Il titolo di questo post, come avrete notato, porta la numerazione " # 4". Non è un errore, in realtà è la continuazione ideale di una serie di post scritti nel lontano 2009, nel blog che avevamo quando vivevamo in barca a vela, nei quali parlavamo dei nostri amici che continuavano a fare quello che fino a quel momento avevamo fatto anche noi: navigare.
Oggi ho l'occasione giusta per poter continuare a parlare del mare raccontandovi di qualcuno che ha fatto lo stesso passo che facemmo noi (Marco nel 2004, io con lui nel 2006, circa 10 mesi dopo averlo conosciuto): vendere casa, comprare una barca a vela, andarci a vivere.
Si chiama Roberto Soldatini, è direttore d'orchestra, compositore e insegna violoncello al Conservatorio di Potenza. Lo abbiamo conosciuto via mail nell'aprile del 2010. Ci scrisse dopo averci "trovati" durante la sua ricerca su google di notizie su come risolvere il problema del domicilio vivendo appunto a bordo di una barca; aveva digitato "vivere in barca" ed era comparso tra i risultati un link al nostro blog.
Da quel giorno è scattata una forte simpatia tra di noi, abbiamo scoperto molte cose in comune ed è iniziato un fitto scambio di email, a cui naturalmente ha fatto seguito una serie di incontri, pochi purtroppo, ma sufficienti a rinsaldare il nostro legame e la simpatia reciproca.
L'ultimo è stato a San Marco di Castellabate, nel giugno di quest'anno, come ho accennato nel post precedente a questo.
Questa foto l'ha scattata lui, la prima volta che ci è venuto a trovare, il posto vuoto a tavola era il suo.
A quell'epoca Roberto era ancora in cerca della SUA barca e non aveva ancora venduto la bellissima casa a Roma, così abbiamo "seguito" da vicino tutti i momenti salienti del suo grande passo.
Tuttavia non vi racconterò l'intera storia, è molto meglio sentirla dalla sua "viva voce", o più correttamente, leggerla seguendo le sue parole: ha scritto un bellissimo libro che si intitola "La Musica del Mare" (ed. Nutrimenti), in cui racconta i sentimenti che hanno preceduto e poi guidato questa scelta, che come per noi, non è stata una fuga, ma l'inizio di una ricerca, di un percorso di conoscenza di se stesso e del mondo circostante, e la sua prima lunga rotta in solitario verso Istanbul.
Da quattro anni passa l'inverno a Napoli, ormeggiato al Borgo Marinari, e l'estate in giro per la Grecia, sempre in solitario, o per meglio dire con la sua Denecia (il Moody 44 su cui vive) e il suo fedele amico Strady, magnifico e prezioso violoncello, allietando i suoi amici con un diario di bordo sempre aggiornato, ricco di dettagli, riflessioni e bellissime fotografie.
Allora? cosa aspettate a leggerlo??? eheheh
:o)
affascinante :*
RispondiEliminaCredo sarà il prossimo libro in lista!
RispondiElimina:*
Erika
lo leggerò! sicuramente. Tanto quanto è vero che mi manchi!
RispondiEliminaWow!!!! Che esperienza bellissima e di libertà! Libro che anch'io dovrò leggere!
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