giovedì 12 settembre 2019

19 agosto, Malta e compleanno di Sara

Lunedì 19 agosto 2019
Oggi, come molti di voi sanno, è un giorno speciale: Sara compie 10 anni!! Si sveglia molto prima del solito perché non vede l'ora di aprire il suo regalo, ma le abbiamo preparato una caccia al tesoro. Ha tre pacchetti da cercare e diversi bigliettini con indovinelli per trovarli; alle 8:30 salpiamo e ci dirigiamo verso La Valletta mentre lei parte alla ricerca.
La caccia al tesoro prosegue durante parte della navigazione, Sara si diverte e trova anche un regalo inaspettato, e per questo doppiamente gradito, da parte di alcuni amici toscani che me lo avevano affidato a giugno, prima della nostra partenza.
Abbiamo trovato un Marina dove non chiedono cifre esorbitanti e dove abbiamo pensato di fermarci uno o due giorni per visitare la città vecchia, patrimonio dell'UNESCO.
Alle 10:00 siamo all'ormeggio al Royal Malta Yacht Club, che si trova a Ta' Xbiex (pronuncia Tascbiesc), una piccola cittadina situata a nord-est della città vecchia, il cui nome deriva da Xbiek che significa sciabica (un tipo di rete da pesca), per via delle sue origini come villaggio di pescatori.
La città inoltre è sede di molte ambasciate straniere, tra cui quelle di Grecia, Italia, Francia e Regno Unito, che sono in una serie di palazzine liberty lungo la strada costiera, proprio di fronte al Marina.
A parte queste ultime palazzine, le costruzioni tutt'intorno sono per lo più abbandonate, c'è molta incuria e sporcizia e ai palazzi fatiscenti si alternano mega gioiellerie che vendono diamanti o Porche; insomma c'è una serie di fortissimi contrasti.
Dopo aver fatto e steso un primo bucato (la sacca dei panni trabocca! e ci sono da lavare anche le lenzuola), alle 11:30 usciamo con l'intenzione di fare la spesa nei dintorni, in cambusa non abbiamo più nulla di fresco, solo limoni; fatti pochi passi fuori dal Marina - dato che uno dei ragazzi del pontile ci ha detto che tutte le mattine passa un camion che vende la verdura a chi sta sulle barche - cambiamo idea e decidiamo di prendere l'autobus che porta al centro de La Valletta, anche perché ho letto che c'è un mercato coperto Is-Suq tal-Belt, (il Mercato della Città) del XIX secolo, il primo edificio a Malta ad essere costruito principalmente di ferro, magari potremo prendere anche qualcosa lì.
Arrivando alle porte del centro storico ci accoglie un'enorme piazza su cui domina la Fontana dei Tritoni.
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni
Costruita tra il 1952 e il 1959 e ideata congiuntamente dallo scultore Chevalier Vincent Apap e il suo collaboratore disegnatore Victor Anastasi. Nel tempo ha subito un forte degrado, ma nel 2017 è stata completamente restaurata per ritornare all'originaria bellezza.
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni
I tritoni del gruppo scultoreo sono in una lega rame/zinco/stagno, mentre il monumentale basamento è in travertino romano proveniente dalle cave di Tivoli.
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Fontana dei Tritoni
A questo link c'è una web cam sulla fontana da cui potete ammirarla anche voi in tempo reale.
Per accedere al cuore de La Valletta si passa su quello che era il fossato che la difendeva, ora totalmente riqualificato.
Malta, La Valletta - Fossato ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Fossato
Entrando veniamo accolti da un'impressione di luce fortissima dovuta non solo al cielo terso, ma anche alla pietra bianca con cui è ricoperto il selciato e con cui sono costruiti la maggior parte degli edifici.
Subito sulla destra c'è il modernissimo Palazzo del Parlamento, costruito tra il 2011 e il 2015 su progetto di Renzo Piano nell'ambito di un progetto che comprendeva il "City Gate," una nuova porta per l'accesso alla città.
Malta, La Valletta - Palazzo del Parlamento, Royal Opera House e Palazzo Ferreria ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Palazzo del Parlamento, Royal Opera House e Palazzo Ferreria
Subito a seguire ci sono le rovine, ridisegnate sempre da Renzo Piano nel 2011, della Royal Opera House. Noto anche come Royal Theatre (in maltese It-Teatru Rjal), è stato un teatro d'opera e di arti performative, progettato dall'architetto inglese Edward Middleton Barry (l'architetto del Covent Garden Theatre) e inaugurato nel 1866 divenendo uno degli edifici più belli e iconici della capitale maltese.
Malta, La Valletta - Royal Opera House e Palazzo Ferreria ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Royal Opera House e Palazzo Ferreria
Questo teatro ha avuto una storia molto travagliata: dopo pochi anni dall'inaugurazione, nel 1873, gli interni vennero gravemente danneggiati da un incendio, ma venne restaurato nel 1877; per finire, nel 1942, raso al suolo dai bombardamenti dell'aeronautica nazista durante la seconda guerra mondiale. Dal 2013, dopo l'intervento di Renzo Piano, che ha mantenuto le poche parti superstiti intatte, è ritornato alla sua funzione di luogo per spettacoli come teatro all'aperto con il nome di Pjazza Teatru Rjal.
Di fronte al teatro si trova uno, tra i tanti, bei palazzi d'epoca de La Valletta, Palazzo Ferreria, così detto perché sostituì l'antica fonderia dell'ordine dei Cavalieri Ospitalieri in cui un tempo venivano fabbricati i loro armamenti. C ostruito nel tardo 19° secolo e progettato dall'architetto Giuseppe Bonavia, fu il primo edificio ad introdurre balconi in legno sulle isole, caratteristica che accomuna oggi moltissime costruzioni.
Malta, La Valletta - Palazzo Ferreria ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta - Royal Opera House e Palazzo Ferreria
Da qui arriviamo al Mercato coperto Is-Suq tal-Belt, aspettandoci un mercato tipo quello che c'è a Livorno con banchi e botteghe e invece ci troviamo di fronte ad un'edificio anonimo all'esterno e sventrato all'interno, che conserva solo parte delle originali strutture in ferro battuto, e che ospita una sorta di supermercato gourmet per turisti danarosi. L'unica cosa comprabile è il pane, meglio di niente.
Scoprirò poi, cercando in rete, che l'edificio così come fu costruito nel XIX secolo restò enormemente danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e che la successiva ricostruzione non rispettò la struttura originale, che subì anzi ulteriori alterazioni nel corso dei decenni successivi, fino al declino cominciato negli anni '70 e proseguito fino al 2016-17, quando un nuovo restauro ne ha permesso la riapertura nel gennaio del 2018.
Questo alternarsi continuo di magnificenza, che innegabilmente hanno o hanno avuto gli edifici che compongono il centro storico della Valletta, e il degrado e l'abbandono di moltissimi altri, oltre agli innumerevoli negozi di brand alla moda, ristoranti e fast food rivolti ad un turismo massificato di impronta americana, meno attento alla storia e alla cultura e più incline allo shopping, ci ha deluso. Senz'altro è comprensibile perché si sia guadagnato l'inclusione nel Patrimonio dell'Umanità, ma resta la perdita dell'impronta più autentica.
Ormai stanchi, andiamo al terminal dei bus che si trova proprio accanto alla Fontana dei Tritoni. Il servizio dei bus è molto efficiente e super organizzato, in questo si nota chiaramente l'impronta britannica (Malta è stata colonia dell’impero britannico dal 1813 al 1964, infatti qui si guida destra); facciamo una tessera di 12 corse per 15 € da usare per le nostre prossime venute e torniamo in barca a festeggiare la decenne.
Come lo scorso anno, ha voluto gli spaghetti Sgombro capperi e limone - per me ho cotto a parte degli spaghetti senza glutine - e poi è arrivata la torta preparata in parte ieri e composta prima di pranzo.

torta soffice al cacao ©Valeriaderiso
10 anni!!
i Maramei
Dopo pranzo, aspettiamo che l'ultima lavatrice della giornata termini il ciclo per poter uscire di nuovo e continuare il nostro giro turistico alla città vecchia... ma a me sembra che ci metta un po' troppo. Vado a controllare e con orrore mi accorgo che da un po' continua a caricare acqua e a scaricarla dal tubo del troppo pieno. Indovinate dove? nei gavoni adiacenti! che naturalmente sono pieni di roba che ora galleggia beatamente: c'è di tutto, soprattutto pezzi di ricambio di vario tipo, ma anche rotoli di stoffa e di eco pelle, attrezzi, sacchi per le vele, alcune scatole di plastica che hanno protetto il loro contenuto, altre che si sono riempite d'acqua... un disastro!
La lavatrice si è inceppata e ci ha svuotato completamente il serbatoio da 1000 litri, che magari non era proprio pieno pieno però almeno 500 litri c'erano, se non di più... Insomma abbiamo la barca mezza allagata e il serbatoio vuoto.
Togliamo tutto e con una pompa di emergenza - che inizialmente non ne vuole sapere di funzionare - attaccata ad un tubo di gomma svuotiamo in parte i tre gavoni allagati; la parte più a fondo va per forza svuotata a mano, con le spugne. Bisogna asciugare tutto. C'è una scatola che contiene velcro di tutti i tipi, ganci e altre oggetti da tappezzeria, che messa di traverso si è riempita d'acqua, va vuotata ed il contenuto asciugato prima che si sciupi. Assieme ai panni dei bucati fatti finora, sventolano sul ponte anche metri di velcro di diverse misure e ritagli di stoffe varie.
velcro e lenzuola al sole
velcro e lenzuola al sole
Oltre al lavoro infinito di asciugare tutti i pezzi che avevamo stivati, c'è poi da sciacquare due lenzuola singole e una tovaglia che erano nella lavatrice quando si è bloccata. Abbiamo una sola bacinella, nemmeno molto grande; non sto a raccontarvi come ho fatto nei dettagli, ma credetemi è stato complicato.
E così niente giro turistico. 
Passiamo tutto il pomeriggio ad asciugare e mettere a posto, finché arriva l'ora di cena: la cambusa è vuota, stamattina non siamo riusciti a fare un minimo di spesa perché non abbiamo incontrato nemmeno una piccola bottega dove prendere un po' di verdura, ripiegare sul classico spaghetto non si può perché li abbiamo mangiati a pranzo, inoltre è tardi e siamo stanchi. L'unica soluzione è andare a magiare un boccone fuori, cosa non del tutto semplice per due motivi: il primo è la mia dannata intolleranza al glutine che riduce le possibilità di trovare un posto che vada bene per tutti, il secondo è che qui non c'è altro che tristissimi fast food. Alla fine approdiamo in un posto che fa kebab e ha anche delle insalate; l'impostazione è sempre quello delle catene fast food, e il kebab - che prendono solo Marco e Sara - non è nemmeno buono, a loro dire lo fa meglio il ragazzo curdo che ha un micro localino all'ingresso del porto di Livorno. Io, per chi mi conosce, mi sono dovuta dare dieci - non uno - pizzichi sulla pancia per mangiare in questo posto, ma a mali estremi, estremi rimedi. Mi accontento dell'insalata di ceci e delle zucchine alla scapece che ho preso, impedisco alla mia mente di pensare da dove vengono, come le avranno cucinate e tutto il male che potrei pensare su quello che ho nel piatto, e via.
Così si conclude la nostra prima giornata a La Valletta. Domani è un altro giorno.

^_^

3 commenti:

  1. Accidenti che disavventura con la lavatrice! E che tristezza Malta però, almeno dal punto di vista gastronomico. È una meta che non mi ha mai attirato, dopo il tuo racconto ancora meno. Tantissimi auguri a Saretta, anche se in super ritardo!! Bella lei, dieci anni!! E che bella la caccia al tesoro per i regali!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Malta ha anche delle belle cose da vedere, ma tolte quelle (e qualcosa che non siamo riusciti a vedere a Gozo, tipo la Blue Lagoon e i siti con i resti dei villaggi neolitici) non fa proprio per noi. Non è un posto dove tornerei. Ma probabilmente il limite è mio, chi lo sa.
      Quanto al cibo, lasciamo perdere... ma magari andando in posti più genuini e meno turistici saremmo capitati meglio, però - come ho detto prima - non c'è nulla che mi induca a riprovarci.
      I 10 anni di Sara... sono volati questi dieci anni e se penso che voleranno nello stesso modo i prossimi dieci mi viene un brrrrrrivido!

      Elimina

Grazie di essere qui! se hai voglia di dirmi qualcosa, sarò felice di risponderti ^_^