sabato 29 giugno 2019

19 giugno, Porto Azzurro (LI): gli ctenofori

mercoledì 19 giugno 2019
Cominciamo la giornata con un passaggio all'ufficio postale per pagare la fatidica multa per "dimenticanza" (vedi ultimi due post qui e qui); l'assicurazione ci ha mandato anche il nuovo certificato corretto con i dati del motore fuoribordo, che invieremo ai carabinieri insieme alla copia dell'F23 comprovante il pagamento e che ci permetterà di non incorrere in altre sanzioni in caso di nuovi controlli. Anche questa è fatta.
Torniamo anche oggi alla piccola spiaggia dove siamo stati ieri pomeriggio e dove la MiniMozza ha fatto amicizia con una bimba di Torino, sua coetanea, molto simpatica e carina. Quando torniamo a bordo, prima di pranzare ci spostiamo da dove avevamo ormeggiato ieri perché è arrivato il solito "ad cacchium" come li chiamiamo noi, uno di quelli che con la baia vuota dove va ad ormeggiare? attaccato a noi!  andiamo verso il limitare sinistro della baia allontanandoci dallo spazio antistante il porto, tanto con il nuovo tender ci si mette un attimo ad arrivare a terra.
Nel pomeriggio attorno alla barca si addensano tantissimi Ctenofori, animali marini che fanno parte del macroplancton di forma variamente sferica. Ne avevamo incontrato uno anche lo scorso anno ma di una classe diversa, un beroide senza tentacoli, questi invece hanno i tentacoli sono dei Leucothea multicornis, una specie che può raggiungere i 20 cm di lunghezza, dimensione nella quale sono molto ben visibili le ciglia vibratili che corrono lungo il loro corpo su delle fasce meridiane e che gli permettono di spostarsi creando un bellissimo effetto cromatico grazie alla loro bioluminescenza. Possono sembrare una medusa, ma non lo sono e non sono urticanti. Stavolta sono anche riuscita a fare delle foto più o meno decenti (movimento della barca e corrente marina permettendo!) dove si intravedono le ciglia bioluminescenti di cui parlavo prima.
Ctenoforo "Leucothea multicornis" @Valeriaderiso
Ctenoforo "Leucothea multicornis"
Ctenoforo "Leucothea multicornis" @Valeriaderiso
Ctenoforo "Leucothea multicornis"
Ctenoforo "Leucothea multicornis" @Valeriaderiso
Ctenoforo "Leucothea multicornis"
Ctenoforo "Leucothea multicornis" @Valeriaderiso
Ctenoforo "Leucothea multicornis"
Dopo l'osservazione degli ctenofori decidiamo di fare un'altra capatina a terra, e mentre raggiungiamo il porto con il tender scatto una foto ad un cormorano che si riposa tra un'immersione di pesca e l'altra.
Cormorano @Valeriaderiso
Cormorano
Sara va a fare il suo bagno pomeridiano alla solita spiaggetta e io vado a zonzo a scattare qualche foto per il borgo, che ospita una nutrita popolazione di Germani reali che si aggirano lungo il molo e tra le barche in cerca di bocconi di pane.
Germani reali @Valeriaderiso
Germani reali
Poseidone, Porto Azzurro @Valeriaderiso
Poseidone in cima al molo di Porto Azzurro e Maramea sullo sfondo 
Il meteo dà bonaccia per i prossimi giorni, abbiamo deciso di restare qui ancora stanotte e la prossima aspettando un po' di vento favorevole per muoverci verso Ponza.
^_^

mercoledì 26 giugno 2019

18 giugno, Cavo (LI) e Porto Azzurro (LI)

martedì 18 giugno 2019
Stamattina avremmo voluto muoverci presto verso Porto Azzurro, ma siamo costretti a rimandare la partenza perché va risolta la questione della multa di ieri.
Io e Sara accompagniamo Marco a terra con il tender e lui va al Comando dei Carabinieri a cercare di spiegare che in realtà non siamo in difetto. Purtroppo non riesce nel suo intento: non avendo esibito un documento comprovante che l'assicurazione copre QUEL fuoribordo la multa resta, e anche l'obbligo di presentarlo questo fatidico documento. Quindi l'assicurazione dovrà mandarci una dichiarazione e il nostro certificato assicurativo "corretto", che dovremo inviare via posta elettronica al comando, insieme alla ricevuta dell'F23 con cui potremo pagare la sanzione.
Quando andiamo a prendere Marco a terra Sara fa le prime prove di guida del fuoribordo!!
Intorno alle 11:20 riusciamo a muoverci verso Porto Azzurro e ci fermiamo davanti al bel paesino di Cavo verso le 13:00.
Isola d'Elba - Cavo ©Valeriaderiso
Cavo
Naturalmente, prima di pranzo, è d'obbligo un bagnetto. Marco e Sara si preparano.
Super Maramu - Maramea
pronti per il bagno
Super Maramu - Maramea
mini sub
Marco ne approfitta per pulire l'elica e parte dello scafo di Maramea che, in acqua da gennaio, un po' di alghette le ha coltivate.
Super Maramu - Maramea - pulizia carena
Pulizia carena
A Cavo si possono ammirare dal mare due belle ville fatte costruire dalla famiglia Tonietti, la prima è Villa Bellariva, un castelletto in stile neogotico di cui si intravede tra le chiome degli alberi una delle torri;
Isola d'Elba, Cavo - Villa Bellariva @Valeriaderiso
Cavo - Villa Bellariva
la seconda, che porta il nome della famiglia, è invece sul piccolo promontorio a ridosso di Capo Castello.
Isola d'Elba, Cavo - Villa Tonietti @Valeriaderiso
Cavo - Villa Tonietti
I Tonietti erano gli affittuari e amministratori delle miniere elbane nonché i committenti del Mausoleo progettato e costruito dall'architetto Adolfo Coppedé (di cui ho parlato qui).
Dopo aver pranzato ci dirigiamo verso Porto Azzurro, il grazioso borgo che lo scorso anno abbiamo visitato prima via terra e poi via mare.
Isola d'Elba - Porto Azzurro ©Valeriaderiso
Porto Azzurro
Arriviamo in rada intorno alle 17:30, messo il tender in acqua andiamo a fare un bagno in una piccola spiaggia che si trova subito all'esterno del porto. Tornati a bordo, una rapida doccia e via, di nuovo a terra a festeggiare... perché oggi è anche il mio compleanno!! La mia amica Vesna stamattina mi ha inviato questo aforisma, che sembra proprio adatto al momento!! (Grazie amica mia!!)


Il Capitano e la MiniMozza hanno pensato di festeggiare portandomi a cena fuori all'Osteria la Botte Gaia, un ristorante un po' defilato, non proprio al centro del borghetto, specializzato in frutti di mare crudi e attento anche a chi è intollerante al glutine (come me!) dove mangiamo stupendamente e beviamo un ottimo vino! Se penso che esattamente un anno fa ero a casa, con la faccia impiastrata di argilla verde, la febbre e un prurito pazzesco ovunque a causa della varicella, direi che i 51 sono stati festeggiati molto meglio dei 50!
Evviva!
^_^

domenica 23 giugno 2019

16-17 giugno, Elba (LI): plastica, multe, amici e pasticci

domenica 16 giugno 2019
La nottata è passata tranquilla. Ci risvegliamo con calma e dopo colazione Marco sistema i bozzelli per tirare su il tender a poppa, in modo che non vadano a sbattere sul motore fuoribordo.
Sara invece, con un pennarello indelebile, termina un lavoro cominciato prima di partire da Livorno: la scritta "tender to Maramaea" sulla prua del tender.
il nome sul tender
Purtroppo il pennarello si è poi rivelato inadatto, la scritta si è "sciolta" non appena si è bagnata con l'acqua salata, dovremo rimediare con qualcosa di diverso, credo ci voglia un pennarello ad acrilico.
Verso mezzogiorno ci dirigiamo verso la penisola di Capo Enfola nel golfo di Viticcio, a sud di Portoferraio.
Sara prende posizione sulla seduta sul pulpito di prua costruita quest'inverno da Marco.
Super Maramu - Maramea - verso l'Enfola
sulla delfiniera
Con 8 kn facciamo 4 kn di bolina con vento da nord ovest e dopo circa un'ora e venti siamo a destinazione.
Questa penisola è caratterizzata da un sottile istmo di terra (largo appena 70 metri) che collega il Monte Enfola (135 m) con il resto dell'isola dando origine a due spiagge: una opposta all’altra; quella a sud, più confortevole, ospita quel che resta di un'antica tonnara oggi sede amministrativa del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
Nonostante sia metà giugno ci sono numerose barche, forse perché è domenica.
Dopo aver dato ancora Sara, coraggiosa, fa il primo bagno della stagione. L'acqua è ancora fredda, il termometro indica 18°, credo misuri in difetto di un paio di gradi, ma anche 20° sono pochi secondo me; indossa la sua mutina da snorkeling e la cuffia da piscina: la voglia di fare il bagno fa superare qualsiasi ostacolo!!!
primo bagno del 2019
primo bagno del 2019
Io non ho il coraggio, nemmeno con la muta, e in questo momento nemmeno la voglia, l'aria è ventilata e freschina, credo aspetterò ancora un bel po' prima di tuffarmi.
Nel pomeriggio, con il tender, scendiamo su una piccola spiaggia per fare giocare Sara; lì l'acqua non è così fredda, ma sempre troppo fredda per me e Marco! Naturalmente non per Sara, che fa un lungo bagno.
Verso le 18:30 torniamo a bordo e ci muoviamo verso Portoferraio; sarebbe stato bello restare qui a dormire, ma entra troppa onda e rolleremmo tutta la notte!

lunedì 17 giugno 2019
Anche oggi sveglia con calma, da veri poltroni alle 9:30, stiamo recuperando un po' della stanchezza dei giorni passati. Circa un'ora più tardi ci muoviamo di nuovo verso Viticcio, e lungo il tragitto con il mezzo marinaio recuperiamo una grossa busta di plastica alla deriva.
Super Maramu - Maramea - recupero plastica in mare
recupero plastica in mare
Raccogliere la plastica è una cosa che facciamo spesso, anche quando scendiamo sulle spiagge e, purtroppo, ne riempiamo intere bustone.
Oggi ormeggiamo sul lato più a sud della baia e facciamo subito una capatina a terra; ci sono due o tre di meduse, Noctiluche (Pelagia noctiluca), e i soliti bambini pronti con secchiello e palette a sotterrare le povere creature nella sabbia perché "devono fare il bagno".  Gli spiego che le meduse sono cibo per le tartarughe di mare presenti nelle acque dell'isola le quali rischiano invece di mangiare le buste di plastica, e di morirne. Faccio con loro un patto, devono riempire il loro secchielli di tanto in tanto con l'acqua fresca in modo da non bollirle, e poi le butteremo lontane dalla riva. Purtroppo non posso fare altro, né controllare che rispettino i patti, i genitori accorsi a sentire di cosa parlo con i figli già mi guardano in cagnesco.
Dopo pranzo, mentre Marco si gode una meritata pennichella veniamo avvicinati da una motovedetta dei Carabinieri: controllo dei documenti del comandante e dell'imbarcazione. Noi battiamo bandiera belga, e abbiamo un'assicurazione che copre tutto, anche il tender e il suo motore fuoribordo, solo che su nessun documento compaiono marchio e matricola del motore dato che la legislazione belga non lo prevede. Ovviamente per quella italiana non è così, e a loro non basta sapere che l'assicurazione sul motore c'è. Ci fanno una multa "per dimenticanza" di 130 euro, decurtabili del 30% se paghiamo entro 5 giorni, con l'obbligo di presentare un documento da cui si evinca che l'assicurazione copre effettivamente il motore fuoribordo del tender e che riporti marca e numero di telaio. Non serve a nulla chiamare l'assicurazione e rispiegare la faccenda: dobbiamo pagare e - come suggerisce il comandante della motovedetta - poi rivalerci sull'assicurazione.
Vabbé...
Andati via i Carabinieri facciamo una passeggiata a terra sulla lunga spiaggia di Viticcio. Io sfogo la mia frustrazione per l'ingiusta multa raccogliendo plastica qua e là, e riempiendo sempre più la mia bustona.
Ma le avventure della giornata non sono finite.
Torniamo a Portoferraio e ormeggiamo poco distanti da un grosso caicco, il Sibel Sultan, su cui lo scorso anno lavorava Costanza, la moglie di Alino (di cui ho parlato già nel diario dello scorso anno).
Guardo se è a bordo e - evviva!" - c'è! insieme a Diego il loro figlio. La chiamo e ci vengo a salutare mentre io mi accingo a preparare la cena.
In programma c'è riso pilaf al pomodoro, che prevede la tostatura del riso in un pyrex (le pentole di vetro) mentre il pomodoro si scalda su un altro fornello, quando il riso è tostato si versa il pomodoro bollente nel pyrex e si passa tutto in forno per circa 20 minuti. Questa preparazione l'ho realizzata numerosissime volte (alcuni di voi, amici cari che leggete, lo avete anche assaggiato questo riso), ma stavolta l'incidente è in agguato: mentre Costanza e Diego arrivano a bordo io verso il pomodoro sul riso e il pyrex si spacca!!!!  Il riso finisce dappertutto! per non parlare del vetro... caos!
Conclusione, Marco pulisce e io accolgo gli ospiti... e poi dovrò pensare anche ad una cena alternativa...
Trascorriamo circa tre quarti d'ora in compagnia piacevole aggiornandoci sui rispettivi programmi, mentre io preparo un nuovo riso, risottato al pomodoro, stavolta in pentola. Ceneremo un po' tardi, ma contenti di aver incontrato degli amici cari e di aver concluso questa giornata ricca di eventi. In barca non ci si annoia, nemmeno volendo!!!

^_^

giovedì 20 giugno 2019

15 giugno - Si parte!

sabato 15 giugno 2019
Finalmente! 
dopo aver rimandato di quasi una settimana, per impegni dell'ultimo minuto e per aspettare un po' di vento favorevole, molliamo gli ormeggi dal pontile del Molo Mediceo. Dalla prua del Walrus ci salutano Gigliola, Marco, Francesca e Cristian dopo averci regalato un sacchetto di albicocche e nespole del giardino di Gigliola e Marco e una bottiglia di ottimo bianco de "Le terre di Guidoreste", la cantina di Francesca e Cristian. 
Super Maramu - Faro del porto di Livorno
il faro di Livorno
Sono le 10:45 la giornata è grigia e le emozioni confuse. 
Super Maramu - Maramea uscita dal porto di Livorno
uscendo dal porto di Livorno
Fuori troviamo onda di scaduta del libeccio dei giorni passati e 8 nodi di ponente. Le onde sono molto fastidiose, alcune superano i due metri, e quando la barca entra nel cavo dell'onda le vele sbattono perché il vento è davvero poco. Siamo costretti ad accendere il motore, anche se al minimo.
Subito fuori dal porto l'autopilota fa i capricci, usiamo quello di rispetto, poi con un paio di colpetti alla bussola riprende a funzionare e lo farà per tutta la durata della navigazione. Mistero. Forse l'inattività...
Alle 11.35 avvistiamo dei delfini, sono proprio davanti a Livorno a circa una cinquantina di metri da noi; a giudicare dalle grosse dimensioni (sui 5 metri), il colore nero intenso, la forma della pinna dorsale, l'incedere lento e le lunghe apnee sembrano essere globicefali, pur cercando di osservarli meglio con il binocolo sono troppo lontani escono appena in superficie per respirare e si allontanano, mi resterà il dubbio.
Intorno alle 12:30 il vento gira sempre più a poppa fino a fermarsi al lasco rinforzando un po', inizialmente con il solo genoa facciamo 5 nodi. Il sole ogni tanto fa capolino ma non basta a scaldarci, siamo costretti a stare coperti di vari strati, dalla t-shirt alla giacca a vento. Io e Sara con il rollio continuo e accentuato avvertiamo un po' di malessere: braccialetti antinausea per entrambe, 3 granuli di nux vomica per lei e uno spuntino salato per tutti per rimettere in sesto lo stomaco. Dobbiamo risettare il labirinto e rifare il piede marino!
Verso le 13-13:30 il vento al lasco rinforza e la barca finalmente trova un po' di stabilità sulle onde, e - evviva!! - possiamo spegnere il motore. Facciamo 6 nodi ed esce anche il sole!


Super Maramu - Maramea - spuntino in navigazione
spuntino in navigazione

Fino alle 15:30 stiamo benissimo, ma poi il vento cala di nuovo, ricomincia il rollio insopportabile e siamo costretti a riaccendere il motore (sniff), alle 17:00 ci arrendiamo del tutto e chiudiamo anche le vele che sbattono incessantemente.
Dopo circa due ore arriviamo in rada a Portoferraio, dove diamo fondo a 30 m di catena più o meno nel solito punto di fronte al porto. Ma non è mica finita!!! dobbiamo spostare il tender che è stato sulla sua insellatura a prua per tutta la navigazione e ora va tirato su con le gruette a poppa, sotto al rollbar. Ma non tutto fila liscio, uno dei bozzelli urta nel motore fuori bordo, per cui lo tiriamo su e lo caliamo un'infinità di volte, prima di dedicarci a preparare la meritata cena.
Ieri a Livorno ho preso delle triglie freschissime, che finiscono in padella con aglio, olio, pomodorini e prezzemolo alla "Lassami stari", infallibile ricetta di Martino Ragusa, naturalmente annaffiate con lo splendido vino di Cristian e Francesca, 13° di freschezza profumata!
Passato l'ultimo traghetto da Piombino, finito l'effetto lavatrice delle onde che provocano, sprofondiamo in un tranquillo e profondo sonno ristoratore.

^_^

domenica 16 giugno 2019

Ci stiamo preparando...

lunedì 03 giugno 2019
Dopo l'inverno passato a revisionare gli impianti, le pompe, il motore e a preparare Maramea aggiungendo mensole, librerie, cassetti per sfruttare al massimo tutte le sue potenzialità di stivaggio, dal primo di Giugno ci siamo trasferiti a bordo... 
Ci stiamo preparando per passare i mesi a venire navigando, assecondando il vento senza fretta, verso sud.
Super Maramu - Maramea - Il bucato in porto
Maramea e il suo bucato
Abbiamo vuotato e affittato casa nostra, perché per un po' sarà Maramea "casa nostra". Mancano solo pochi dettagli e saremo pronti. Intanto riceviamo le visite degli amici per i saluti, facciamo bucati, riempiamo la cambusa e aspettiamo il vento favorevole. 
Lo scorso lunedì siamo usciti a testare vele e ancora nuova.
Con 10 kn da Ovest appena fuori dall'avamporto abbiamo aperto randa e genoa e, a seguire, la mezzana, spento il motore e fatto un bordo a 5 kn.
Super Maramu - Maramea - Primi bordi - controllo di manovre e motore
Primi bordi
Per virare con Maramea bisogna riavvolgere il genoa e riaprirlo (come abbiamo scoperto a nostre spese lo scorso anno!). Al primo tentativo ci è venuto a collo, cioè si è gonfiato con la scotta di sopravvento cazzata, e allora abbiamo dovuto riaccendere il motore e ripetere l'operazione; al secondo tentativo tutto è andato liscio. Questa cosa di riavvolgere la vela di prua per virare o strambare è strana, dobbiamo abituarci.

Super Maramu - Maramea - Primi bordi - controllo di manovre e motore
Primi bordi - controllo di manovre e motore
Abbiamo poi fatto un altro bordo lasciando la Meloria e la Gorgona sulla nostra dritta.
Super Maramu - Maramea - la Gorgona e la Meloria
La Gorgona e la Meloria
Uno spettacolo di giornata e solo noi in mare!
Dopo un po' abbiamo aperto anche la trinchetta, per verificare che quando il tender è a prua sulla sua sella non le dia noia, e così è!
Super Marfamu - Maramea - vela di trinchetta
Il capitano controlla la trinchetta
Intanto anche qualcun altro ha cominciato il diario di bordo personale.
scrivendo il diario di bordo
scrivendo il diario di bordo
Verso le 12:30 abbiamo dato fondo all'ancora allo Ship Light, comunemente conosciuto a Livorno con il più semplice appellativo di "Ship", per scoprire poi che non avremmo potuto farlo senza un permesso del Parco di San Rossore.
Ship Light di Livorno
lo "Ship"
Dopo una piacevole e rilassante pausa per il pranzo con il blu sopra, sotto e tutto intorno, verso le 16:00 ci siamo mossi per tornare verso Livorno con vento in poppa - con 8 kn circa facevamo 4 kn con il solo genoa - dove siamo arrivati circa un'ora e mezza dopo.

^_^