sabato 01_09-2018
Sveglia presto per la solita tappa terrestre in pescheria, oggi naselli e vongole lupini.
Resto sempre allibita dalla poca scelta, ma qui non dovrebbe esserci abbondanza? Forse i pescatori forniscono i ristoranti e in pescheria arriva solo quel che resta…
Poi mi tocca la spesa del fresco: una bella passeggiata lunga fino al negozio del biologico (
Il Corbezzolo), mentre torno vedo addensarsi a sud dell’Isola dei nuvoloni grigio piombo che avanzano pian piano, infatti appena arrivata a a bordo, mentre ancora sto sistemando le cose che ho comprato, viene giù un temporale abbondante. Sono tornata giusto in tempo per evitare una bella doccia gelata!
Ben presto però spunta di nuovo il sole, così possiamo gustare un ottimo spaghetto con le vongole e la bottarga in pozzetto.
Nel pomeriggio io e Sara decidiamo di andare a visitare la seconda residenza di Napoleone sull’Isola, quella estiva che si trova a San Martino, a circa 5 km di distanza dal centro di Portoferraio. Marco rimane in barca, per via del mal di schiena preferisce stare a riposo.
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Ingresso Villa di San Martino - la Galleria Demidoff |
Napoleone durante le sue cavalcate nei dintorni di Portoferraio si era imbattuto in una rustica casa di campagna con vista sulla rada; l’acquistò e la ristrutturò secondo le sue esigenze, con l’intento di accogliervi la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai.
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Villa di San Martino - la Galleria Demidoff |
Al nostro arrivo ci troviamo di fronte a una maestosa costruzione neoclassica fatta costruire da Anatolio Demidoff - marito della nipote ed erede di Napoleone Matilde di Monfort - che nel 1851 volle costruire un ambiente degno dei fasti imperiali che potesse ospitare la sua collezione di cimeli napoleonici.
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le api simbolo di Napoleone ed oggi dell'Isola d'Elba |
La residenza napoleonica originaria si trova invece al di sopra di questa Galleria e affaccia su un'ampia terrazza da cui si scorge la rada di Portoferraio.
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vista dalla Villa di San Martino - la rada di Portoferraio |
Ha uno stile molto sobrio all’esterno mentre i due piani interni sono impreziositi da affreschi e arredi dell'epoca, alcuni dei quali originali.
Al piano inferiore abbiamo ammirato la cucina
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Villa di San Martino - la cucina |
e un bagno con le pareti affrescate e una bella vasca in marmo
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Villa di San Martino - bagno |
Al piano superiore si trova una sala con una vasca ottagonale al centro e dei trompe l’oeil con geroglifici e scene raffiguranti la campagna d’Egitto.
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Villa di San Martino - la sala egizia con la vasca ottagonale |
Nel giardino c'è l'unico testimone ancora vivente della presenza di Napoleone in questi luoghi, un olivo secolare e bellissimo.
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L'olivo secolare |
Ricca di fascino è anche una serra per le piante tropicali, che non ha nulla a che vedere con Napoleone, perché è stata realizzata agli inizi del ‘900 da Adolfo Coppedé (
lo stesso del Mausoleo Tonietti di Cavo); al suo interno è visibile ancora il sistema di riscaldamento, con le sue tubature, alimentato da una caldaia a legna inserita nel terrapieno alle spalle della struttura che serviva per mantenere temperature elevate, oltre che un giusto livello di umidità.
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Villa di San Martino - la serra |
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Villa di San Martino - la serra |
Anche questa visita è stata istruttiva, soprattutto per Sara che affascinata dalla figura di Napoleone ha voluto comprare un libretto che illustra la storia del suo soggiorno sull’Isola d’Elba, ricco di foto e notizie poco conosciute di questa parte della sua vita.
Dopo cena arriva un secondo temporale, breve per fortuna, che non ci impedisce di fare una passeggiata in gelateria!
^_^
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