giovedì 8 agosto 2019

20-21 luglio, Capo d'Orlando (ME) e Cefalù (PA)

sabato 20 luglio 2019
Alle 11:00 salpiamo diretti verso Capo d'Orlando. Anche Walrus ci segue a ruota. Abbiamo il vento in poppa, ottimizziamo il jennaker e con 9,5 kn al lasco (141°) facciamo 4 kn. La navigazione scorre tranquilla e verso le 15:00 arriviamo a destinazione, dando àncora dal lato Ovest del promontorio del Capo su cui svetta il Santuario di Maria Santissima.
Capo d'Orlando (ME), Santuario Maria SS @Valeriaderiso
Capo d'Orlando (ME), Santuario di Maria SS
Questo Santuario fu edificato nel 1600, per interessamento del Conte Girolamo Ioppolo, sostenuto da una grande partecipazione popolare,  accanto ai resti del Castello che secondo una leggenda fu costruito da Carlo Magno per onorare il paladino Orlando.
In origine, la pianta del Castello occupava tutto il pianoro sulla somma del capo e fu innalzato probabilmente nel XIII secolo su fondamenta più antiche. Denominato "Castrum" nel 1296, la costruzione vide la battaglia combattuta nelle acque sottostanti (datata 1299) dai fratelli Aragona per il dominio della Sicilia, un trono soltanto era troppo piccolo per due egemoni ambiziosi. Alla fine del 1300, il castello fu utilizzato come fortino da Bartolomeo Aragona che vi si asserragliò nel tentativo di resistere alla restaurazione dell’autorità monarchica di re Martino; il maniero fu poi assediato e distrutto da Bernardo Cabrera. Del castello, ormai in rovina, rimase soltanto una torre utilizzata tra i secoli XVI e XVII per l’avvistamento dei pirati barbareschi.
Poco più tardi arrivano anche Luciano e Gigliola che ormeggiano non lontani da noi.
Mentre pensiamo a cosa mangiare per cena la barca comincia a rollare abbastanza fastidiosamente: si è alzato vento da NE e arriva da fuori un onda lunga che ci prende di traverso. Alle 20:00, anche se ancora non abbiamo deciso cosa preparare, salpiamo l'àncora e ci spostiamo dal lato Est del Capo, davanti alla lunga spiaggia dove nonostante l'ora tarda c'è ancora parecchia gente.
Avvisiamo Luciano e Gigliola, ma loro non seguono il nostro esempio, sono già a tavola e temono che dai locali sulla spiaggia venga troppo rumore durante la notte.
Ma qui si sta meglio che dall'altro lato, il Capo offre una buona protezione dal NE che si è alzato, e c'è molto meno onda.
Nel frattempo si è fatto tardi, la cosa più veloce da preparare è un piatto di spaghetti. Ma "più veloce" oggi qui non è possibile: nonostante ci sia del sugo pomodoro già pronto, bisogna mettere su due pentole separate una per Sara e Marco e una per me, il che è già normalmente una seccatura, oggi lo è ancora di più perché il fornello più grande - dei soli due di cui è dotata la cucina - ha smesso all'improvviso di funzionare, non mantiene la fiamma a meno che non si tenga il pomello premuto!!!
Ho smoccolato... lo confesso.
Abbiamo cucinato i due tipi di spaghetti differenti nelle due pentole, mentre Marco teneva premuto il pomello incriminato... è un santo!
Alla fine, dopo qualche peripezia, siamo riusciti a metterci a tavola, e ci siamo rasserenati difronte ad un bellissimo tramonto a mare, con le Eolie sull'orizzonte.

domenica 21 luglio 2019
Sveglia presto e partenza alle 7:30. Senza esserci messi d'accordo vediamo arrivare alla nostra destra anche Luciano e Gigliola, che alla fine sono rimasti dal lato Ovest del Capo e, a differenza di noi che abbiamo dormito tranquilli, sono stati infastiditi tutta la notte dalla musica di una discoteca sulla costa vicina.
Non c'è vento, navighiamo a motore, il mare è una tavola per cui Marco si mette a lavorare alla cucina, per capire quale sia il problema al fornello. Dopo un'oretta emerge da sottocoperta con un'espressione felice sul viso: tutto risolto! c'era un problema con il solenoide, quello che fa uscire il gas quando la termocoppia gli dà il segnale una volta che si è scaldata; lo ha sostituito con quello che regola il fornello del forno - che non usiamo - e ora abbiamo di nuovo due fuochi! evviva i NormalCapitani!
Alle 14:30 diamo àncora nella baia delle Calette tra il promontorio dove si trovano i ruderi di una Torre di avvistamento e la Rocca di Cefalù.
baia delle Calette, Torre Caldura - Maramea alla ruota @Valeriaderiso
baia delle Calette, Torre Caldura - Maramea alla ruota
La Torre chiamata Caldura è datata prima del XVI sec. e introduce in questa piccola ed incantevole baia, dove le case sono perfettamente integrate nel paesaggio senza deturparlo.
Cefalù - Baia delle Calette, Torre Caldura @Valeriaderiso
Cefalù - Baia delle Calette, Torre Caldura
Cefalù - Baia delle Calette @Valeriaderiso
Cefalù - Baia delle Calette
Sulla destra abbiamo il Marina e il Faro ai piedi dell'imponente Rocca che domina Cefalù e dalla cui forma prese il nome la città; le prime colonie infatti sono state quelle dei Greci che vi sbarcarono nel V secolo a. C. chiamando questa località Kephaloidion (da kefalè, testa). Diventò poi Cephaloedium, a metà del III secolo, per via della conquista romana. Poi fu la volta degli arabi che la ribattezzarono Gafludi per poi tornare al nome latino con l'arrivo dei Normanni (XI sec.).
Cefalù - La Rocca @Valeriaderiso
Cefalù - La Rocca
La Rocca, conosciuta dai Fenici come Promontorio Ercole, è una spettacolare rupe calcarea alta  270 m. Un mito greco racconta il triste amore del bellissimo pastorello Dafni, l'Orfeo siciliano: accecato da una infuriata Giunone per averne tradito la figlia Echenaide, venne trasformato dal dio Mercurio, impietositosi, nell'imponente rocca.
Arrivano anche Luciano e Gigliola che con Walrus vanno invece al Marina: hanno bisogno di fare acqua e ricaricare le batterie, ma siamo vicinissimi.
Mettiamo il gommone in acqua e atterriamo, a sinistra dei pontili, su una spiaggia lungo la quale scorre un piccolo rio di acqua dolce e gelida. Percorriamo una strada lievemente in salita che passa sotto il Faro e in dieci minuti siamo in paese, dove facciamo una bellissima passeggiata.
Cefalù @Valeriaderiso
Cefalù
La prima cosa che incontriamo entrando nel borgo è la cinta muraria megalitica, databile tra il IV e il V sec a.c., un'antica fortificazione della polis greca Kephaloidion realizzata con grandi blocchi di pietra lumachella (la pietra calcarea della Rocca) impostati a secco e dell'imponente spessore di 3 metri.
Cefalù - Mura Megalitiche @Valeriaderiso
Cefalù - Mura Megalitiche
Continuando a passeggiare e cercando di decidere in quale gelateria - tra le tante - fermarci per gustare un gelato o una granita, ci imbattiamo nel Lavatoio Medievale, davanti al rinascimentale Palazzo Martino. Il lavatoio è contraddistinto da una scalinata in pietra lavica e da una serie di vasche nelle quali viene raccolta l’acqua che scorre da ventidue bocche di ghisa (di cui quindici teste leonine) disposte lungo le pareti sovrastate da basse volte.
Cefalù - Lavatoio Medievale @Valeriaderiso
Cefalù - Lavatoio Medievale
Le vasche ospitano gli appoggi che servivano per strofinare i panni.
Cefalù - Lavatoio Medievale @Valeriaderiso
Cefalù - Lavatoio Medievale.
 Da notare la faccia schifata del NormalCapitano nell'osservare i suoi simili umani. Ohi ohi, che vecchiaia che ci aspetta... diventerà un BurberoCapitano
L'acqua poi scorre attraverso un piccolo antro e raggiunge il mare.
Cefalù - Lavatoio Medievale @Valeriaderiso
Cefalù - Lavatoio Medievale
Andando avanti tra le stradine affollatissime (è domenica, e si vede!) arriviamo al Duomo, che nel 2015 è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. La Cattedrale della Trasfigurazione è caratterizzata da un'architettura che segue il modello delle grandi basiliche benedettine, con uno stile romanico legato al nord Europa e arricchito da influenze arabe. L'edificazione ebbe inizio nel 1131 e fu  abbellita nel corso degli anni da mosaici bizantini opera di maestri fatti arrivare direttamente da Costantinopoli da Ruggero II, che la fece erigere dopo aver fatto un voto per essere scampato ad una tempesta. Fu consacrata solo nel 1267. La caratteristica dominante sono le due maestose torri merlate, diverse tra di loro: una ha una pianta quadrata, circondata da fiamme a forma di merli, quest'ultimi simboleggiano l'autorità papale e la mitra, l'altra è a pianta ottagonale e merli ghibellini, che simboleggiano il potere temporale. La facciata presenta un magnifico portico con tre arcate sostenute da quattro colonne e un imponente portale in marmo riccamente decorato, risalente al XV secolo. La merlatura sul lato sud e la presenza di numerosi cunicoli contribuisce a dare all'edificio l'aspetto di una fortezza.
Cefalù - Cattedrale @Valeriaderiso
Cefalù - Cattedrale
Finalmente ci decidiamo ad entrare in un bar: granita alla mandorla per me, al limone per Marco e un cono per Sara, con un gusto che qui in Sicilia abbiamo trovato ovunque: il "7 veli", una crema al cioccolato arricchita da granelle varie, non ho ancora ben capito quali.
Dopo la lunga passeggiata ritorniamo verso il porto e incontriamo Luciano che ha portato Tosca a fare una girata. Lui e Gigliola ceneranno in paese, noi a bordo.
Durante la notte Sara si è svegliata con il mal di pancia...  troppi gelati?
^_^

1 commento:

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