martedì 14 maggio 2013

* rimedi naturali per le piante

Nel nostro orto, naturalmente, non usiamo nessun tipo di pesticida, e cerchiamo di non farlo nemmeno sulle piante da fiore; ma come difendersi da chiocciole, limacciole, afidi e altre calamità? 
Non è così difficile, la natura aiuta se stessa: esistono molti rimedi semplici, economici, che permettono il riutilizzo di scarti e a impatto zero, sia per la difesa delle piante che per la loro fertilizzazione. Eccone qualcuno che abbiamo sperimentato.

CHIOCCIOLE e LIMACCIOLE

Contro le chiocciole e le limacciole - a parte eroici ed estenuanti raid notturni armati di torcia e di secchi per la rimozione manuale - sono utilissimi la cenere di legna e i gusci delle uova sminuzzati, distribuiti intorno alle piante a mo' di barriera. 



La cenere inoltre, essendo ricca di potassio è un'ottimo fertilizzante, anche se alla lunga alcalinizza il terreno e quando piove la sua efficacia deterrente si annulla.
Quest'anno, abbiamo protetto le piantine appena messe in terra, con le vaschette che si vedono in questa foto e con quelle della ricotta, come già raccontato qui.

OIDIO - MALATTIE FUNGINE - RAGNETTO ROSSO

Per un'azione antimicotica (contro le malattie fungine), ma utile anche contro oidio delle rose e i famigerati ragnetti rossi si può utilizzare il decotto di equiseto.
L'equiseto (Equisetum arvense ) è una pianta spontanea che cresce rigogliosa lungo i fossi che costeggiano i campi,  e grazie all'apporto di silice e di sali solforici rafforza le piante, oltre a svolgere l'azione di difesa descritta sopra.


Per preparare il decotto con questa pianta si mette a macerare in 5 litri di acqua 500 gr di equiseto fresco o  100 gr di erba essiccata (si trova in erboristeria) per 24 ore. E' bene usare un recipiente aperto e che non sia di metallo.



Passato questo tempo si fa bollire tutto a fuoco basso per circa 30 minuti. Una volta raffreddato si filtra con un passino. Va poi diluito in acqua con un rapporto di 1:5 e spruzzato sulle foglie, preferibilmente di pomeriggio con il bel tempo.

AFIDI

Gli afidi invece si combattono con il macerato di ortica, che inoltre stimola la crescita della pianta e lo sviluppo delle radici
Per prepararlo si utilizza la pianta intera (senza radici); occorre 1 kg di pianta fresca (o 200 g di pianta essiccata) per ogni litro d'acqua, fredda e possibilmente piovana oppure di fonte. Anche in questo caso il contenitore di terracotta, di ceramica, di legno o plastica, niente contenitori metallici. Il recipiente non deve essere chiuso per permettere il ricambio d'aria. Il liquido va rimescolato una volta al giorno.
Il macerato può essere di diversi tipi:
  • macerato di 12 ore - si utilizza concentrato, spruzzato sulle foglie, per combattere gli afidi, in particolare all'inizio dell'attacco;
  • macerato di 4 giorni: si utilizza diluito in acqua nella proporzione di 1:50, oppure con aggiunta di decotto di equiseto nel rapporto di 1:1,5 per combattere afidi e ragnetto rosso insieme;
  • macerato di 15 giorni: si utilizza diluito in acqua nella proporzione una 1:10 e si irrora il terreno in vicinanza delle piante per stimolarne la crescita.
Una volta pronto il macerato si filtra e quindi si distribuisce sulle piante o sul terreno.

Contro gli afidi ho provato ad usare anche un macerato d'aglio, che però ho trovato meno efficace.

FERTILIZZANTE per ROSE

Si può preparare con la buccia di banana tagliata a pezzetti lasciata a macerare in un contenitore con dell'acqua calda per due settimane (anche in questo caso ho usato acqua piovana), in modo che possano fermentare, prima dell'utilizzo.



Io ho spezzettato la buccia di una banana in 250 ml di acqua.
Pare anche che sotterrando dei pezzetti di bucce di banana fresche nel terreno alla base della pianta, ad una profondità di 5-7 centimetri, si possa ottenere un'efficace protezione contro gli afidi, ma questo ancora non l'ho sperimentato, per cui non so dirne nulla.

CONSERVAZIONE
Sia il decotto che il macerato si conservano al fresco per cinque o sei giorni.

mercoledì 8 maggio 2013

* Corsi per studiare e proteggere delfini e tartarughe marine

Il DELPHIS Aeolian Dolphin Center di Salina e NECTON Marine Research Society, offrono a tutti la possibilità di partecipare ai campi estivi di ricerca sull’isola di Salina, una delle sette perle dell’Arcipelago delle Isole Eolie. L’isola è stata scelta perché oltre ad essere bellissima, con una vegetazione lussureggiante (è l’isola più verde e la più alta dell’arcipelago), con la presenza di innumerevoli specie di flora e fauna, in alcuni casi endemiche, si trova al centro dell’arcipelago, e la posizione strategica permette di effettuare i monitoraggi in tutta l’area.


Organizzano sia corsi di biologia marina professionalizzanti per studenti universitari e laureati, che per le scuole e per tutte le persone interessate alla natura, al mare, agli animali, alla ricerca dei mammiferi marini, delle tartarughe nell’ambiente naturale, dei pesci, dei fondali marini ecc... Gli unici requisiti fondamentali sono tanta passione, tanto amore per il mare ed un minimo di spirito di adattamento.



Le uscite in mare saranno effettuate con "DENEB" un gommone a chiglia rigida di 7,50 metri che  ospitare fino a 12 persone. Questa imbarcazione, molto sicura, versatile, veloce e maneggevole, è equipaggiata con un motore da 115 hp che permette di avvicinarsi rapidamente alle aree interessate dalle varie attività di ricerca, zone in cui vengono osservati e monitorati i cetacei o le tartarughe marine, zone di pesca, punti d’immersione ecc.. Il mezzo è inoltre provvisto di gps cartografico, plotter, ecoscandaglio, idrofono, registratore audio digitale, telecamera subacquea ed altra strumentazione necessaria alla raccolta dei dati scientifici e dei campioni.
Tutti i partecipanti, in funzione del corso, saranno coinvolti nelle uscite in mare e ad ognuno verrà assegnato un compito diretto alla raccolta dati ed alla loro successiva analisi, in modo da consentire a tutti di partecipare attivamente ad ogni fase della ricerca.
Nella home page del DELPHIS Aeolian Dolphin Center è possibile trovare tutte le informazioni sulle diverse tipologie di corso, i costi, la sistemazione e tutto quanto serve sapere.
Una vacanza alternativa, utile, divertente in un'isola stupenda; un'iniziativa che mi fa piacere diffondere perché la conoscenza è il primo passo verso l'amore e la protezione del nostro mondo.

:o)

lunedì 6 maggio 2013

* altre ispirazioni estive

Sulla scia dell'ispirazione che ha dato vita agli ultimi bracciali, ecco dei nuovi monili che per colori e pietre fanno pensare immediatamente al mare, al sole, all'estate...



Corallo rosso (Corallium rubrum)



Turchese



Ovalite, turchese, corallo rosso



 Conchiglie e lapislazzuli

Corallo rosso grezzo e turchese




Ovalite, turchese, corallo rosso e lapislazzuli.

Nello shop.


sabato 4 maggio 2013

* Esperimenti di coltivazione e riciclo nell'orto

Anche quest'anno siamo ripartiti con il nostro orto, e ai semenzai per i pomodori, le piattelle, le zucchine, il basilico, i peperoni, i peperoncini, l'insalata, l'aglio, le cipolle abbiamo aggiunto un nuovo ortaggio, con un metodo di coltivazione diverso e, per noi, del tutto nuovo: le patate nei sacchi di iuta.
Avevamo visto tempo fa un video di Grazia Cacciola in cui spiegava come riprodurre e coltivare patate e zenzero in questo modo, ripromettendoci di provarci appena possibile; poi abbiamo ricevuto in regalo da Martino Ragusa (che abbiamo l'onore e il piacere di conoscere di persona) il suo bel libro "Orto e mangiato - come coltivare un orto su balconi e terrazzi e gustarne i frutti", nato dalla sua esperienza di coltivatore "da orto" e poi "da vaso", in cui illustra in comode schede come coltivare i diversi ortaggi e poi, nella seconda parte del libro, come cucinarli.
Nella scheda dedicata alle patate descrive anche lui la coltivazione nei sacchi di iuta. E così ci siamo lanciata nell'impresa.

Abbiamo comprato delle patate biologiche abruzzesi e delle patate di una varietà locale, le abbiamo lasciate germogliare; le abbiamo tagliate rispettando la posizione dei germogli, e le abbiamo sistemate - il 7 aprile - in 30 cm di terriccio mescolato a sabbia di fiume nei sacchi di iuta arrotolati. Dopo 18 giorni - il 25 aprile - le piante erano così: 



Man mano che crescono bisogna aggiungere terriccio e srotolare il sacco, interrando la pianta fin quando continua a crescere: le patate nuove cresceranno dal fusto interrato. Si può aggiungere concime organico dopo che la pianta avrà raggiunto almeno 15 cm di altezza.
Una volta preso il via crescono a vista d'occhio: ecco le piante dopo soli 5 giorni dalle foto qui sopra - il 30 aprile:


Una vera soddisfazione....

In questi giorni abbiamo trasferito le piantine di piattelle e alcune di pomodori in terra piena. 
Per proteggerle dagli attacchi famelici delle chiocciole e delle limacciole (che qui sono gigantesche!), oltre ad usare la cenere di legna e i gusci d'uovo frantumati, durante la notte le copriamo, almeno finché le loro dimensioni saranno ridotte, con le vaschette della ricotta e quelle trasparenti in cui vendono fragole e pomodori.



Bisogna avere la pazienza e la costanza di metterle all'imbrunire e toglierle al mattino presto, in modo che le piante possano godere dell'aria e della luce agevolmente, anche perché traspirando si forma un po' di condensa, però ne vale la pena: si riusa qualcosa che altrimenti finirebbe nella spazzatura - per quanto differenziata - in modo utile e continuo, visto che le vaschette possono poi essere lavate e usate di nuovo l'anno successivo, almeno finché le piantine avranno delle dimensioni tali da premetterne l'uso.
Alcune delle piantine non sfuggono agli attacchi, perché soprattutto le limacciole piccolissime riescono a passare sotto le vaschette o attraverso i buchini, però la cenere di legna costituisce un buon deterrente oltre a diventare un'ottimo arricchimento per il terreno.

:o)