a Cala Pulcino famosa per le acque così chiare che le barche sembrano sospese nel vuoto.
Lampedusa, Cala Pulcino ©Valeriaderiso
Lampedusa, Cala Pulcino
Arriva una telefonata da Ragusa: hanno ricevuto il nulla osta per l'iscrizione di Sara a scuola, appena possibile bisognerà andare in segreteria a formalizzare l'iscrizione.
Dopo pranzo facciamo un lunghissimo bagno tra i pesci, arrivando fino alla Spiaggia dei conigli, senza però mettere piede a terra, c'è troppa gente.
Scorfano nero (Scorpaena porcus) ©Roberto Pillon
Scorfano nero (Scorpaena porcus) ©Roberto Pillon
Oggi osserviamo, oltre gli altri già citati, dei piccoli scorfani neri in una grotta e numerose stelle marine rosse nascoste tra le posidonie.
Stella marina rossa (Echinaster sepositus) © Alberto Biondi
Stella marina rossa (Echinaster sepositus) © Alberto Biondi
Ci imbattiamo in un enorme banco di grosse aguglie che nuotano a pelo d'acqua e che non si lasciano intimorire dalla nostra presenza, anzi sembrano accoglierci tra loro ed osservarci curiose.
Aguglia (Belone belone) © Antonio Colacino
Aguglia (Belone belone) © Antonio Colacino
Fantastico!
Purtroppo durante il bagno Marco si accorge che abbiamo già perso lo zinco posizionato ieri sull'elica, il movimento ha troncato le viti che lo tenevano... siamo punto e accapo, non ne abbiamo un altro di rispetto e togliere quel che resta delle viti sarà un problema; per fortuna ci sono gli zinchi sul timone che fanno il loro lavoro.
Lampedusa, Cala Tabaccara e Isola dei Conigli da Cala Pulcino ©Valeriaderiso
Lampedusa, Cala Tabaccara e Isola dei Conigli da Cala Pulcino
Verso sera, intorno alle 19:30 ci spostiamo di nuovo a Cala Tabaccara, che è proprio qui a fianco oltre l'Isola dei Conigli, per passarci la notte.
Lampedusa, Scoglio del Coniglietto ovvero U' Panettuni ©Valeriaderiso
Lampedusa, Scoglio del Coniglietto ovvero U' Panettuni e gli aironi
Da qui all'imbrunire osserviamo degli aironi sullo Scoglio del Coniglietto che i locali chiamano "u' Panettuni" e poi ancora un altro bellissimo tramonto a mare.
Lampedusa, tramonto all'Isola dei Conigli ©Valeriaderiso
Lampedusa, tramonto all'Isola dei Conigli

mercoledì 18 settembre 2019

23-24-25 agosto, Lampedusa, paradiso dei pesci

Venerdì 23 agosto 2019
In prima mattinata scendiamo a terra con il gommone, lasciandolo davanti ad una delle due piccole spiagge che sono nel porto di Lampedusa. Andiamo negli uffici dell'Area Marina Protetta per richiedere un permesso per la zona B dell'area, dove è possibile ormeggiare solo se in possesso di questo permesso che costa 40 € ed è valido una settimana. Nella zona B non è permesso pescare, mentre nella zona A, protetta da un cordolo di boe, non si può nemmeno ormeggiare ed è vietata la balneazione dalle 19:30 alle 8:00 del mattino, in modo da proteggere le testuggini Caretta caretta che nidificano sulla spiaggia dei Conigli.
Alle 11:15 ci muoviamo (sembra fatto apposta, ma in realtà non lo è, ma ho notato che spessissimo salpiamo alle 11:15!!!) e dopo mezz'ora siamo nella baia di Tabaccara, subito prima dell'Isola dei Conigli che la divide dalla omonima spiaggia e che è separata dalla terra solo da una sottile striscia di sabbia.
I puntolini che si vedono nella foto qui sotto sono le teste delle persone che durante il giorno affollano la Spiaggia dei Conigli e fanno il bagno camminando sulla sabbia chiara che unisce l'isola  dei Conigli a Lampedusa. Siamo rimasti abbastanza stupiti per il fatto che questa spiaggia sia così affollata, ma pare che i nidi delle tartarughe siano recintati e protetti, non li abbiamo visti di persona perché c'era troppa gente sulla spiaggia e non avevamo voglia di stare in quella confusione.
Lampedusa, Isola dei Conigli da cala Tabaccara ©Valeriaderiso
Lampedusa, Isola dei Conigli da cala Tabaccara
Il posto è magnifico. C'è un'acqua cristallina che la sabbia chiara del fondale rende turchese nelle zone dove non cresce la posidonia.
Lampedusa, Cala Tabaccara ©Valeriaderiso
Lampedusa, Cala Tabaccara
Durante la giornata la baia si riempie di barche e barchettine, ma la sera - come spesso avviene da queste parti - restiamo completamente soli.
Lampedusa, Tramonto a Cala Tabaccara ©Valeriaderiso
Lampedusa, Tramonto a Cala Tabaccara
Il tramonto dà spettacolo, ma nella baia entra ancora l'onda lunga che tanto ci ha infastidito ieri e durante la traversata, così Marco decide di mettere la prua di Maramea verso le onde, che altrimenti ci prendono di traverso e ci fanno rollare parecchio.
Lampedusa, l'àncora a poppa ©Valeriaderiso
Lampedusa, l'àncora a poppa
Con il gommone, insieme a Sara, porta l'àncora di rispetto (che vuol dire di riserva) sulla poppa, legata ad una cima e con un grippiale per segnalarne la presenza sott'acqua e, se necessario, recuperarla più facilmente. In questo modo la barca non va con la prua al vento, resta ferma nella posizione che scegliamo noi e le onde arrivandoci sulla prua non sono più fastidiose.
La nottata passa abbastanza tranquilla e riusciamo a riposare bene.


Sabato 24 e Domenica 25 agosto 2019
La giornata di sabato è dedicata in parte a lavori di bordo in parte a fare il bagno in questo paradiso. Marco si immerge a controllare gli zinchi che sono sull'elica e sul timone, necessari per proteggere le parti metalliche dello scafo dalla corrosione galvanica, e a sostituire quello dell'elica che manca.
Scopriamo così che sotto la pancia di Maramea stazionano, godendo della sua ombra, delle ricciole di taglia media insieme ad alcune più piccole che appena uno di noi entra in acqua gli vanno tutte attorno.
Lampedusa, Cala Tabaccara, le ricciole  (Seriola dumerili) ©Valeriaderiso
Lampedusa, Cala Tabaccara, le ricciole (Seriola dumerili)
Lampedusa, Cala Tabaccara, le ricciole ©Valeriaderiso
Lampedusa, Cala Tabaccara, le  ricciole (Seriola dumerili) 
Ma che acqua c'è qui!?!?! eh?... meravigliosa...
Mentre lui è in acqua io preparo il tonno sott'olio... l'alalonga era grosso e non ce la faremmo mai a mangiarlo tutto in una volta da soli, non abbiamo nemmeno Luciano e Gigliola con cui condividerlo, dunque l'alternativa è conservarlo in qualche modo.
Lampedusa, tonno sott'olio ©Valeriaderiso
Lampedusa, tonno sott'olio
Ho lessato i filetti con alloro, ginepro e sale, li ho lasciati raffreddare e scolare bene per 12 ore, li ho messi in dei barattoli sterilizzati e poi, una volta riempiti, pastorizzati per creare il sottovuoto.
Con la sacca delle uova ho fatto la bottarga mettendole sotto sale.
Lampedusa, bottarga di tonno ©Valeriaderiso
Lampedusa, bottarga di tonno
Quando il sale avrà assorbito tutta l'umidità andranno messe al sole per seccarsi ulteriormente.
Dopo pranzo andiamo a fare una nuotata nella zona delimitata dalle boe dove non si può dare àncora. Appena entrati in acqua, sotto la barca vediamo nuotare una pastinaca, poi un'altra più grande!! e da questo momento in poi è tutto un susseguirsi di fantastici incontri.
Dasyatis pastinaca ©Roberto Pillon
Pastinaca (Dasyatis pastinaca) photo credit ©Roberto Pillon
(Non abbiamo potuto scattare foto non avendo una macchina subacquea, ma per rendervi partecipi prendo un po' di foto in rete)
Tra le rocce e la posidonia lungo la scogliera ci sono numerosissimi pesci pappagallo, maschi (dal colore meno vistoso, grigio o marrone) e femmine (rosso acceso con una macchia gialla sulla schiena) alcuni di notevoli dimensioni.
Pesce pappagallo (Sparisoma cretense) © mediateca.educa.madrid.org
Pesce pappagallo (Sparisoma cretense) © mediateca.educa.madrid.org
Lecce stella e ricciole
Leccia Stella (Trachinotus ovatus) ©Roberto Pillon
Leccia Stella (Trachinotus ovatus) ©Roberto Pillon
Ricciola (Seriola dumerili ) © Antonio Colacino
Ricciola (Seriola dumerili) © Antonio Colacino
E poi i pesci che in genere vediamo un po' dappertutto: castagnole, occhiate, triglie, donzelle, donzelle pavonine, sciarrani, apogon, saraghi di tutti i tipi, salpe enormi, cefali dorati, la differenza è che qui non scappano via, sono estremamente confidenti e questo è bellissimo perché ci permette di osservarli molto bene.
Castagnole (Chromis chromis) © http://www.colapisci.it
Castagnole (Chromis chromis) © http://www.colapisci.it
Occhiate (Oblada melanura) © http://www.colapisci.it/
Occhiate (Oblada melanura) © http://www.colapisci.it/


Donzella pavonina (Thalassoma pavo) © http://www.colapisci.it
Donzella pavonina (Thalassoma pavo) © http://www.colapisci.it
Donzella (Coris julis) © http://www.colapisci.it
Donzella (Coris julis) © http://www.colapisci.it
Salpe (Sarpa salpa) © http://www.colapisci.it
Salpe (Sarpa salpa) © http://www.colapisci.it/
Cefalo dorato (Liza aurata) © Roberto Pillon
Cefalo dorato (Liza aurata) © Roberto Pillon
Sarago fasciato (Diplodus vulgaris) © Paolo Scalfo
Sarago fasciato (Diplodus vulgaris) © Paolo Scalfo
Sciarrano (Serranus scriba) © Alberto Biondi
Sciarrano (Serranus scriba) © Alberto Biondi
Triglia di scoglio (Mullus surmuletus) © colapisci.it
Triglia di scoglio (Mullus surmuletus) © colapisci.it
Poi, ad un certo punto, la sorpresa delle sorprese: orate!!! delle magnifiche enormi orate!! Mai mi era capitato di nuotare assieme alle orate, quasi non ci credevo quando le ho viste, ma poi la caratteristica macchia dorata tra gli occhi me ne ha dato la certezza.
Orata (Sparus aurata) © colapisci.it
Orata (Sparus aurata) © colapisci.it
Ma le sorprese non sono finite... poco dopo incontriamo delle corvine!! questo è veramente un incontro eccezionale!!
Corvina (Sciaena umbra) © Stefano Guerrieri
Corvina (Sciaena umbra) © Stefano Guerrieri
Insomma, qui siamo nel paradiso dei pesci e di quelli che amano osservarli con calma nel loro ambiente naturale. Siamo entusiasti!
Trascorriamo la domenica più o meno nello stesso modo, godendo della bellezza di queste acque.