domenica 8 settembre 2019

12-13-14 agosto, i delfini comuni e Malta

Lunedì 12 agosto 2019
Alle 7:30 salpiamo l'àncora e lasciamo Portopalo di Capo Passero, purtroppo senza vento.
Il mare è una tavola, le condizioni sono ottimali per scorgere i delfini. A turno ci mettiamo seduti sul pulpito di prua a guardare l'orizzonte. Sfilano sotto la prua piccoli ctenofori e ogni tanto qualche pesce volante schizza fuori dall'acqua e fa lunghi voli sfiorando la superficie. Mentre sono sotto il sole in osservazione, verso le 12:00 scorgo qualcosa; il tempo di avvicinarla e capisco cos'è: una testuggine!!! una Caretta caretta, ma non faccio a tempo a fotografarla, mentre corro a prendere la macchina fotografica lei decide di immergersi e ciao ciao tartaruga! Ma è stato bello vederla e, in ogni caso, le sorprese non sono finite. Dopo poco più di un'ora... DELFINI!!! che bello, due volte in due giorni!!!
Delfini comuni (Delphinus delphi) ©Valeriaderiso
Delfini comuni (Delphinus delphi)
E la cosa ancora più straordinaria è che stavolta sono delfini comuni (Delphinus delphi), rari da incontrare a dispetto del loro nome, e che ancora non avevamo mai visto! Sono tantissimi... e io, come avviene sempre quando li incontriamo, vado nel pallone; la conseguenza è che spesso non riesco a ritrarli come mi piacerebbe.
Delfini comuni (Delphinus delphi) ©Valeriaderiso
Delfini comuni (Delphinus delphi)
Delfini comuni (Delphinus delphi) ©Valeriaderiso
Delfini comuni (Delphinus delphi)
Stavolta ho fatto tre video sconclusionati, ma li pubblico lo stesso.
Alle 13:30 finalmente riusciamo a spegnere il motore, abbiamo 6.5 nodi di bolina e facciamo circa 4.2 nodi, per circa 5 ore e mezza. Alle 18:00 riaccendiamo il motore perché il vento cala, e dopo mezz'ora, dopo aver chiesto l'autorizzazione al VTS maltese, siamo all'àncora a Mellieħa Bay.
Malta, Mellieħa Bay ©Valeriaderiso
Malta, Mellieħa Bay
Questa baia si trova a Nord dell'isola di Malta ed è conosciuta anche con il nome di Ghadira.
L’arcipelago delle Isole Calipsee - le cui tre isole principali sono Malta, Gozo e Comino - deve questo nome alla ninfa Calipso, che, secondo ciò che racconta Omero nell'Odissea, era figlia di Atlante e viveva sull'isola di Ogigia che pare corrisponda all'isola di Gozo.
Il nome Malta viene invece da "melita", miele; in epoca greco-romana l'isola era conosciuta infatti soprattutto per questo.
Il primo impatto è strano, non ci aspettavamo tanti palazzoni.
Sul promontorio svetta la Chiesa Parrocchiale di Mellieħa, peccato che sia affogata da questi moderni e anonimi palazzi-alveare. Sul fondo della baia c'è una spiaggia attrezzata e moltissime barche e barchette ai corpi morti, talmente tante che la spiaggia si vede appena. Inoltre sfrecciano moto d'acqua avanti e indietro e l'acqua ha un colore assai poco invitante.
Malta, Chiesa Parrocchiale di Mellieha ©Valeriaderiso
Malta, Chiesa Parrocchiale di Mellieha
Passeremo qui la notte e domani ci sposteremo da qualche altra parte. Vedremo nei prossimi giorni cosa ci riservano queste isole.

Martedì 13 e Mercoledì 14 agosto 2019
Alle 10:45 salpiamo a motore (ma il vento dov'è????).
C'è un grande via vai di barche, molte a motore, gommoni, e motoscafi che trainano le persone con il paracadute. La costa andando verso La Valletta è brutta, un susseguirsi senza soluzione di continuità di palazzoni anonimi del genere che c'era a Mellieħa, ma alti diversi piani in più.
Passiamo davanti alla Baia di San Paolo (San Pawl il-Baħar in maltese) dove secondo gli Atti degli Apostoli Paolo naufragò sugli scogli degli isolotti detti oggi isole di San Paolo.
Malta, Statua di San Paolo sull'omonima isola ©Valeriaderiso
Malta, Statua di San Paolo sull'omonima isola
A mezzogiorno entriamo a Marsamxett (letteralmente in maltese "porto [marsa] della spiaggia [xatt]", in italiano anche Marsamuscetto o Marsamusetto) il più settentrionale dei due porti naturali di La Valletta, separato da quello a sud (Porto Grande) dalla penisola di Siberras su cui sorge appunto La Valletta.
Malta, La Valletta lato nord ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta lato nord
Dal lato opposto è visibile, su un isolotto prospiciente l'abitato di Gezira, il Forte Manoel costruito dai Cavalieri di Malta tra il 1723 ed il 1755 sotto il patronato del Gran Maestro portoghese António Manoel de Vilhena (da cui il nome).
Malta, Forte Manoel ©Valeriaderiso
Malta, Forte Manoel
La nostra intenzione era cercare un posto dove dare àncora, che fosse tranquillo abbastanza per poter scendere a terra con il tender e visitare La Valletta, ma non ne troviamo: nonostante ci sia molto spazio ci sono boe ovunque e non sapendo se siano utilizzabili o meno rinunciamo.
Malta, La Valletta lato nord ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta lato nord
Malta, La Valletta lato nord ©Valeriaderiso
Malta, La Valletta lato nord
Usciamo dall'insenatura e proseguiamo.
Alle 14:00 arriviamo in una baia esposta a Sud-Est, St Thomas Bay, nella zona di Marsaxlokk (pronuncia marsa-sc-loch) in italiano anche Marsasloccao o Marsa Scirocco.
Malta, St. Thomas Bay, lato nord ©Valeriaderiso
Malta, St. Thomas Bay, lato nord
Malta, St. Thomas Bay, lato sud ©Valeriaderiso
Malta, St. Thomas Bay, lato sud
Siamo rimasti qui due giorni.
C'è soprattutto turismo locale. Le persone fanno il bagno prendendo il sole sulla roccia bianca che si sfarina in una sorta di polvere che sembra talco e che rende scivolosi i sassi sul fondo. Sotto le case, sul lato nord, le piattaforme naturali sono attrezzate di scalette e docce di acqua dolce, e c'è anche il servizio dei bagnini che controllano i bagnanti e segnalano con le apposite bandiere se è possibile fare il bagno.
Le persone si organizzano con delle tende a gazebo o con gli ombrelloni e qualcuno prepara anche il barbecue, trattenendosi fino a tarda ora. L'acqua è molto calda, il termometro della barca segna 26°, e anche fuori fa piuttosto caldo, così la maggior parte della gente passa ore a mollo nell'acqua, tutti con i cappelli in testa, a chiacchierare.
Altra cosa che abbiamo potuto osservare mentre eravamo qui (ma anche nei giorni successivi) è che i maltesi, che parlano una lingua stranissima e incomprensibile fatta di un misto di italiano, greco, arabo e inglese - l’unica lingua semitica al mondo scritta in alfabeto latino - hanno una passione smisurata per i fuochi d'artificio. Ne abbiamo visti (e sentiti) moltissimi, sparati a tutte le ore del giorno e della notte, alcuni molto molto belli.
Nonostante siamo nel fine settimana di Ferragosto non ci sono altre barche nella baia, fatta eccezione per qualche barca che ha passato qui la giornata per andare via al tramonto, in serata restiamo soli.
Durante la giornata del 14 agosto si è alzato pian piano il vento che si è mantenuto sui 15 nodi durante le ore diurne, per poi aumentare fino a 30 nodi. Abbiamo passato la notte del 14 agosto totalmente in bianco a causa del forte rollio dovuto alle onde che entravano nella baia.

... CONTINUA ---->

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