venerdì 19 luglio 2019

1 luglio, Ponza (LT): le alici fritte

lunedì 1 luglio 2019
Di buon ora andiamo a terra, in paese; abbiamo da fare un po' di spesa e buttare la spazzatura. Ecco l'abitato di Ponza, con tutti i suoi colori.
Ponza ©Valeriaderiso
Ponza
Ponza ©Valeriaderiso
Ponza - Hotel del Capitano
Ponza ©Valeriaderiso
Ponza
Stamattina non c'è il caos dei giorni scorsi.
Buttiamo la spazzatura; a destra dei pontili di ormeggio privati ci sono dei cassonetti per il multimateriale e altri per la raccolta indifferenziata, nessuno per l'organico, chiedo informazioni ad una signora e mi dice "Buttate tutto là"... laconica risposta, dunque anche l'organico finisce nell'indifferenziato.
Lungo il molo dove sono i pescherecci facciamo incetta di frutta e verdura fresche da Ninetta, unico alimentari segnalato come rivendita di prodotti biologici, le signore che lo gestiscono sono simpatiche, gentili e sorridenti. Qui tutti parlano con un forte accento campano più che laziale come ci si aspetterebbe, visto che Ponza è in provincia di Latina. La ragione ci viene spiegata proprio da una delle signore del negozio, Silvia: l'isola nel corso dei secoli è stata abbandonata più volte a causa delle incursioni dei pirati, del fatto che veniva usata come rifugio per malfattori di tutti i generi o avversari politici dei signori che la possedevano e, non ultima ragione, delle scarse risorse idriche. Nella seconda metà del 1700 l'isola era passata per discendenza di madre dai Farnese ai Borbone; Carlo III ne aveva cominciato il ripopolamento concedendo in enfiteusi perpetua (affitto per piantagione, con godimento pieno dei terreni e l'obbligo di migliorarli e pagare un canone annuo in denaro o in derrate) la terra ad alcune famiglie di contadini ischitani, poiché avevano una buona conoscenza dei luoghi a causa delle precedenti frequentazioni dovute all'attività di pesca, principalmente corallo e aragoste. Successivamente suo figlio Ferdinando aveva continuato questa politica attirando nuovi coloni provenienti dalla Campania con l'ulteriore incentivo di poter costruire delle piccole abitazioni a spese delle casse reali. La signora Silvia ci ha raccontato che la prima cosa che si costruiva era un pozzo o una cisterna, per accumulare l'acqua durante l'inverno, e che la sua è già la terza generazione della sua famiglia, tutta di origine campana.
Sul molo ci sono due pescherie, proprio in cima la prima, poco lontano dall'alimentari "Ninetta" la seconda, davanti a quest'ultima sostano chiacchierando fra loro due signore del luogo mentre un peschereccio con le lampare sulla poppa sta attraccando... Faccio due più due: la pescheria è meno attraente esteticamente dell'altra, le persone del posto la frequentano, dunque il pesce deve essere fresco. I fatti lo confermano: il peschereccio sbarca una serie di cassette di alici freschissime, ecco cosa aspettavano le due signore!  Ma qui non hanno il Pos, e io ho finito i contanti. Mi faccio mettere da parte mezzo chilo di acciughe e sei sugarelli pari ad un chilo di peso, per la modica cifra di 11,00 €!!
Step successivo fare un prelievo al bancomat. Entrambe le banche hanno finito i contanti, li stanno aspettando dalla terraferma, per fortuna lo sportello automatico delle Poste eroga ancora denaro. Torno alla pescheria, pago e via! si torna al gommone e in barca.
Pulisco il pesce. I sugarelli li mangiamo a pranzo arrostiti sulla piastra ricoperta di sale grosso accompagnati da una bella insalata verde; le alici sono talmente fresche che la lisca non si stacca dalla carne, rischio di sciuparle, allora mi limito a togliere testa e interiora e le metto in frigo, saranno il piatto forte della cena.
Alici fritte senza glutine in barca a vela ©Valeriaderiso
Parlando di come cucinarle ci viene un'idea che sembra malsana: la frittura! Non ho mai osato friggere in barca, ma stavolta ci provo. Per via della mia intolleranza al glutine le ho infarinate usando una miscela fatta da due cucchiai di farina di riso e uno di farina di mais fioretto.
Alici fritte senza glutine in barca a vela ©Valeriaderiso
Sono venute perfette! Croccanti e saporite, e nemmeno un po' di puzza di fritto in barca grazie alla ventola di aspirazione di cui è dotata la cucina di Maramea.
Alici fritte senza glutine in barca a vela ©Valeriaderiso

Alici fritte senza glutine in barca a vela ©Valeriaderiso
Alici fritte senza glutine in barca a vela
Peccato averne preso solo mezzo chilo!!
^_^

6 commenti:

  1. Cara Valeria, le tue indicazioni sono preziose, io ti uso come un Mancini! Perché non raccogli tutto in un libro?

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    1. Angela cara, ti ringrazio per la fiducia, credo che però le informazioni che dò siano parziali... non riusciamo a toccare tutti i porti e i ridossi... però se anche quelle poche notizie che riesco a dare tornano utili ne sono più che felice!! Grazie mille!!

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  2. slurp gnam buono
    😉 ❤️
    magnifico .

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