lunedì 2 settembre 2019

6-7 agosto, Portopalo Capo Passero (SR) e Siracusa

Martedì 6 agosto 2019
Mentre Marco e Sara con le bici vanno a buttare la spazzatura e fanno un giro per il paese di Marina di Ragusa, io finisco di fare le pulizie in barca e sistemo gli ultimi bucati. Prima di andar via facciamo gasolio e alle 11:30 siamo fuori dal porto.
Dopo un paio d’ore arriva il vento, con 12 nodi di poppa facciamo 5-5.5 nodi e possiamo spegnere il motore.
Alle 17:30 sfiliamo davanti all’Isola delle Correnti dove si incontrano Mar Tirreno e Mar Ionio! Quando la bassa marea trasforma l'isola - collegata alla terraferma tramite un braccio artificiale distrutto varie volte dalle onde del mare - in una penisola, essa rappresenta l'estremo meridionale della Sicilia, si trova geograficamente più a sud di Tunisi e più a nord di Hammamet.
Portopalo di Capo Passero (SR), Isola delle Correnti ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero (SR), Isola delle Correnti
Sull'isoletta c'è un faro da anni in disuso.
Dopo poco più di mezz’ora siamo nella baia a ovest del borgo di Portopalo di Capo Passero, che gli fa da porto.
Portopalo di Capo Passero (SR) ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero (SR)
Portopalo di Capo Passero si trova allo stesso parallelo di Tunisi; la via principale che taglia in due il paese, Via Vittorio Emanuele, tocca ad est il mar Ionio e ad ovest il Tirreno Meridionale: qui il mare è il padrone assoluto. Di fronte al borgo ci sono due isolotti che fanno parte del comune: a est l’isola di Capo Passero e a ovest l’Isola delle Correnti.
Portopalo di Capo Passero (SR), Isola di Capo Passero, Magazzini delle Tonnare ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero, Isola di Capo Passero, Magazzini delle Tonnare
Portopalo di Capo Passero (SR), Isola di Capo Passero, Forte Carlo V ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero (SR), Isola di Capo Passero, Forte Carlo V
L’isola di Capo Passero, collegata alla terraferma da una striscia di sabbia lunga 300 metri e percorribile quando c’è bassa marea,  si trova proprio di fronte al borgo di Portopalo.
Sull'isola si trovano i magazzini della vecchia tonnara di Portopalo e, sul punto più alto, il Forte Carlo V, una struttura affascinante eretta tra il 1599 e il 1607 per difendersi dalle continue scorrerie turco-barbaresche che si susseguivano a Capo Passero nel XVI secolo, con a fianco lo sguardo protettore della Vergine Maria Scala del Paradiso.
Isola di Capo Passero, Forte Carlo V ©Valeriaderiso
Isola di Capo Passero, Forte Carlo V
Nel corso del 1700 il forte venne utilizzato anche come prigione e luogo di confino per i soldati che avevano avuto problemi con la giustizia e continuò ad avere un’importante funzione militare fino alla metà del 1800. Oggi completamente ristrutturato, a nord-est ospita il faro della Marina Militare.

L’attuale Portopalo, inizialmente denominata Capo Pachino e poi Terra Nobile, fu fondata nel 1778 da don Gaetano Deodato Moncada, che a sue spese, fece edificare un centinaio di case intorno alla già esistente tonnara.
Questo primo nucleo urbano contava circa 300 persone, tra contadini, pescatori e pastori. Dopo l’abolizione della feudalità, fino al 1812, Portopalo fu villaggio suburbio di Noto, e successivamente passò sotto il decurionato di Pachino. Come risulta da un censimento, nel 1936 Portopalo contava 1710 abitanti, organizzati in piccole abitazioni lungo l’attuale via Vittorio Emanuele. Si presentava come un borgo di campagna, organizzato piccole abitazioni bianche, ognuna delle quali presentava "u bagghiu" un piccolo spazio adibito a stalla. In questo periodo non era presente ancora la rete idrica: l’unico punto di approvvigionamento era il pozzo comunale presso il castello Belmonte, ora castello Tafuri.
Il suo nome divenne Portopalo di Capopassero nel 1975, quando la borgata fu costituita comune autonomo.
Portopalo di Capo Passero (SR), Castello Belmonte - Tafuri ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero (SR), Castello Belmonte - Tafuri
Il Castello Tafuri, che si erge proprio accanto a quella che fu la tonnara di Portopalo, non venne mai abitato dalla commissionaria famiglia Belmonte, in quanto questa abitazione doveva essere residenza estiva. Progettato dall’architetto Crotti di Firenze, in stile Liberty, fu realizzato con il solo materiale della cava di pietra dell’Isola delle Correnti e fu portata a termine nel 1935. Negli anni ’60 la famiglia Bruno di Belmonte passo la proprietà del castello a Gaetano Tafuri di Pachino. Divenne quindi un locale per serate da ballo fino a metà degli anni ’90 quando fu trasformato in un prestigioso hotel da un imprenditore di Siracusa. Negli anni successivi fu purtroppo abbandonato senza alcuna destinazione d’uso. Nel 2015 un progetto di riqualificazione gli ha ridato splendore e oggi è un luxury resort sul mare.
Portopalo di Capo Passero (SR), Resti della Tonnara ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero (SR), Resti della Tonnara
La Tonnara di Portopalo di Capo Passero - di cui sono ancora visibili la loggia, la grande fornace, le mura dei magazzini e i resti della chiesa risalenti al XVII secolo - ha sostenuto l’economia di Portopalo fin dall’antichità. Oggi è un affascinante monumento di archeologia industriale. La tonnara di Portopalo era una tonnara di ritorno, il cui diritto di pesca risaliva al medioevo, nell’800 per un periodo venne disattivata per poi venire riarmata nel 1895 ad opera di don Pietro Bruno Belmonte, e venne "calata" con cadenza annuale fino al 1969. (fonte riserva-vendicari.it)
Per cena preparo la mia prima pasta con i tenerumi seguendo la ricetta "asciutta" messinese di Claudia… risultato? e che ve lo dico a fare!
Ceniamo mentre il sole tramonta dando uno dei suoi millemila fantastici spettacoli.
Portopalo di Capo Passero (SR), Tramonto ©Valeriaderiso
Portopalo di Capo Passero (SR), Tramonto

Mercoledì 7 agosto 2019
Alle 8:45 salpiamo e verso le 10:00, in vista di Marzamemi, arrivano 10-11 nodi da SE al lasco, apriamo genoa e mezzana facendo un bordo fuori e coadiuvati dal motore facciamo 5.5 nodi. Dopo quaranta minuti circa spegniamo il motore riuscendo a fare 5 nodi con le sole vele.
Dopo un’oretta strambiamo; lungo la costa si vede svettare l’Etna.
Il vento pian piano aumenta di intensità, con 18 nodi facciamo 6.5-7 nodi, poi sale ancora fino a 26 nodi e in prossimità di Siracusa con la sola mezzana e il genoa ridotto filiamo a 9 nodi!
Entrando nel bacino davanti all’Isola di Ortigia protetta dal Castello Maniace, bisogna chiedere al VTS l’autorizzazione all’ingresso e all’ormeggio, che ci vengono concessi, può capitare anche che diano delle coordinate precise per ormeggiare, ma non è il nostro caso.
Siracusa, Ortigia e Castello Maniace ©Valeriaderiso
Siracusa, Ortigia e Castello Maniace
Alle 14:30 siamo all’àncora, c’è sempre un po' d’onda a causa dell’ampiezza del bacino, ma è minima, e il vento si mantiene sui 23-24 nodi; oltre a noi nella rada ci sono una ventina di barche alla ruota. Viste le condizioni non ci è possibile scendere a terra. La serata, nonostante il vento teso, passa tranquilla; l’àncora tiene bene e non c’è gran folla.
^_^

2 commenti:

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