Salpiamo diretti a Favignana alle 8:30. Anche l'equipaggio di Walrus si muove insieme a noi.
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Walrus, bolina verso Favignana |
Dopo circa tre ore, in vista di Trapani, arrivano circa 10 kn di vento da Ovest così facciamo un bordo di bolina per poter finalmente andare a vela e spegnere un po' il motore: il vento sale pian piano a 13/14 kn e gira a sud-ovest, filiamo a 7.5 kn con punte di 8.
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8 nodi! |
Sotto costa verso Trapani intravediamo dei tursiopi (
Tursiops truncatus) che nuotano pigramente, e verso mezzogiorno una bellissima upupa gira più volte intorno alla barca, forse in cerca di un posto dove riposare, ma la nostra presenza in coperta la mette in allarme e non si ferma.
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Faro di Levanzo |
Alle 12:30 passiamo Levanzo e dopo mezz'ora viriamo verso Favignana.
Maramea non stringe granché la bolina e dopo 20 minuti bisogna virare di nuovo. Alle 14:45 siamo all'àncora a Favignana, a Cala Rossa. Walrus, che stringendo bene il vento è riuscito ad evitare di girare intorno a Levanzo, è già qui.
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Favignana, Cala Rossa |
Ci sono delle boe, già tutte occupate, e moltissime barche anche all'àncora, nonostante il vento sostenuto. Scegliamo un posto un po' defilato verso l'esterno della baietta. Arrivano altre barche, diversi motoscafi... uno ara, sembra non accorgersene, lo osserviamo scadere sempre di più, in maniera palese l'àncora non tiene, ma le persone a bordo non sembrano preoccuparsene più di tanto, finché infine si ferma... bah...
Nel pomeriggio cominciano a liberarsi alcune boe, Luciano e Gigliola infatti si spostano e ne prendono una, noi preferiamo restare dove siamo: ci sono barche che vanno a dare àncora nel campo boe rendendo problematica se non pericolosa la situazione, ed è previsto un aumento del vento. Abbiamo dato 60 m di catena su sabbia, l'àncora tiene bene, siamo lontani dalla confusione, va bene così.
Il nome di Favignana deriva dal latino
favonius (Favonio), termine con il quale i Romani indicavano il vento caldo ricadente proveniente da ovest. La presenza umana a Favignana risale al Paleolitico superiore, nelle grotte dell'isola ci sono tracce di antichissimi insediamenti umani. Era nota agli antichi greci con il nome
Aegusa (Αιγούσα, isola delle capre). Vi si stabilirono i Fenici a partire dall'VIII secolo a.C. fino all'anno 241 a.C. quando l'esercito romano, guidato da Gaio Lutazio Catulo, sbaragliò la flotta cartaginese nella battaglia finale della Prima Guerra Punica detta appunto Battaglia delle Isole Egadi, in cui la Sicilia venne definitivamente annessa a Roma. Dopo il crollo dell'Impero Romano le isole caddero in mano dei Vandali e dei Goti ed in seguito dei Saraceni. Nel 1081 i Normanni, sotto il governo di Ruggero d'Altavilla, vi realizzarono un villaggio e possenti fortificazioni. Favignana, sin dai tempi della dominazione romana, è stata sede estrattiva del tufo bianco conchigliare (in realtà è impropriamente detto tufo perché è una calcarenite e non una roccia di origine vulcanica come è il vero tufo) utilizzato nell'edilizia. Il cosiddetto tufo ha rappresentato una fonte economica importante per gli abitanti dell'isola. La lunga attività estrattiva, presente particolarmente nella parte orientale dell'isola, ha dato origine a particolari fossati, forre e caverne oggi trasformate, specialmente dai privati cittadini, in particolari e suggestivi orti e Giardini Ipogei: infatti nelle cave in disuso furono piantati anche numerosi alberi da frutto per essere protetti dai forti venti di superficie. Le più spettacolari si trovano proprio qui a Cala Rossa dove siamo noi, infatti nel pomeriggio facciamo un piccolo giro con il gommone per vederle da più vicino e andare a trovare Luciano e Gigliola a bordo.
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Favignana, Cala Rossa, le cave di calcarenite |
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Favignana, Cala Rossa, le cave di calcarenite |
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Favignana, Cala Rossa, le cave di calcarenite |
In serata il vento comincia a salire, ma non supera il 16 kn e dormiamo abbastanza tranquilli.
sabato 27 luglio 2019
Stamattina il vento è andato aumentando fino ad arrivare intorno ai 25 nodi.
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Appunti sul diario di bordo |
Passiamo tutto il giorno in attività varie, ognuno impegnato in qualcosa: chi ad aggiornare il blog, chi a leggere, chi a fare parole crociate, chi a disegnare, chi a esercitarsi nelle divisioni... con questo vento non è possibile nemmeno fare il bagno, l'aria è quasi fredda e la corrente ti porta via in un secondo. Peccato che queste condizioni non ci permettano di visitare l'isola che sicuramente merita. Magari torneremo, e senz'altro in un periodo più tranquillo.
In serata il vento cala, e si dorme bene.
^_^
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