lunedì 3 settembre 2018

* 21 agosto 2018 - Il pane più tribolato di sempre

martedì 21_08_2018 Sant'Andrea, Marina di Campo
Sentiamo Ale che ha passato la notte a Viticcio e probabilmente andrà alla Biodola per far fare un bagno ai suoi ospiti. 
Alle 10:30 ci muoviamo per raggiungerlo.
Nel frattempo io preparo l’insalata di riso e la metto in frigo, e faccio il primo impasto per il pane… 500 gr di farina sembrano pochissimi rispetto ai 5 kg che di solito faccio a casa!

Mentre andiamo verso la Biodola intorno a mezzogiorno passiamo davanti al Capo di Sant'Andrea e le sue straordinarie "cote piane", scogliere di granito frammisto a cristalli di ortoclasio; queste nella foto, levigate dal vento e dal mare, sembrano le dita di due mani sovrapposte una all'altra.
Le "cote piane" di Capo Sant'Andrea
Le "cote piane" di Capo Sant'Andrea
Nella piccola baia davanti al paesino mi sembra di riconoscere Goccia di Mare la barca di Ale, controlliamo con il binocolo: è lui!
Goccia di Mare - Comet 375 la barca di Ale
Goccia di Mare - Comet 375 la barca di Ale
Torniamo indietro e vediamo che ormeggiata accanto a lui c’è anche Wa Wa Too di Alino! Evviva! Due in un colpo solo!
Wa Wa Too - Nautor Swan 43' Sparkman & Stephens di Alino e Costanza
Wa Wa Too - Nautor Swan 43' Sparkman & Stephens di Alino e Costanza
Diamo àncora su 13 metri di fondo sabbia e posidonia e facciamo un bel bagno.
baia di Sant'Andrea
baia di Sant'Andrea
baia di Sant'Andrea
baia di Sant'Andrea
In acqua troviamo occhiate e, finalmente, castagnole! mi ero meravigliata in questi giorni di non averne viste, eppure prima si incontravano ovunque.
impasto del pane con la pasta madre in lievitazione
impasto del pane con la pasta madre in lievitazione
Intanto procedo con l’impasto del pane e poi pranziamo con l’insalata di riso, mentre una bellissima imbarcazione d'epoca passa davanti alla baia.

Verso le 16:00 faccio l’ultimo impasto del pane, con le sue pieghe, e lo metto a lievitare, poi salpiamo l’àncora e ci muoviamo verso Marina di Campo dove passeremo la notte.

Quando arriviamo c’è abbastanza confusione, diamo àncora su 13 metri di fondo e accendiamo il generatore per poter usare il forno elettrico per cuocere il pane che ormai è lievitato… anche un po’ troppo, ma ho dovuto per forza aspettare di arrivare, non posso accendere il generatore se andiamo a motore e il solo motore non ce la fa a reggere il consumo del forno elettrico, Gasp! (Tutti 'sti gadget elettrici a che cavolo servono su una barca!!?!?!?!... quando siamo montati a bordo per la prima volta c'erano anche i fornelli elettrici e un bollitore per l'acqua elettrico... ma non ci sono i pannelli fotovoltaici, che invece abbiamo intenzione di mettere per non dover stare a fare un'ora di generatore tutti i giorni! Sempre di più si radica in me l'idea che quando Maramea era Pilgrim è stata tanto in porto attaccata alla 220v di terra!)
il pane, un po' troppo lievitato
il pane, un po' troppo lievitato
Accendo il forno, lo imposto alla massima temperatura, 230°, e aspetto che si scaldi, solo che quando la raggiunge si spegne!!! Probabilmente si è surriscaldato ed è andato in protezione; il pane è nella teglia lo inforno lo stesso, sperando che nel frattempo, raffreddandosi, il forno riparta, tanto il pane deve stare a quella temperatura per 10 minuti e poi finire di cuocere a 180°…
Dopo 10 minuti nulla è cambiato, non si riaccende! Così decido di lasciare le cose come stanno e vedere che succede, del resto non è che io abbia molta scelta! Per fortuna è una forma piccola di pane potrebbe anche avvenire un miracolo e cuocersi lentamente a forno spento!
Passa ancora un quarto d’ora e il forno riparte, intanto il pane, un pochino, è cresciuto, imposto la temperatura a 180° e incrocio le dita! Dal termometro portatile vedo che la temperatura attuale è 150° e sale molto lentamente, devo per forza andare a istinto, o forse è meglio dire a casaccio!
Dopo un’ora dall’inizio della cottura decido di togliere il pane dal forno, come va va… l’aspetto sembra buono.
pane appena sfornato
il pane appena sfornato, romanticamente al tramonto ^_^
Bisogna vedere il risultato tagliandolo, temo tanto che non abbia lievitato bene e che sia tutto ammassato sulla base… e invece non è male! Il sapore è ottimo come sempre, le farine di grani antichi di Floriddia sono una garanzia, l'alveolatura non è la solita, ma per aver avuto una cottura così tribolata è al di sopra delle aspettative.
pane tagliato
l'aspetto del pane al taglio
Dubito però che potrò rifarlo, il forno elettrico scalda troppo, non è coibentato, evidentemente Alain lo usava sono per scaldare pasti precotti, dubito che lo abbia usato per cucinare veramente! Ok, altra cosa da cambiare: la cucina! La ENO che avevamo sulla Filibusta aveva le stesse dimensioni e il suo forno raggiungeva tranquillamente i 250°, infatti di pani, e non solo, ne ho sfornati parecchi con quello!
Mentre ceniamo arriva una barca che dà àncora in maniera diciamo “bislacca”, praticamente manca poco che arrivi ad ormeggiarsi all’inglese a fianco a noi; alla fine, per fortuna, si rendono conto che ci stanno troppo appiccicati e vanno altrove.
tramonto a Marina di Campo
tramonto a Marina di Campo
La serata sembra annunciarsi tranquilla, abbiamo solo una fastidiosissima onda lunga che viene da sud e che fa rollare moltissimo la barca, speriamo che il vento giri in modo da non farci stare proprio con il fianco a favore d’onda, ma che ci permetta di prenderla di poppa o di prua… e se no, meglio una notte a rollare che una notte con il temporale e vento e casini conseguenti, ché qui c’è pieno di barche!!!

^_^

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