martedì 21_08_2018 Sant'Andrea, Marina di Campo
Sentiamo
Ale che ha passato la notte a Viticcio e probabilmente andrà alla Biodola per far fare un bagno ai suoi ospiti.
Alle 10:30 ci muoviamo per raggiungerlo.
Nel frattempo io preparo l’insalata di riso e la metto in frigo, e faccio il primo impasto per il pane… 500 gr di farina sembrano pochissimi rispetto ai 5 kg che di solito faccio a casa!
Mentre andiamo verso la Biodola intorno a mezzogiorno passiamo davanti al Capo di Sant'Andrea e le sue straordinarie "cote piane", scogliere di granito frammisto a cristalli di ortoclasio; queste nella foto, levigate dal vento e dal mare, sembrano le dita di due mani sovrapposte una all'altra.
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Le "cote piane" di Capo Sant'Andrea |
Nella piccola baia davanti al paesino mi sembra di riconoscere
Goccia di Mare la barca di Ale, controlliamo con il binocolo: è lui!
Torniamo indietro e vediamo che ormeggiata accanto a lui c’è anche
Wa Wa Too di Alino! Evviva! Due in un colpo solo!
Diamo àncora su 13 metri di fondo sabbia e posidonia e facciamo un bel bagno.
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baia di Sant'Andrea |
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baia di Sant'Andrea |
In acqua troviamo occhiate e, finalmente, castagnole! mi ero meravigliata in questi giorni di non averne viste, eppure prima si incontravano ovunque.
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impasto del pane con la pasta madre in lievitazione |
Intanto procedo con l’impasto del pane e poi pranziamo con l’insalata di riso, mentre una bellissima imbarcazione d'epoca passa davanti alla baia.
Verso le 16:00 faccio l’ultimo impasto del pane, con le sue pieghe, e lo metto a lievitare, poi salpiamo l’àncora e ci muoviamo verso Marina di Campo dove passeremo la notte.
Quando arriviamo c’è abbastanza confusione, diamo àncora su 13 metri di fondo e accendiamo il generatore per poter usare il forno elettrico per cuocere il pane che ormai è lievitato… anche un po’ troppo, ma ho dovuto per forza aspettare di arrivare, non posso accendere il generatore se andiamo a motore e il solo motore non ce la fa a reggere il consumo del forno elettrico,
Gasp! (Tutti 'sti gadget elettrici a che cavolo servono su una barca!!?!?!?!... quando siamo montati a bordo per la prima volta c'erano anche
i fornelli elettrici e un bollitore per l'acqua elettrico... ma non ci sono i pannelli fotovoltaici, che invece abbiamo intenzione di mettere per non dover stare a fare un'ora di generatore tutti i giorni! Sempre di più si radica in me l'idea che quando Maramea era
Pilgrim è stata tanto in porto attaccata alla 220v di terra!)
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il pane, un po' troppo lievitato |
Accendo il forno, lo imposto alla massima temperatura, 230°, e aspetto che si scaldi, solo che quando la raggiunge si spegne!!! Probabilmente si è surriscaldato ed è andato in protezione; il pane è nella teglia lo inforno lo stesso, sperando che nel frattempo, raffreddandosi, il forno riparta, tanto il pane deve stare a quella temperatura per 10 minuti e poi finire di cuocere a 180°…
Dopo 10 minuti nulla è cambiato, non si riaccende! Così decido di lasciare le cose come stanno e vedere che succede, del resto non è che io abbia molta scelta! Per fortuna è una forma piccola di pane potrebbe anche avvenire un miracolo e cuocersi lentamente a forno spento!
Passa ancora un quarto d’ora e il forno riparte, intanto il pane, un pochino, è cresciuto, imposto la temperatura a 180° e incrocio le dita! Dal termometro portatile vedo che la temperatura attuale è 150° e sale molto lentamente, devo per forza andare a istinto, o forse è meglio dire a casaccio!
Dopo un’ora dall’inizio della cottura decido di togliere il pane dal forno, come va va… l’aspetto sembra buono.
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il pane appena sfornato, romanticamente al tramonto ^_^ |
Bisogna vedere il risultato tagliandolo, temo tanto che non abbia lievitato bene e che sia tutto ammassato sulla base… e invece non è male! Il sapore è ottimo come sempre, le farine di grani antichi di
Floriddia sono una garanzia, l'alveolatura non è la solita, ma per aver avuto una cottura così tribolata è al di sopra delle aspettative.
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l'aspetto del pane al taglio |
Dubito però che potrò rifarlo, il forno elettrico scalda troppo, non è coibentato, evidentemente Alain lo usava sono per scaldare pasti precotti, dubito che lo abbia usato per cucinare veramente!
Ok, altra cosa da cambiare: la cucina! La ENO che avevamo sulla Filibusta aveva le stesse dimensioni e il suo forno raggiungeva tranquillamente i 250°, infatti
di pani, e non solo, ne ho sfornati parecchi con quello!
Mentre ceniamo arriva una barca che dà àncora in maniera diciamo “
bislacca”, praticamente manca poco che arrivi ad ormeggiarsi all’inglese a fianco a noi; alla fine, per fortuna, si rendono conto che ci stanno troppo appiccicati e vanno altrove.
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tramonto a Marina di Campo |
La serata sembra annunciarsi tranquilla, abbiamo solo una fastidiosissima onda lunga che viene da sud e che fa rollare moltissimo la barca, speriamo che il vento giri in modo da non farci stare proprio con il fianco a favore d’onda, ma che ci permetta di prenderla di poppa o di prua… e se no, meglio una notte a rollare che una notte con il temporale e vento e casini conseguenti, ché qui c’è pieno di barche!!!
^_^
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