domenica 26/08/2018
Pescheria del Porto - Portoferraio |
Appena sveglia faccio, come mi ero ripromessa, un salto in pescheria. Non c’è granché, a parte un bellissimo nasello che però è troppo grande per le mie pentole, dunque vado sul semplice e prendo acciughe e vongole lupini.
Acciughe |
vongole lupini |
Mentre sono via passa il ragazzo che ritira la spazzatura, Marco lo aspetta, perché - per fortuna - la spazzatura non si può lasciare in banchina; le nostre buste dell’organico, della plastica e dell’indifferenziata sono pronte, ma al momento della consegna scopre con amarezza e disappunto che nel mese di agosto mettono tutto insieme perché nessuno differenzia, nemmeno le barche più grandi che non hanno certo problemi di stivaggio!
Che vergogna! proprio non ce la si fa a capirlo che è nell’interesse di tutti differenziare? Che stiamo affogando nei rifiuti? Per molti la differenziazione dei rifiuti è ancora una cosa che non li riguarda o che si fa perché si è costretti. Perché mi chiedo? Ignoranza? Pigrizia? Io spero nelle generazioni che ci succederanno, ma se non gli diamo l’esempio noi ORA, la vedo durissima!
Tra l'altro ho scoperto che anche se qui a Portoferraio hanno istituito il "porta a porta", a pochissimi metri dalla darsena c'è un piccolo mercato coperto e accanto all'ingresso ci sono i bidoni per conferire le diverse tipologie di rifiuti (e girando un po' per la cittadina ho visto che non sono gli unici); a me sono bastati 5 minuti per buttare vetro, organico, plastica e carta nei cassonetti appositi... troppo tempo sprecato e troppa fatica per i "signori" che ormeggiano qui???
Ora taccio, che è meglio... divento pesante su argomenti come questo, ma mi indignano questi comportamenti, non posso farci nulla.
Intanto spunta il sole e del cattivo tempo previsto, al momento, nemmeno l’ombra. Ci viene da pensare che avremmo potuto risparmiare la spesa di questi due giorni in porto, ma forse vale la pena di fare nostro un motto caro a Roberto “Ogni impedimento è un giovamento”, questa sosta ci dà l’occasione di visitare Portoferraio.
A pranzo spaghetti con le vongole, naturalmente!
Spaghetti con le vongole |
Poi pulisco le acciughe tra le quali trovo anche due piccoli sgombri.
Nel pomeriggio, dopo una nuova tappa in gelateria, facciamo un altro giretto turistico, oggi visitiamo la Torre della Linguella (la fine della stretta lingua di terra della città), chiamata anche Torre del Martello (per la sua forma) e l’area archeologica attigua, che si trovano alla fine della darsena Medicea.
Torre Martello e area archeologica della Linguella |
La Torre del Martello fa parte delle fortificazioni fatte erigere da Cosimo I de’ Medici a difesa della città; fino alla seconda metà del settecento è stata utilizzata come magazzino del sale e per la tonnara, poi è diventata un carcere.
Oggi le due sale del complesso ospitano un museo archeologico dove sono esposti reperti provenienti dalle navi romane naufragate nei pressi dell’isola d’Elba e nell’Arcipelago, dove si incrociavano le rotte commerciali: numerosissime anfore alcune con il loro contenuto, spesso vino, ancora intatto, suppellettili, àncore, e altri manufatti databili dalla fine dell’VIII inizi VII sec. a.C. fino al V sec. d.C. Ci è piaciuto moltissimo!
scala a chiocciola della Torre Martello |
All’interno della Torre è possibile accedere ai tre piani attraverso una bella scala a chiocciola in pietra, e fare una passeggiata lungo il camminamento che porta alla garitta posta a guardia del porto, da cui si vedeva benissimo Maramea ormeggiata al molo della darsena.
una finestra della torre |
il camminamento dalla Torre alla garitta |
Capitano, MiniMozza e Maramea ormeggiata sullo sfondo |
Darsena di Portoferraio dalla Torre Martello |
Accanto alla Torre, affacciati sul mare, abbiamo potuto visitare i resti delle fondamenta e della pavimentazione di una villa romana databile nelle sue varie fasi dalla metà del I sec. a.C. alla fine del III sec. d.C.; qui sulle rovine un cormorano si asciugava al sole.
Cormorano |
Insomma Portoferraio, pur essendo piccola, ha moltissima storia e numerosi siti da visitare, non siamo riusciti ad andare dappertutto, ma non mancherà occasione, e abbiamo ancora tanto da vedere in tutta l’isola!
Verso l’ora di cena arrivano a terra con il tender Alino, Costanza, Diego e i loro ospiti per andare a cena fuori, ci intratteniamo un po’ con loro e poi io preparo la cena: le acciughe pulite oggi pomeriggio “a lassami stari”, una ricetta siciliana del carissimo e bravo Martino Ragusa. La ricetta di Martino nasce per le sarde, ma qui in Toscana è difficile trovarle, così io la uso per preparare le acciughe o lo sgombro sfilettato, che a volte diventano anche un ottimo condimento per la pasta.
La ricetta originale la trovate nel suo bel libro “Cucina siciliana di popolo e signori”, io la seguo più o meno alla lettera e procedo in questo modo: pulisco e delisco le acciughe, metto un filo d’olio nel fondo di una padella e faccio un primo strato di acciughe con il dorso verso il basso, poi cospargo con pomodorini tagliati grossolanamente (se non li ho uso i pelati ben sgocciolati e tagliati a dadini), qualche fettina di spicchio d’aglio, prezzemolo e/o poco origano e sale, poi ricomincio con le acciughe e procedo fino a terminarle facendo in modo che l’ultimo strato sia composto dai pomodorini e il condimento, passo un altro filo d’olio su tutto, copro con un coperchio e metto la padella su fuoco dolce per 10 minuti. Provate e mi saprete dire che bontà è questo piatto!
La giornata è stata soleggiata e il famoso vento che doveva arrivare ieri è arrivato stasera; in darsena si sente la sua presenza e c’è un po’ di risacca, ma la situazione è abbastanza tranquilla. Alla fine dei conti è valsa la pena stare in porto questi due giorni: abbiamo visto molte belle cose, imparato un po’ di storia dell’Elba, osservandola con occhi più attenti e apprezzandola ancora di più, e ci siamo anche riposati dopo le ultime notti un po’ ballerine.
^_^
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