venerdì 12 luglio 2019
Le boe sono gratuite, così decidiamo di stare qui per qualche giorno, anche perché vogliamo evitare di arrivare alle Eolie, nostra prossima tappa, nel fine settimana; inoltre sappiamo che per martedì è prevista una piccola perturbazione e non è il caso di trovarci in un posto con pochi ridossi come sono quelle Isole, dunque lasceremo che la perturbazione passi e poi ci muoveremo.
Il video che segue l'ho girato ieri, appena arrivati, la baia era nella pace assoluta.
Stamattina, invece, verso le 10:00, comincia il traffico delle barche che portano i turisti a visitare la baia. Noi siamo alla boa proprio sotto Punta Magazzeni, dove si trova la vecchia
Tonnara di Linfreschi un privilegio dei feudatari Marchesi di Camerota, che avevano l’esclusiva della pesca. Fu attiva grazie all’opera prima dei fratelli Intartaglia e poi della ditta De Luca di Napoli, si pescavano oltre i tonni, anche pesci spada di 40-50 kg, fino al 1937 quando una tempesta portò via tutto (
fonti Mareatavola e Archivio di Stato di Salerno - Cibo memoria storica).
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resti della Tonnara Linfreschi e Torre di avvistamento |
L'X-Yachts che è alla boa accanto a Luciano, sulla parte destra della baia, va via, e allora ci spostiamo e prendiamo il suo posto, eviteremo così di stare sul tragitto scelto come preferenziale dai barchini dei turisti che vanno in su e in giù.
Questa baia, area marina protetta, è famosa per la sua bellezza e per le acque dolci surgive che versandosi in mare creano lo strano fenomeno dell'acqua superficiale più fredda rispetto a quella più vicino al fondale. In epoca romana il suo nome era
Anphorisca perché qui era cavata l’argilla per la fabbricazione dei manufatti di terracotta. Divenne
Anfresca, nel XVII secolo, sulle carte nautiche, Infreschi, oggi.
Nel '600 poi, divenne proprietà del Marchese di Camerota che fece costruire un frantoio con magazzino e taverna annessi.
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Baia Infreschi - Cappella S. Lazzaro |
Decidiamo di fare una passeggiata a terra: seguendo il sentiero che parte dalla piccola spiaggia in fondo alla baia arriviamo alla piccola cappella di S.Lazzaro, dove una gentilissima signora ci scatta una foto tutti insieme (manca Luciano, rimasto in barca)
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tutti insieme meno uno |
Lungo il sentiero che porta ai resti della Tonnara già si gode di un magnifico panorama e si vede molto bene tutta la baia, con Maramea e Walrus ormeggiate ai corpi morti una accanto all'altra.
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Marame e Walrus agli Infreschi |
Della Tonnara non resta granché, ma è possibile ancora apprezzarne la costruzione e i bellissimi archi.
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i resti della Tonnara Linfreschi |
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i resti della Tonnara Linfreschi |
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I tre Maramei |
Poi continuiamo a salire ammirando dall'alto il bellissimo colore dell'acqua della baia, che la rende così attraente
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Baia Infreschi - Marina di Camerota (SA) |
e poi ancora su... su... attraverso vigne abbandonate al sole, fino ad arrivare all'
Azienda Agricola Oasi Infreschi, dove facciamo una piccola sosta, ma nessuno di noi ha pensato di portare dei soldi e non possiamo approfittare delle cose buone che preparano.
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Menù dell'Azienda Agricola Oasi Infreschi |
Al ritorno è tutto meno faticoso
ma ci concediamo una pausa all'ombra
Man mano che scende la sera tutte le barche ed i gommoni vanno via, rimaniamo solo noi, Walrus e lo Swan 65 a goderci questo incanto di baia.
sabato 13 luglio 2019
È sabato e si vede! Oggi oltre alle barche dei turisti c'è il caos del fine settimana,
motobagonghi di tutte le dimensioni e in gran numero, gommoni e barche a vela affollano la baia ormeggiandosi anche in quattro alla stessa boa. Scopriremo che c'è un'ordinanza della Capitaneria che permette l'ormeggio di quattro imbarcazioni allo stesso corpo morto, senza specificarne la stazza... una cosa assurda, perché un conto sono 4 barche sui 10 metri o 4 gommoni, un conto quattro barche grosse come la nostra o lo Swan 65 nostro vicino!!! Per fortuna nessuno ha la balzana idea di volersi ormeggiare al nostro corpo morto, noi siamo già molto pesanti, però verso l'ora di pranzo e per parte del pomeriggio ospiteremo un piccolo gommone a noleggio con quattro persone a bordo che si legherà sulla nostra poppa.
Io, Marco e Gigliola prendiamo il gommone per andare a Marina di Camerota distante 2-3 miglia: abbiamo da fare un po' di spesa e da buttare la spazzatura; Luciano Sara e Tosca restano a bordo di Walrus.
A terra ci sono dei cassonetti differenziati per carta, metallo e plastica, umido e indifferenziato, di quelli per i quali serve la tessera, ma non funzionano! Probabilmente non avremmo potuto usarli in ogni caso, in genere questo tipo di cassonetti sono per i residenti, ma ci dicono che entreranno in funzione ad agosto e che possiamo lasciare la spazzatura accanto ad un cestino di quelli urbani, alle 14:00 passerà il camion della nettezza urbana e li ritirerà. Peccato! Avevamo tanta plastica raccolta in mare oltre alla nostra spazzatura accuratamente differenziata...
Anche stasera si cena insieme, e io preparo - oltre al resto - degli
amaretti al cioccolato per recuperare degli albumi che avevo in frigo da qualche giorno. Solo bianco d'uovo, zucchero, cioccolato fondente e farina di mandorle, così posso mangiarli anche io. Buonissimi! La ricetta l'ho trovata
qui, anche se ho utilizzato meno zucchero.
Ecco le dosi e il procedimento:
160 gr di farina di mandorle - 100 gr di albumi (pari a 3 albumi) - 30 gr di cioccolato fondente - 180 gr di zucchero di canna.
Ho sciolto il cioccolato fondente a bagnomaria e l'ho lasciato raffreddare. Ho ridotto in farina le mandorle insieme a metà dello zucchero (che serve ad assorbirne l'olio) con il minipimer. Ho montato a neve ferma gli albumi con il resto delle zucchero e poi l'ho aggiunti delicatamente alla farina di mandorle, e infine ho aggiunto il cioccolato fuso e freddo. Ho scaldato il forno a 145 ° in modalità statica, con un cucchiaio ho distribuito il composto formando dei mucchietti ben distanziati tra loro, e li ho cotti per 20 minuti, poi ho spento il forno e li ho lasciati asciugare ancora altri 20 minuti.
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amaretti al cioccolato |
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In serata rimaniamo di nuovo solo in tre: noi, Walrus e lo Swan 65.
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Walrus, Maramea e lo Swan 65 agli Infreschi |
La luna è crescente e luminosissima, silenzio assoluto oltre il frinire dei grilli che arriva da terra, né caldo né freddo temperatura perfetta, prima di andare a dormire ci godiamo il cielo stellato e la magia di questo posto, amplificata dalla differenza tra il caos della mattinata e la pace di questa serata, stesi sui cuscini di poppa.
domenica 14 luglio 2019
Stamattina ci siamo alzati di buon ora: vogliamo andare con il gommone nella Grotta degli Infreschi, impossibile da visitare dopo le 10:00 a causa dell'andirivieni continuo delle barche dei turisti che spesso entrano di poppa riempiendola di gas di scarico... ci chiediamo come facciano a sopravvivere le rondini che vediamo sfrecciare dentro e fuori l'anfratto tutto il giorno... a mio parere dovrebbero vietare l'ingresso a motore acceso.
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Marina di Camerota (SA) - Grotta degli Infreschi |
La grotta è piccola, ma molto suggestiva. Lascio la parola alle foto che possono dire molto più di quanto potrei fare io descrivendovela.
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Marina di Camerota (SA) - Grotta degli Infreschi |
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Marina di Camerota (SA) - Grotta degli Infreschi |
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Marina di Camerota (SA) - Grotta degli Infreschi |
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Marina di Camerota (SA) - Grotta degli Infreschi, Stalattiti |
Volevamo muoverci oggi verso le Eolie, ma le previsioni danno cattivo tempo in arrivo per cui ci fermeremo ancora un giorno qui e domani andremo verso Sapri dove aspetteremo che la perturbazione passi.
Luciano e Gigliola ci propongono di andare a pranzare all'Oasi Infreschi, ma io non mi sento un granché stamattina, quindi Sara andrà con loro e io e Marco resteremo in barca dando un'occhiata anche alla loro, non dimentichiamo che è domenica per cui si prevede una replica del caos di ieri.
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Tosca, Sara e Luciano verso L'Oasi Infreschi |
In realtà oggi è peggio di ieri: meno barche a vela, e molte più barche a motore, per lo più di grandi dimensioni.
Dopo aver avuto uno "
scambio di idee" con l'armatore di un grosso motoscafo che voleva a tutti i costi ormeggiare sul nostro corpo morto (pur essendocene altri disponibili con barche molto più piccole della nostra), e dopo averlo convinto che insieme avremmo superato ampiamente la soglia della sicurezza a causa del peso di entrambe le barche, ed esserci sentiti dire che "...allora non dovete venire qui se siete così grossi (!!!!! e che dire allora dello Swan 65???)...", si avvicina un gommone il cui peso non è eccessivo pur essendo molto grosso, le persone a bordo si pongono in modo assai più garbato, saranno i nostri vicini durante la giornata; scambiando due chiacchiere con l'armatore scopriremo che si chiama Carlo e che vengono da Maratea (Carlo, se ti capiterà mai di imbatterti in questo blog sappi che è stato un piacere avervi come vicini).
Nel pomeriggio rientrano i gitanti e portano a Marco una porzione di un piatto tipico del posto, la Maracucciata, a base di
maracuoccio, un particolare legume che si trova solo da queste parti, nella zona di Lentiscosa; ricorda la polenta, perché questo legume, sottospecie della cicerchia, viene abbinato con grano e olio, e mantecato con aglio, cipolla e crostini, dando vita ad un piatto saporito. Poi Sara e Gigliola portano Tosca a terra in canoa e Sara apprende le sue prime lezioni di pagaia!
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Lezioni di pagaia |
Anche stasera, andate via tutte le barche, rimaniamo solo in tre, i soliti tre!
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Walrus, Maramea e lo Swan 65 visti dalla Grotta degli Infreschi |
^_^
Sempre più estasiata. E intanto mi salvo la ricetta degli amaretti che li voglio fare al più presto...Fabio ne va matto! Ero rimasta indietro con la lettura dei post causa superlavoro, ma sto recuperando. Che bella la nonna in barca delle pagine precedenti! E pregusto già lo scenario meraviglioso delle Eolie. Un bacione a tutti e tre, Vale <3
RispondiEliminaSì Luna, le Eolie, ma anche le Pontine, sono magiche, sarà la loro comune origine vulcanica?
EliminaGli amaretti non sono rimasti super croccanti, restano un po' morbidi all'interno, è una questione di gusti credo, ma forse va corretta un po' la fase della cottura.
Un abbraccio!