sabato 29 settembre 2018

* 5 settembre 2018 - Procchio: Forno, Scaglieri, Biodola

mercoledì 05_09_2018
Ci svegliamo freschi e riposati.
Abbiamo dormito talmente tranquilli che notiamo una piccola barca a vela ormeggiata a un'ottantina di metri dalla nostra poppa, chiaramente arrivata dopo di noi, che non abbiamo proprio sentito. 
Il signor "Non-dò-la-precedenza" è invece nel mucchio di tutte le altre barche: è noto che c’è la tendenza tra i diportisti, incomprensibile soprattutto quando lo spazio c’è, a stare tutti vicini vicini…

Che si fa?? Si va verso Procchio. Ma prima di partire controllo sul sito della Capitaneria di Portoferraio se c’è un avviso riguardo al Fanale sullo Scoglietto che ieri sera era spento, nulla; cerco anche altrove ma non trovo nessuna segnalazione, così mando una mail per metterli a conoscenza di questa cosa, magari è un’avaria recentissima…
Tanto per la cronaca posso anticiparvi ora che ad oggi 9 settembre, data in cui aggiorno questo diario, non ho ricevuto nessuna risposta… il silenzio totale! Mah… 
Alle 11:00 siamo ormeggiati nel Golfo della Biodola davanti alle spiagge di Forno, di Scaglieri e della Biodola.
Procchio, spiaggia della Biodola - Isola d'Elba
Procchio, spiaggia della Biodola
La sabbia rende l’acqua turchese, abbiamo dato àncora su 9 metri e si vede chiaramente il fondo.
Procchio, spiaggia di Forno - Isola d'Elba
Procchio, spiaggia di Forno - Isola d'Elba
Appena arrivati avvistiamo due belle leccia stella che, chissà perché, ho sempre visto in coppia.
Prendiamo il DE TOPI e andiamo a terra. Per permettere a Sara di giocare un po’ con la sabbia e nuotare dove tocca facciamo una lunga passeggiata dalla spiaggia di Scaglieri a quella della Biodola, collegate da un camminamento costruito lungo le rocce che le separano. Nonostante sia settembre le due spiagge sono ancora molto affollate.
Procchio, spiaggia di Scaglieri - Isola d'Elba
Procchio, spiaggia di Scaglieri - Isola d'Elba
A Scaglieri sul lato ovest, giusto al principio della spiaggia, c’è una semplice casina con una bella meridiana dipinta sul muro rivolto a sud, peccato non aver potuto portare la macchina fotografica con me, avevo paura di bagnarla, ma ho trovato una foto in rete eccola qui.
Meridiana di Scaglieri
Meridiana di Scaglieri - photo credit Costatoscana
Quando, dopo circa un’oretta, torniamo a bordo ci ritroviamo circondati da tedeschi con delle barche a noleggio che hanno pensato bene di dare àncora vicini vicini al nostro bell’Amellone… sembra di stare in Baviera, si sente parlare solo tedesco! 
Nel pomeriggio facciamo un’altra giratina con il DE TOPI lungo la scogliera che da Forno va verso Viticcio e arriva a Punta Penisola dove svettano dei pini marittimi.
Golfo della Biodola - Punta Penisola
Golfo della Biodola - Punta Penisola
I fondali sono molto belli, ma poveri di vita: qualche riccio, dei saraghi fasciati, perchie e sciarrani, castagnole, ma pochi… troppo pochi… 
Anche stasera un altro bellissimo tramonto... in barca lo spettacolo tramonto è una cosa che davvero non manca mai!
Tramonto alla Biodola -ph. credit Valeria De Riso
Tramonto alla Biodola
La situazione sembra tranquilla, per cui decidiamo di passare la notte qui... Sembrava… alle 3 arrivano delle onde che fanno rollare Maramea così forte che ci svegliamo! Una nave al largo, forse… e ci vuole un quarto d’ora abbondante perché smetta: le onde arrivano a terra e ritornano indietro, e Maramea rolla… rolla… questa storia si ripete un altro paio di volte, poi finalmente riusciamo ad addormentarci.
^_^

giovedì 27 settembre 2018

* 4 settembre 2018 - Viticcio e "fuga" nella notte

martedì 04_09_2018

Dopo colazione decidiamo di andare a Viticcio
Il tempo è sempre un po’ "imbrogliato", ma non sembra debba piovere o arrivare vento sfavorevole. 
Alle 10:00 ci muoviamo e con 3 nodi di vento al traverso andiamo - finalmente - un po’ a vela, facciamo 2,5 nodi scarsi, ma è così bello spegnere il motore!
Scoglio la Nave - Viticcio - Isola d'Elba
Scoglio la Nave - Viticcio
Arrivati in vista dello scoglio La Nave, il cielo è sgombro e il vento gira un po’ di bolina, se vogliamo fermarci a Viticcio dobbiamo per forza chiudere le vele, altrimenti si arriva a Marciana Marina, non che non sia bella, ma per fare un bel bagno è meglio la baia di Viticcio!!!
Alle 11:31 diamo àncora su circa 10 m di fondo sabbioso, entrano onde da ovest, rolliamo un po’… vediamo come si sta e poi decideremo se restare o no.
Facciamo un tuffo in compagnia di numerose e grosse occhiate. La giornata passa bene, tranquilla, a parte un episodio un po’ alla Peter Sellers/Ispettore Clouseau: nel tardo pomeriggio, mentre Marco rigoverna esplode (sì, è proprio esploso!) un bicchiere nel lavandino, raccogliamo i pezzi nella palettina che usiamo con la scopa e poi io vado a poppa a sciacquarla per togliere facilmente i microscopici residui di vetro evitando che vadano in sentina (tutti gli scarichi di Maramea, a parte quelli dei wc, confluiscono in sentina), solo che - ovviamente - mentre sciacquo la paletta il laccetto che ho in mano si scioglie, e la paletta comincia a navigare come una barchetta rossa, portata via dalla corrente e dal venticello… e io sono vestita!
Dunque rapidissimamente tolgo i vestiti, metto il costume, mi tuffo a rincorrere la paletta sperando che non affondi sui 10 metri di fondo dove siamo, e dopo una nuotata forsennata la recupero.
Non è che proprio volessi fare un altro bagno, il sole era tiepidino perché un po’ velato, ma è stato gradevole ugualmente, ed anche divertente tutta la sequenza perdi-la-paletta-svestiti-metti-costume-tuffati-nuota-forsennatamente!
Non so se qualcuno di voi ha mai visto il film "Hollywood Party", ma chi l'ha visto capirà perché mi sono sentita un po' come Peter Sellers quando perde il mocassino nel ruscello all'interno della casa dove c'è la festa. (Per chi non lo ha mai visto è da non perdere, esilarante!)
tramonto da Viticcio
tramonto da Viticcio
I tramonti a mare da qui sono sempre spettacolari, soprattutto se all’orizzonte il cielo non è del tutto sgombro, oggi è un quadro formato dal profilo della costa corsa, il globo infuocato e le nuvole, da farci una foto per ogni secondo che passa!
tramonto da Viticcio, la Corsica all'orizzonte
tramonto da Viticcio, la Corsica all'orizzonte
Per cena si esibisce il Capitano con la sua leggendaria Amatriciana.
Il vento gira e, purtroppo, diamo il fianco al nemico: le onde da nord ovest! Si rolla, a tratti di più a tratti di meno, quando stiamo per metterci a dormire io chiedo a Marco "Ma tu sei proprio sicuro di voler dormire qui?" Lui mi risponde che spera che le onde vadano diminuendo o che l’angolo da cui viene il vento cambi in modo da non prenderle proprio lateralmente… il tempo di passare 10 minuti a poppa steso sul letto e, mentre io do la buona notte a Sara, riemerge dicendo "Si va via!"
Così salpiamo l’àncora e nel buio più totale (la luna sorgerà a mezzanotte e ora sono le 22:15), mettiamo la prua a nord ovest, verso Portoferraio.
Pian piano ci abituiamo all’oscurità, e anche se non c’è la luna si riesce a scorgere bene lo spazio davanti a noi, la notte è stellata e si vede benissimo la via lattea, ad un certo punto assisto allo spettacolo di una stella cadente bellissima, enorme e con una stupenda scia!
Procedendo vediamo bene la luce del Faro di Portoferraio e quella intermittente della meda che c’è subito prima, ma non vediamo la luce del Fanale che c’è sullo Scoglietto, e per fortuna sappiamo bene che c’è ed è anche grosso… man mano che ci avviciniamo lo vediamo sul cartografico ma niente luce, infatti quando ci sfila al traverso ci rendiamo conto che la luce non la vedevamo semplicemente perché non c’è! È spenta!!! Pazzesco! Magari era tra gli avvisi ai naviganti e noi non li abbiamo ascoltati… chissà.
Contemporaneamente a noi entra nella baia un’altra barca, noi avremmo la precedenza, ma che vuoi che siano le regole per mare oggigiorno!!! Pure la precedenza venendo da destra vogliamo!! Insomma la lasciamo passare visto che chiaramente non intende darcela, e poi scegliamo dove metterci.
Alle 23:13, dopo cioè a 3/4 d’ora di navigazione, diamo àncora nella rada di Portoferraio, non molto affollata visto il periodo… e dormiamo come dei bebè!
^_^

martedì 25 settembre 2018

* 2 e 3 settembre 2018 - Portoferraio, Villa Ottone, Fortezza del Volterraio

domenica 02_09_2018 rada di Portoferraio

Veniamo svegliati intorno alle 6:00 da una pioggia scrosciante. 
Anche oggi sono previsti temporali e schiarite, ma noi lasciamo l’ormeggio per spostarci nella rada antistante il porto. Marco non si è ancora rimesso in sesto con la schiena, ma sta meglio, e non sono previsti fortunali, in rada staremo bene.
Dopo il temporale... il sole fa capolino
Dopo il temporale... il sole fa capolino 
Dopo il temporale... il sole fa capolino
Dopo il temporale... il sole fa capolino
Verso 9:30, dopo aver fatto rifornimento di acqua nel serbatoio di bordo e di acqua da bere, ci muoviamo prima che arrivi di nuovo la pioggia così da evitare di dare àncora con le cerate addosso! Verso le 11:15 ci chiama Ale, che ha passato la notte a Baratti e si sta muovendo per tornare a Livorno, oggi sbarca i suoi ospiti e domattina ha un nuovo gruppo in arrivo. Sia noi che lui saremmo voluti andare in Corsica la settimana prossima, ma se il tempo non si stabilizza ci sembra difficile. Aspettiamo, teniamo sotto controllo il meteo, poi decideremo.
Intorno a noi le nuvole si addensano e ogni tanto cade qualche goccia, ma la situazione è tranquilla, non ci sono grossi groppi di vento, né tante barche nelle vicinanze.
Nuvole in rada a Portoferraio
Nuvole in rada a Portoferraio
Nuvole in rada a Portoferraio
Nuvole in rada a Portoferraio
Passo il pomeriggio a sistemare le foto ed ad aggiornare il diario di bordo, finché un rumore di catena calata in acqua mi incuriosisce e mi affaccio in pozzetto e, SORPRESA!, è Laura (Zolo) con Victoria, il suo Grand Soleil 39’, che fin ora ancora non avevamo incontrato! Finalmente ci si vede, anche se per ora da lontano, ha appena terminato un week end di lavoro ed è anche influenzata, ha bisogno di riposo. Ci vedremo sicuramente nei prossimi giorni.

lunedì 03_09_2018 Villa Ottone, Fortezza del Volterraio

Oggi il tempo comincia a migliorare, restiamo comunque fermi qui in rada a Portoferraio, anche per permettere alla schiena del Capitano di riprendersi bene. Nel pomeriggio ci spostiamo davanti a Villa Ottone, sul lato est della baia di Portoferraio, per far fare un bagno nell’acqua pulita alla MiniMozza. 
Villa Ottone - Portoferraio, Isola d'Elba
Villa Ottone
Questa sontuosa villa, che oggi è un albergo a 5 stelle, fu fatta costruire intorno al 1875 da una nobildonna fiorentina, la marchesa Vittoria Altoviti Avila Toscanelli per curare dalla tubercolosi il figlio Giovan Battista, detto Bistino; nel rispetto dell’antica tradizione e per buon auspicio, volle seppellire nel lato sinistro della facciata una pergamena con la data di fondazione e alcune monete. La vicinanza della villa a quella di Giorgio Roster, medico, professore ed igienista, fece nascere una grande amicizia e la passione naturalistica della nobildonna che negli anni tra il 1879 e il 1889 si appassionò allo studio della flora marina dell’Elba.
Intraprese un fitto rapporto epistolare con Francesco Castracane degli Antelminelli, il maggiore studioso di diatomee dell’epoca, il quale a sua volta la mise in contatto con l’algologo Francesco Ardissone. Dal pontile davanti a Villa Ottone con il cutter Corinna e la goletta Olga, la marchesa con il figlio Bistino, il prof. Roster e il prof Enrico Hyllier Giglioli, zoologo e antropologo, prendevano il mare per raccogliere le alghe che lei puliva e conservava o essiccate su cartoni, come in un erbario secco, oppure dentro vasi di vetro con una soluzione costituita dall’80% di acqua di mare, 10% di alcool e il 10% di glicerina. Tutto il materiale che non riusciva a classificare veniva spedito all’algologo Adrissone. Nello scambio epistolare con i suoi amici studiosi la marchesa si rammaricava di non poter entrare in acqua “in maniche di camicia” come facevano i suoi compagni maschi. Anche se non le si è mai attribuito il valore di ricercatrice scientifica a lei si devono le scoperte di alcune nuove entità o le conferme di specie molto rare per la flora marina mediterranea. Purtroppo la morte del figlio nel 1882 pian piano spense il suo interesse. (fonte Gloria Peria, Lo Scoglio).

Dalla baia davanti alla villa si vede bene la Fortezza del Volterraio, la più antica fortificazione di tutta l'Isola d'Elba!
Fortezza del Volterraio - Isola d'Elba
Fortezza del Volterraio
L'impianto originario di questo castello è di origini etrusche, fu successivamente ampliato nel 1281 dai Pisani che l'utilizzarono con finalità difensive.
Nelle vicinanze del sito è stata rinvenuta una moneta bronzea di Volterra coniata tra il IV e il III secolo a.C. insieme a proiettili di piombo per fionda, frammenti di bronzetti figurati e resti di vasellame in bucchero, un tipo di ceramica nera e lucida, spesso fine e leggerissima, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi.
Il Castello è stato acquistato dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano nel 1999 in forte stato di decadenza, nel 2017 sono stati completati il lavori di ripristino e ora è visitabile in gruppi. Sicuramente merita una visita, anche perché immagino che dal monte omonimo su cui si trova a 394 metri sul mare si godrà una vista spettacolare. È segnato tra le cose da fare la prossima volta che verremo!
Passiamo il pomeriggio nelle acque cristalline davanti alla Villa, poi torniamo ad ormeggiarci nella parte della rada davanti al porto, dove staremo sicuramente più riparati.
^_^

domenica 23 settembre 2018

* 1° settembre 2018 - Portoferraio, Villa di San Martino

sabato 01_09-2018
Sveglia presto per la solita tappa terrestre in pescheria, oggi naselli e vongole lupini. 
Resto sempre allibita dalla poca scelta, ma qui non dovrebbe esserci abbondanza? Forse i pescatori forniscono i ristoranti e in pescheria arriva solo quel che resta… 
Poi mi tocca la spesa del fresco: una bella passeggiata lunga fino al negozio del biologico (Il Corbezzolo), mentre torno vedo addensarsi a sud dell’Isola dei nuvoloni grigio piombo che avanzano pian piano, infatti appena arrivata a a bordo, mentre ancora sto sistemando le cose che ho comprato, viene giù un temporale abbondante.  Sono tornata giusto in tempo per evitare una bella doccia gelata!
Ben presto però spunta di nuovo il sole, così possiamo gustare un ottimo spaghetto con le vongole e la bottarga in pozzetto.
Nel pomeriggio io e Sara decidiamo di andare a visitare la seconda residenza di Napoleone sull’Isola, quella estiva che si trova a San Martino, a circa 5 km di distanza dal centro di Portoferraio. Marco rimane in barca, per via del mal di schiena preferisce stare a riposo.
Ingresso Villa di San Martino - la Galleria Demidoff
Ingresso Villa di San Martino - la Galleria Demidoff
Napoleone durante le sue cavalcate nei dintorni di Portoferraio si era imbattuto in una rustica casa di campagna con vista sulla rada; l’acquistò e la ristrutturò secondo le sue esigenze, con l’intento di accogliervi la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai.
Villa di San Martino - la Galleria Demidoff
Villa di San Martino - la Galleria Demidoff
Al nostro arrivo ci troviamo di fronte a una maestosa costruzione neoclassica fatta costruire da Anatolio Demidoff - marito della nipote ed erede di Napoleone Matilde di Monfort - che nel 1851 volle costruire un ambiente degno dei fasti imperiali che potesse ospitare la sua collezione di cimeli napoleonici.
le api simbolo di Napoleone ed oggi dell'Isola d'Elba
le api simbolo di Napoleone ed oggi dell'Isola d'Elba
La residenza napoleonica originaria si trova invece al di sopra di questa Galleria e affaccia su un'ampia terrazza da cui si scorge la rada di Portoferraio.
vista dalla Villa di San Martino - la rada di Portoferraio
vista dalla Villa di San Martino - la rada di Portoferraio
Ha uno stile molto sobrio all’esterno mentre i due piani interni sono impreziositi da affreschi e arredi dell'epoca, alcuni dei quali originali.

Al piano inferiore abbiamo ammirato la cucina
Villa di San Martino - la cucina
Villa di San Martino - la cucina
e un bagno con le pareti affrescate e una bella vasca in marmo
Villa di San Martino - bagno
Villa di San Martino - bagno
Al piano superiore si trova una sala con una vasca ottagonale al centro e dei trompe l’oeil con geroglifici e scene raffiguranti la campagna d’Egitto.
Villa di San Martino - la sala egizia con la vasca ottagonale
Villa di San Martino - la sala egizia con la vasca ottagonale
Nel giardino c'è l'unico testimone ancora vivente della presenza di Napoleone in questi luoghi, un olivo secolare e bellissimo.
L'olivo secolare
L'olivo secolare
Ricca di fascino è anche una serra per le piante tropicali, che non ha nulla a che vedere con Napoleone, perché è stata realizzata agli inizi del ‘900 da Adolfo Coppedé (lo stesso del Mausoleo Tonietti di Cavo); al suo interno è visibile ancora il sistema di riscaldamento, con le sue tubature, alimentato da una caldaia a legna inserita nel terrapieno alle spalle della struttura che serviva per mantenere temperature elevate, oltre che un giusto livello di umidità.
Villa di San Martino - la serra
Villa di San Martino - la serra

Villa di San Martino - la serra
Villa di San Martino - la serra
Anche questa visita è stata istruttiva, soprattutto per Sara che affascinata dalla figura di Napoleone ha voluto comprare un libretto che illustra la storia del suo soggiorno sull’Isola d’Elba, ricco di foto e notizie poco conosciute di questa parte della sua vita. Dopo cena arriva un secondo temporale, breve per fortuna, che non ci impedisce di fare una passeggiata in gelateria!
^_^

venerdì 21 settembre 2018

* 31 agosto 2018 - di nuovo a Portoferraio

venerdì 31_08_2018
Svegliarsi in rada quando ci sono condizioni tranquille come quelle di stanotte è veramente bellissimo. 
Le temperature purtroppo si stanno abbassando, non è gradevole fare colazione in pozzetto, il vento è troppo fresco, così restiamo sottocoperta. Prima però bisogna cambiare la bomobola del gas e speriamo che quella di rispetto funzioni e che non sia troppo vuota; andiamo a poppa nel mega gavone, Marco mi fa vedere dove sono posizionate così la prossima volta posso cambiarla anche da sola, si fa la prova: funziona! 
Guardando a sud si comincia a vedere il fronte nuvoloso previsto per oggi, il Capitano è ancora tormentato dal mal di schiena per cui alle 8:45 proviamo a sentire se in in darsena al Cosimo de’ Medici di Portoferraio hanno posto per stasera e domani, ci dicono che ci faranno sapere più tardi. Nel frattempo anche Ale si muove, andranno a fare un tuffo nella vicina baia di Procchio per poi dirigersi verso Porto Azzurro dove hanno prenotato il posto in porto.
Noi ci avviamo verso Portoferraio con una decina di nodi di bolina piuttosto stretta, Maramea stringe male il vento, quindi si va di sola randa aiutata con un po’ di motore passando vicinissimi allo Scoglietto.
Lo Scoglietto di Portoferraio
Lo Scoglietto di Portoferraio
Alle 11:20 siamo in rada; dal marina non ci hanno ancora richiamati, così prima di dare àncora inutilmente li richiamiamo chiedendo se possiamo entrare, e alla risposta affermativa prepariamo parabordi e cime e chiamiamo l’assistenza sul canale 9.
In poco tempo siamo ormeggiati tra due motoscafi, un Riva 50 e un Baglietto di 18 metri, il cui armatore si profonde in mille complimenti ai Super Maramu, anche il suo Baglietto non dimostra affatto i 50 anni che ha! 
Ho da rinfrescare la pasta madre, ma non posso fare il pane, quindi ne prendo un terzo che rinfrescherò, il resto lo recupero facendo un pane che è una via di mezzo tra il chapati e le piadine aggiungendo un po’ di sale e di olio e tanta farina quanta ne serve per ottenere un impasto liscio e omogeneo; ci metto più a fare il pane che il resto: una frittata di porri e un’insalata con gli ultimi pomodorini rimasti dalla raccolta fatta nel nostro orto prima di partire da Livorno. 
Nel pomeriggio passo nell'ufficio del marina a saldare la sosta, mi faccio dare la password per usare il wifi (che scoprirò che non va per niente!) e chiedo dove è possibile cambiare la bombola Camping Gaz nelle vicinanze, perché guardando su internet l’unico rivenditore che ho trovato è nella zona industriale di Portoferraio, troppo lontano da raggiungere a piedi e anche in bici.
Torno in barca e trovo Marco addormentato, la schiena non gli dà tregua. Sara invece scalpita, così la porto a mangiare un gelato e arriviamo ad un vicino supermercato per chiedere se hanno le bombole Camping Gaz: le hanno! evviva! Non dovrò fare i temuti chilometri per il cambio. 
Torniamo a bordo e Marco dorme ancora. Lascio Sara, prendo la bombola e un carrellino per trasportarla e vado a fare il cambio; dall’ultima volta che ne ho cambiata una - cioè ben 10 anni fa! - sono aumentate tantissimo, ora una bombola da 3 kg costa 26 euro!! E meno male che c’è il reso del vuoto, altrimenti sarebbe una spesa pazzesca! 
Per la serata esaudiamo un desiderio di Sara, al cinema danno “Hotel Transylvania 3 - Una vacanza mostruosa” andremo a vederlo e prima andremo a mangiare una pizza.
Dietro consiglio di Costanza scegliamo una pizzeria lontana dalla strada principale e dalla confusione, si chiama La Cisterna e si trova su una delle numerose e belle scale in calcare rosa disseminate per Portoferraio, in via delle Conserve. La pizza non è una pizza come la intendiamo noi, ma non si può pretendere di trovare qui una pizza napoletana doc, in ogni modo è buona e siamo stati lontani dalla confusione, due punti a favore. 
Dopo cena seguendo le scale scopriamo nuovi angoli e scorci che meritano una visita diurna e qualche foto. Arriviamo al cinema che è ospitato in un bel fabbricato costruito nel 1562 da Cosimo I e che ha ospitato il Convento di San Salvatore prima, poi l’ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, poi di nuovo i monaci francescani e poi è stato trasformato in una caserma. Oggi è un Centro Culturale e Congressuale - intitolato all'ufficiale napoleonico di origine elbana Cesare De Laugier - al cui interno si trovano la Biblioteca e la Pinacoteca Foresiana. 
Il film in sé era abbastanza carino, ma il volume era altissimo, chissà se perché i bambini sono sordi o c’è l’intenzione di farceli diventare! 
Tornando verso la barca scopriamo che nel bar di fronte al nostro posto c’è musica dal vivo, per fortuna molto gradevole da ascoltare e non a lungo, visto che a mezzanotte tutto tace… tranne la gente che passeggia lungo il molo, ma questo è lo scotto da pagare e accettare per stare all’ormeggio in un porto così “dentro” una cittadina.
^_^

mercoledì 19 settembre 2018

* 29 e 30 agosto 2018 - Procchio, Isola Paolina, Viticcio

mercoledì 29_08_2018
Oggi in programma un tuffo nella bella baia di Procchio.
Alle 9:40 salpiamo l’àncora e, purtroppo senza vento, arriviamo all’Isola Paolina verso le 11:00.
Procchio
Procchio
Scegliamo di ormeggiarci più vicini all’Isola che alla spiaggia di Procchio per non subire i rumori e  musica provenienti dagli stabilimenti balneari, inoltre la vista davanti all’Isola è molto suggestiva.
L’Isolotto visto da dove siamo sembra un prolungamento della costa, invece è un grosso scoglio sulla cui sommità, avvolte tra la macchia mediterranea, ci sono tracce di un piccolo fabbricato di epoca romana.
Isola Paolina
Isola Paolina
Intitolato alla sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte, è legato a una leggenda - probabilmente inventata da un furbo imprenditore turistico negli anni ’60 - che narra che la principessa amasse prendere il sole sulla piccola spiaggia di fronte e nuotare fino all’isolotto.
Dopo aver dato àncora notiamo che anche qui, come a Viticcio, ci sono delle Cassiopee (Chotyloriza tubercolata), e ce ne sono veramente tantissime! Eccovi una carrellata di foto scattate dalla barca
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata) con Occhiata (Oblada melanura) e Castagnola (Chromis chromis)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Cassiopea (Chotyloriza tubercolata)
Marco e Sara prendono il DE TOPI e vanno a fare un po’ di traina, ma alla fine si arrendono… siamo proprio sfortunati... o forse siamo negati!?!
Tentativo di traina col DE TOPI
Tentativo di traina col DE TOPI
La giornata passa pigra e piacevole tra un tuffo e l’altro. Dopo pranzo andiamo tutti e tre a fare una giratina con il DE TOPI per tuffarci nell’acqua turchese subito prima dell’Isola Paolina, poi Sara fa un po’ di pratica con i remi!
Procchio
Procchio
Verso le 17:30 ci muoviamo nuovamente verso Portoferraio, qui entra troppa onda e non passeremmo una notte tranquilla.


giovedì 30_08_2018
Stamattina il Capitano si sveglia con la schiena ancora più dolorante del solito, oltre i materassi troppo morbidi sicuramente il sollevamento pesi che deve fare ogni volta che deve spostare la batteria da auto, che serve per alimentare il motorino, dalla barca al DE TOPI e dal DE TOPI alla barca ha la sua responsabilità; inoltre ha passato una notte insonne a combattere contro le zanzare, per cui si decide di intervenire almeno per risolvere questo problema. A bordo abbiamo dei residui di rete che avevo usato per fare le zanzariere sulla Filibusta, vediamo cosa si può tirar fuori senza dover per forza prendere il DE TOPI per andare a terra a Portoferraio, che con il mal di schiena sollevare e spostare la batteria non è proprio il caso. 
Riusciamo a ricavare tre zanzariere una per ognuno dei tre oblò di poppa, una per l’osteriggio della cabina poppa, una per l’osteriggio della dinette e una per la porta di accesso alle cabine di poppa, dove dormiamo.
taglio della zanzariera per gli oblò
taglio della zanzariera per gli oblò
 Per tenerle su usiamo il velcro adesivo, in modo da poterle togliere facilmente quando è necessario.
oblò con zanzariera, dentro
oblò con zanzariera, dentro
oblò con zanzariera, fuori
oblò con zanzariera, fuori
osteriggio con zanzariera, dentro
osteriggio con zanzariera, dentro
osteriggio con zanzariera, fuori
osteriggio con zanzariera, fuori
zanzariera per la porta
zanzariera per la porta
Tra una zanzariera e l’altra, Sara fa i compiti...
i compiti per le vacanze
i compiti per le vacanze 
i compiti per le vacanze
i compiti per le vacanze
...e io faccio il bucato, come mi chiederete?? a mano? noooo!
Eh già! Perché mica ve l’ho raccontato che tra le dotazioni di questa barca c’è una lavatrice da 3 kg!!!
Non potete immaginare (o forse qualcuno sì!) quanto sia comodo non dover aspettare di scendere a terra, trovare una lavanderia a gettoni e soprattutto non essere costretti ad avere il bucato super impuzzolito, ehm... profumato chimicamente. Da anni non usiamo più detersivi tradizionali, sia per motivi ecologici sia perché hanno additivi e profumi che a contatto con la pelle non fanno per niente bene, ma scegliamo prodotti a bassissimo impatto sull’ambiente e quasi per nulla profumati; il profumo al bucato lo danno vento e sole che inoltre grazie ai raggi UV è anche un efficace smacchiatore (pomodoro, vino, cacao e tutti i pigmenti fotosensibili, al sole svaniscono) e un ottimo antibatterico naturale!
bucato a bordo
bucato a bordo
Verso mezzogiorno ci chiama Ale di Goccia di Mare, è al traverso di Vada e sta vendendo verso Viticcio dove con i suoi ospiti, se non c’è onda, passerà la notte: restiamo d’accordo che ci chiamerà quando sta per arrivare, così lo raggiungeremo. Infatti verso le 17:00 ci richiama, è a 7 miglia da Viticcio, ci muoviamo anche noi e ci incrociamo esattamente alle 18:00 davanti allo Scoglio la nave. Pensavamo di trovare meno barche, ma riusciamo ad ormeggiarci vicini, così appena data àncora Ale ci raggiunge con il suo tender per salutarci.
Viticcio
Viticcio
Ceniamo con linguine al pesto fresco e patate, con il gas che termina un minuto prima del tempo di cottura della pasta, la lascio nella pentola coperta a fuoco spento sperando di non sciuparla: buona! Per fortuna il gas è durato fino all’ultimo! Abbiamo una bombola di rispetto ma è nell’enorme gavone di poppa, io non so esattamente dove (questa barca è ancora tutta da esplorare e conoscere!), Marco ha mal di schiena ed è buio, rimandiamo il cambio a domattina, inoltre quella di rispetto è piena per metà, bisognerà andare a terra a cambiare quella vuota. Mentre ceniamo assistiamo a uno splendido tramonto.
tramonto a Viticcio
tramonto a Viticcio
Dopo cena Ale torna a trovarci e si passa la seconda metà della serata a chiacchierare. La baia è un paradiso, credo che passeremo una notte tranquilla e serena.
^_^

lunedì 17 settembre 2018

* 28 agosto - Porto Azzurro e Capoliveri

Martedì 28_08_2018
Stamattina, ahimè, il capitano si è alzato con la schiena dolorante, i vecchi materassi dei letti di bordo cominciano a mietere vittime.
Fuori dalla baia di Portoferraio c’è ancora l’onda fastidiosa di ieri con pochissimo vento e allora decidiamo di andare di nuovo a fare i turisti a terra. 
Il fondo fangoso di questa rada è un ottimo tenitore, non è previsto vento quindi possiamo stare tranquilli. 
Prendiamo il DE TOPI e andiamo verso un vecchio molo in disuso a sinistra della darsena, dove abbiamo osservato lasciare i tender da chi va a terra; da lì, dietro un vecchio capannone abbandonato, c’è un passaggio che porta sulla strada. 
Raggiungiamo il capolinea degli autobus con l’intenzione di andare a Capoliveri, ma la prima corsa utile parte dopo due ore; ripieghiamo su Porto Azzurro, pensando poi di proseguire direttamente da lì per Capoliveri. 
Tra una cosa e l’altra arriviamo a Porto Azzurro, che non avevamo mai visitato da terra, all'ora di pranzo, non ci sono corse per Capoliveri fino alle 15:30 e allora non resta che cercare un posto dove mangiare. Ne scegliamo uno nell'interno, tra i vicoli del piccolo paesino, lasciandoci ispirare dalla simpatia del gestore.
Sfoglia di pasta fresca con battuto di frutti di mare
Sfoglia di pasta fresca con battuto di frutti di mare
La scelta risulta felice, io e Marco mangiamo un sformatino di baccalà,  Marco una sfoglia di pasta fresca con un battuto di frutti di mare e poi due belle fritture di paranza, con trigliette, nasellini e acciughe, mentre Sara va sul classico e prende una lasagna fatta a regola d'arte, visto che lo staff è emiliano! Annaffiamo tutto, io e Marco ovviamente, con un ottimo vino bianco fermo e fresco. Per finire, Sara prende una mattonellina al pistacchio con il caramello e Marco un semifreddo fatto con il latte di capra.
lapide spagnola del '600
lapide spagnola del '600, chissà quale sarà la sua storia...
Alla fine per smaltire tutto facciamo una passeggiata per il minuscolo borgo, nell'attesa che arrivi l'ora di prendere l'autobus.
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Arriviamo a Capoliveri e verso le 16:00. A quest’ora è quasi tutto chiuso, il piccolo borgo è semi deserto; benché sia bello visitarlo senza la folla un po’ ci dispiace perché troviamo chiuso anche il Museo del Mare.
Questo museo, inaugurato nel 2014, ospita il tesoro recuperato dal Piroscafo Polluce naufragato il 17 giugno 1841 lungo la costa di Capo Calvo a 103 metri di profondità, in seguito allo speronamento della nave napoletana Mongibello. Le persone a bordo, circa 80 tra passeggeri ed equipaggio, riuscirono a salvarsi tutte meno un marinaio, ma andò perduto tutto il carico della nave composto da un ingente quantitativo di monete d'oro e d'argento e un tesoro in gioielli e oggetti preziosi appartenuti ai ricchi passeggeri.
Dopo una serie di vicissitudini il carico è stato completamente recuperato nel 2005. Peccato che il Museo, durante la stagione estiva apra alle 18:00, ancora due ore, e fa caldissimo! Andiamo a zonzo per i vicoli per un po'.
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri - Movimento per l'emancipazione della Poesia
Capoliveri - Movimento per l'emancipazione della Poesia
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Il Capitano fatica a stare in piedi a causa del mal di schiena, io mi sa che ho bevuto troppo vino, era buono e fresco, ma con il caldo di oggi non si sposa bene! Ci arrendiamo e decidiamo di prendere il primo autobus utile alle 17:30… il Museo del Mare lo visiteremo un’altra volta.
Torniamo a bordo; Maramea ci aspetta e mentre ci avviciniamo con il DE TOPI comincia a rollare a causa delle onde prodotte da un traghetto appena arrivato, il suo rollio sembra un saluto di bentornati!!
^_^