lunedì 17 settembre 2018

* 28 agosto - Porto Azzurro e Capoliveri

Martedì 28_08_2018
Stamattina, ahimè, il capitano si è alzato con la schiena dolorante, i vecchi materassi dei letti di bordo cominciano a mietere vittime.
Fuori dalla baia di Portoferraio c’è ancora l’onda fastidiosa di ieri con pochissimo vento e allora decidiamo di andare di nuovo a fare i turisti a terra. 
Il fondo fangoso di questa rada è un ottimo tenitore, non è previsto vento quindi possiamo stare tranquilli. 
Prendiamo il DE TOPI e andiamo verso un vecchio molo in disuso a sinistra della darsena, dove abbiamo osservato lasciare i tender da chi va a terra; da lì, dietro un vecchio capannone abbandonato, c’è un passaggio che porta sulla strada. 
Raggiungiamo il capolinea degli autobus con l’intenzione di andare a Capoliveri, ma la prima corsa utile parte dopo due ore; ripieghiamo su Porto Azzurro, pensando poi di proseguire direttamente da lì per Capoliveri. 
Tra una cosa e l’altra arriviamo a Porto Azzurro, che non avevamo mai visitato da terra, all'ora di pranzo, non ci sono corse per Capoliveri fino alle 15:30 e allora non resta che cercare un posto dove mangiare. Ne scegliamo uno nell'interno, tra i vicoli del piccolo paesino, lasciandoci ispirare dalla simpatia del gestore.
Sfoglia di pasta fresca con battuto di frutti di mare
Sfoglia di pasta fresca con battuto di frutti di mare
La scelta risulta felice, io e Marco mangiamo un sformatino di baccalà,  Marco una sfoglia di pasta fresca con un battuto di frutti di mare e poi due belle fritture di paranza, con trigliette, nasellini e acciughe, mentre Sara va sul classico e prende una lasagna fatta a regola d'arte, visto che lo staff è emiliano! Annaffiamo tutto, io e Marco ovviamente, con un ottimo vino bianco fermo e fresco. Per finire, Sara prende una mattonellina al pistacchio con il caramello e Marco un semifreddo fatto con il latte di capra.
lapide spagnola del '600
lapide spagnola del '600, chissà quale sarà la sua storia...
Alla fine per smaltire tutto facciamo una passeggiata per il minuscolo borgo, nell'attesa che arrivi l'ora di prendere l'autobus.
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro - Ristorante" Da Floriano"
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Porto Azzurro
Arriviamo a Capoliveri e verso le 16:00. A quest’ora è quasi tutto chiuso, il piccolo borgo è semi deserto; benché sia bello visitarlo senza la folla un po’ ci dispiace perché troviamo chiuso anche il Museo del Mare.
Questo museo, inaugurato nel 2014, ospita il tesoro recuperato dal Piroscafo Polluce naufragato il 17 giugno 1841 lungo la costa di Capo Calvo a 103 metri di profondità, in seguito allo speronamento della nave napoletana Mongibello. Le persone a bordo, circa 80 tra passeggeri ed equipaggio, riuscirono a salvarsi tutte meno un marinaio, ma andò perduto tutto il carico della nave composto da un ingente quantitativo di monete d'oro e d'argento e un tesoro in gioielli e oggetti preziosi appartenuti ai ricchi passeggeri.
Dopo una serie di vicissitudini il carico è stato completamente recuperato nel 2005. Peccato che il Museo, durante la stagione estiva apra alle 18:00, ancora due ore, e fa caldissimo! Andiamo a zonzo per i vicoli per un po'.
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri - Movimento per l'emancipazione della Poesia
Capoliveri - Movimento per l'emancipazione della Poesia
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Capoliveri
Il Capitano fatica a stare in piedi a causa del mal di schiena, io mi sa che ho bevuto troppo vino, era buono e fresco, ma con il caldo di oggi non si sposa bene! Ci arrendiamo e decidiamo di prendere il primo autobus utile alle 17:30… il Museo del Mare lo visiteremo un’altra volta.
Torniamo a bordo; Maramea ci aspetta e mentre ci avviciniamo con il DE TOPI comincia a rollare a causa delle onde prodotte da un traghetto appena arrivato, il suo rollio sembra un saluto di bentornati!!
^_^

5 commenti:

  1. Eccomi! Finalmente riesco anche a commentare, ma non credere che mi sia persa anche uno solo dei tuoi bellissimi diari. E ti ho seguita ovunque: nelle varie porcherie, durante i vostri magnifici pranzetti di pesce, nelle gite culturali, nei bei bagni alla ricerca di meduse e pesciolini (quante cose imparo, che poi racconto anche a Fabio. Ecco a proposito di lui, era curioso di sapere se vi dedichiate anche alla pesca dalla barca. A lui piace pescare ma è una vita che non ci va). Ho visto anche il tocco di colore e brio che hai dato alla dinette (si chiama così?) con i nuovi tappetini!! Insomma, mi piace tutto cara Vale e ci fate sognare! Ma siete tornati a vivere in pianta stabile sulla barca? Dopo i tuoi racconti comunque mi è venuta tanta voglia di visitare l isola d elba in cui non sono mai stata. Continuo ad annotare le tue ricette (apparentemente) semplici ma così invitanti e raffinate e poi, come scrivevo prima,a sognare insieme a voi. Tanti bacetti!!

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    1. Ciao Luna! sei una assidua e fedele lettrice!!! Dì a Fabio che a pescare ci proviamo, in navigazione abbiamo quasi sempre la traina, ma non prendiamo mai nulla! Sulla Filibusta capitava qualche volta, con Maramaea ancora niente. Forse 6/7 nodi sono troppi per prendere qualcosa, o sbagliamo rapala, o la lenza è troppo visibile, chi lo sa... certo è che i pesci ci snobbano! Ma ho una curiosità rispetto a quello che hai scritto: quali sono le porcherie? non me lo ricordo... tanti baci!!

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    2. Dimenticavo... L'Elba è molto bella e ricca di cose da vedere, ma ha i suoi limiti: i trasporti interni sono pochi e mal organizzati, secondo me, per rispondere degnamente al turismo "appiedato", quindi bisogna venire a visitarla con la macchina a meno che non si abbia la pazienza di aspettare gli autobus per ore ed avere dei seri limiti negli orari. A Capoliveri, per esempio, saremmo anche tornati, ma l'ultimo bus per tornare a Portoferraio dove avevamo la barca, mi sembra che partisse alle 19:30... e se avessimo voluto visitare il Museo del mare che apriva alle 18:00 e avessimo perso questo ultimo bus? come avremmo fatto? ti immagini quanto ci sarebbe costato chiamare un radio taxi (ammesso che ci siano, io non ne ho visti) per tornare indietro? Credo che per preservare la bellezza di questi posti (natura magnifica), durante l'estate dovrebbero scoraggiare le persone a venire con l'auto e incentivare i collegamenti tra i vari comuni e posti di interesse... ma si sa, in queste cose in Italia siamo messi male!

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    3. Luna, ti rispondo a puntate!!! al momento non siamo in pianta stabile in barca, ma... mai dire mai... ora che abbiamo riassaporato la vita a bordo la tentazione c'è... vedremo!! Certamente le cose non sono semplici come 10 anni fa, quando ancora non c'era la MiniMozza... vedremo, vedremo... sicuramente abbiamo intenzione di viverla il più possibile!

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    4. Dio mio Vale, mi sono riletta e chiesta anche io quali fossero le "porcherie"... Immagino avessi scritto "peripezie" o qualcosa del genere ora non ricordo, e il correttore automatico deve aver fatto il resto...quanto lo odio!! Che poi non sempre rileggo quello che scrivo, ed ecco i risultati. Ci credo che fossi curiosa di sapere ahahaha. Quanto all'Elba infatti leggevo di questi problemi con i trasporti. Assurdi e tipicamente italici. Infine sul fatto di tornare a vivere in barca, certamente non deve essere semplice ma mi pare di capire che anche la Minimizza a bordo sia perfettamente a suo agio, che meraviglia. Beh io tanto continuo a seguirvi, quando farete il salto lo saprò! Tanti bacetti!!

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