Partiamo da Pisa diretti a Gruissan con 80 kg di bagaglio costituito per lo più da attrezzi di Marco e attrezzature necessarie a bordo.
Abbigliamento pochissimo, i nostri cuscini, una pentola per la pasta con relativo scolapasta "che non vorrai mica stare senza pasta per 10 giorni?? Io ho scoperto che ci sto benissimo, ma Sara e il Capitano no!"
Il viaggio fila abbastanza liscio a parte due piccoli avvenimenti: al controllo bagaglio a mano all’aeroporto di Pisa mi dicono: “Signora ci sono tre paia di forbici nelle borse, dobbiamo controllare”. Io cado dal pero, sapevo che Sara aveva nel suo zaino un paio di forbicine dalla punta stondata, ma le altre due??? Insomma apriamo e vengono fuori un paio rimaste distrattamente nell’astuccio dei colori di Sara, e un paio dimenticate nella trousse del tagliabarba di Marco, risultato due paia di forbici finite nella spazzatura, per fortuna non erano niente di che.
Atterriamo a Girona, prendiamo un taxi che ci porta alla stazione dei treni, facciamo il biglietto per il primo treno per Narbonne, un TGV, alta velocità in cogestione Spagna-Francia. Prima di arrivare al binario troviamo un controllo bagagli con il metal detector come quelli degli aeroporti, e due guardie giurate che ci dicono che il gate apre 20 minuti prima della partenza del treno, dobbiamo aspettarne 40 prima di poter passare.
Nell’attesa mi viene un pensiero: ci sono i cartelli che illustrano quello che non si può portare nelle valige, esattamente come negli aeroporti, e noi abbiamo le valige piene di cacciaviti, martelli, pinze e coltelli!!! Tra cui uno bello cattivo che ci è stato regalato dai nostri amici quando ci siamo sposati, un coltello Extrema Ratio quelli degli incursori, utilissimo a bordo se in emergenza c’è da tagliare una cima o cose simili… e ora?? Allora vado a parlare con una delle due guardie della sicurezza e - ora non mi ricordo in quale lingua se francese, inglese o spagnolo, ma mi sembra in francese anche se eravamo ancora in Spagna - gli spiego che ho visto i cartelli, che stiamo andando in Francia a prendere una barca e che nelle valige abbiamo quello che abbiamo. Lui mi dice che il problema è il coltello, che bisogna vedere quanto è grosso, e gli confermo che è proprio grosso perché serve per le emergenze… insomma mi dice che se lo vedono devono requisirlo e finisce nella spazzatura, mi chiede anche se ho un amico lì a Girona per darglielo in consegna… ma gli spiego che veniamo dall’Italia e che siamo diretti in Francia, quindi a Girona non conosco proprio nessuno. Insomma… torno dal Capitano che rimane proprio malissimo a questa notizia… Arriva il momento di passare il controllo e la guardia della sicurezza dimostra tutto il suo buon senso e la sua intelligenza: mi fa capire di aver visto il coltello, mi chiede di nuovo “Andate in Francia, vero?” e aggiunge “La prossima vola che verrete in Spagna sapete che non si può viaggiare con i coltelli”. Secondo Sara e Marco è stato il potere della curandera che in me a convincerlo, quindi grazie Pachamama!
Lo abbiamo ringraziato mille volte!!! Poi abbiamo scoperto che se non avessimo preso l’alta velocità non ci sarebbe stato nessun controllo, vai a sapere perché! Forse gli accoltellatori amano viaggiare veloci e comodi… A proposito di veloce e comodo, il treno era comodissimo, una seconda classe che alla prima di Italo e di Trenitalia gli faceva un baffo!
Alla fine arriviamo Gruissan verso le 19:00, Maramea, con ancora il vecchio nome - PILGRIM - è sull’invaso, ma la scala per salire e le chiavi sono al loro posto, così come concordato con Loïc della LN Nautic.
Saliamo a bordo o, per meglio dire, ci arrampichiamo e tiriamo su gli 80 kg di bagaglio con una cima a forza di braccia, di Marco naturalmente. È la prima volta che siamo a bordo da soli! L’emozione è tanta, ci chiediamo se davvero sia nostra questa meraviglia. Ci sono 42 °, il sole è ancora alto e caldissimo nonostante siano ormai le 19:30. Ci rinfreschiamo con una doccia alla buona, in costume sul molo chiedendo in prestito il tubo dell’acqua ad un omino su una barca a vela gialla ormeggiata all’inglese, e andiamo a cena al nostro ristorante preferito qui a Gruissan, La table d’Oli, un piccolo grazioso e squisito ristorante biologico, che ha anche un’ottima carte dei vini, e dai prezzi affrontabili, lungo il Quai du Ponant.
La nottata è caldissima, Marco e Sara sono a prua e dal loro osteriggio entra un po’ più d’aria, io che sopporto meglio il caldo sono nella cabina di poppa. Ma siamo tutti stanchissimi e si dorme, nonostante la temperatura e qualche zanzarina.
^_^
Signor mio quanto sono felice !!
RispondiEliminaCiao CuoreMicia!
EliminaAuguroni per Maramea e le belle prossime avventure!
RispondiEliminaGrazie mille Serena!!
EliminaOttimo acquisto e finalmente viaggerete molto comodi! Che siamo fatti di acqua lo conferma un detto di un inglese: "I believe I was made for sea and all my life on earth is a mistake!"
RispondiEliminaGrazie Matteo, si mooolto molto comodi!
EliminaWow!!! Una nuova barca?! Che meraviglia, sono tanto felice per voi, finalmente!!! Nuove avventure, nuove esperienze da raccontare. Bravi!!!! Tanti, tanti baci<3
RispondiEliminaGrazie Luna!! che bello ritrovarvi tutti qui!
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