martedì 27 agosto 2019

1 agosto, Sciacca e Martino

Giovedì 1 agosto 2019
Alle 8:45 salpiamo alla volta di Sciacca. Perché Sciacca? Per due motivi: perché preferiamo fare spostamenti brevi e soprattutto perché a Ribera, poco lontana nell’entroterra, vive una persona che desidero vedere da moltissimi anni. Se riusciremo ad organizzare il nostro incontro andremo all’ormeggio alla Lega Navale, altrimenti resteremo fuori dal porto tra la diga foranea e Capo Coda di Volpe.
Scambiamo qualche sms e, sì! si fa! non solo, ci ha invitati a cena a casa sua!!!
Ora vi svelo chi è, un po’ di pazienza. Vi dò qualche indizio e vediamo chi indovina (forse Luna indovinerà, forse hai già indovinato, eh Luna?): è un lui, lo nomino spesso, l’ho fatto anche di recente in questo diario, perché è il mio guru in cucina (insieme a Claudia!), l’ho "conosciuto" tanti anni fa, nel 2006 per la precisione, come curatore di un sito che si occupava di cultura enogastronomica dove gli utenti iscritti potevano postare e condividere le proprie ricette, e scambiare chiacchiere ed opinioni tra di loro in un forum, di cui Lui era anche moderatore. Nel periodo in cui io pubblicavo le mie ricette su questo sito e bazzicavo nel forum io e Marco vivevamo sulla Filibusta e portavamo le persone a bordo in vacanza durante l’estate, Marco come Capitano io come Mozzo-Cuoca. Tra le chiacchiere nel forum questa cosa era emersa, inoltre era tra le note personali del mio profilo di presentazione. Così, Lui, in occasione di una manifestazione che si tenne nell’aprile del 2008 a Castigliocello (LI), La Rotta del Vino, organizzò un corso di Alta Cucina di Bordo articolato in due giorni, con il quale intendeva dimostrare che l’Alta Cucina non è per forza complicata, ma può essere così semplice da poter essere realizzata anche a bordo di una piccola imbarcazione. Mi chiese di partecipare in qualità di esperta di cucina di bordo, in affiancamento a lui e ad un cuoco vero, Claudio Rizzo dell’EnoPizza&Ristò di Rosignano Solvay. Fu in quella occasione che ci incontrammo fisicamente per la prima volta e la simpatia virtuale diventò reale, prolungandosi lungo tutti questi anni in cui, a fasi alterne e in modi diversi, ci siamo tenuti in contatto. Insomma avete capito o no chi è? va beh, ve lo dico: Martino Ragusa! Gastronomo, scrittore, giornalista pubblicista, blogger, autore televisivo e teatrale, medico psichiatra, una persona eclettica di profonda cultura e di grandissima simpatia.
Insomma… partiamo da Mazara verso Sciacca per il fatidico incontro. Il vento "ci dà buono" illudendoci per un’ora dalle 10:30 alle 11:30 soffiando da S-SE con una bellissima bolina che ci fa filare a 8 nodi, ma poi cala di botto e dobbiamo procedere a motore fino all’arrivo alle 14:30.
Prima di entrare in porto andiamo davanti al Capo Coda di Volpe, un enorme sperone di roccia bianca a picco sul mare, per fare un tuffo.
Sciacca ©Valeriaderiso
Sciacca
Esattamente un’ora dopo siamo ormeggiati alla Lega Navale di Sciacca dove i costi sono molto contenuti rispetto alla media che di solito ci viene richiesta, "solo" 70 € per una notte. Ci informiamo su dove e come prendere un autobus per raggiungere Ribera e dopo esserci preparati ci incamminiamo a piedi per una salita sotto il sole a picco. Lungo la strada incontriamo un punto panoramico dal quale si sarebbe potuta ammirare, a 16 miglia dalla costa, l’Isola Ferdinandea, se non si fosse inabissata poco tempo dopo essere emersa a causa di un’eruzione vulcanica sottomarina.
Sciacca, Isola Ferdinandea ©Valeriaderiso
Sciacca, Isola Ferdinandea
L’eruzione si verificò nel luglio 1831 e si protrasse fino a formare una piattaforma rocciosa di 4000 mq per 65 metri di altezza, che di primo acchito attirò l’attenzione degli inglesi, il primo ad approdare fu infatti l'ammiraglio James Graham che ci piantò bandiera britannica. Dopo qualche giorno però una delegazione francese arrivò sull’isola battezzandola con il nome di Julia, questo finché anche un gruppo di ricerca finanziato dai Borboni riuscì a mettere piede sull'isola battezzandola con il nome di Ferdinandea, in onore del re del Regno delle Due Sicilie, Ferdinando II. Il conflitto per il possedimento dell'isola venne vinto dalla stessa isola, quando quest’ultima si inabissò cinque mesi dopo.
Pian piano arriviamo in cima al paese dove curiosiamo un po' tra i vicoli e ammiriamo la Basilica.
Sciacca, Basilica ©Valeriaderiso
Sciacca, Basilica
Siamo un po’ in anticipo rispetto all’orario di partenza dell’autobus e così ci riposiamo all’ombra osservando gli anziani del posto giocare a bocce.
Sciacca, il gioco delle bocce ©Valeriaderiso
Sciacca, il gioco delle bocce
Dopo un tragitto di circa mezz'ora siamo a Ribera, dove Martino viene a prenderci con il suo pandino da "ragazzo di campagna", come lo ha definito lui, e che - come osserva Sara - profuma di mandorle. Baci e abbracci e pura gioia di rivedersi! Andiamo a casa sua, subito fuori dell’abitato tra orti e olivi, e circondata da un meraviglioso giardino, pieno di piante più o meno rare, che cura con amore e che finora avevo potuto ammirare solo in foto. La casa di Martino è proprio come lui, semplice ma anche originale, ricca della sua storia personale e soprattutto accogliente. La cucina è meravigliosa, in muratura, con attrezzi e attrezzini ovunque, e comodissimi piani di lavoro.
A cena da Martino, Minestra di tenerumi
A cena da Martino, Minestra di tenerumi
Ci ha preparato la zuppa di tenerumi, che normalmente si prepara con la pasta, ma che stasera mangeremo con il riso (per via della mia intolleranza al glutine), e insieme prepariamo uno splendido scorfano alla ghiotta, arricchito da cozze, vongole e gamberoni rossi di Mazara, tutto innaffiato da un ottimo vino biologico.
A cena da Martino, Scorfano
A cena da Martino, Scorfano
Nella cucina di Martino
Nella cucina di Martino
Nella cucina di Martino, Piccola aiutante
Nella cucina di Martino, Piccola aspirante cuoca
Durante la preparazione scopro che esistono le cozze DOP! Ve l’ho detto che è un vero maestro, o no?
© Martino Ragusa - Cozze DOP
© Martino Ragusa - Cozze DOP
© Martino Ragusa - Cozze DOP
© Martino Ragusa - Cozze DOP
Per dessert ci delizia con uno squisito gelato alle fragoline di bosco che vengono coltivate qui, portate molti anni in Sicilia dai reduci di ritorno dalla Grande Guerra, dal Trentino o forse dal Friuli, hanno trovato il clima ideale e sono diventate presidio Slow Food. La gelateria che lo prepara le congela quando c’è la raccolta e ci fa il gelato tutto l’anno. Vi devo descrivere quanto era squisito?
 A cena da Martino
 A cena da Martino
 A cena da Martino
 A cena da Martino
Ceniamo in giardino, tra chiacchiere e risate, con una naturalezza e una piacevolezza che sono possibili solo quando si è affini e che non necessitano una frequentazione assidua proprio grazie a questa affinità. Prima di salutarci Martino ci riempie di regali: le olive in salamoia dei suoi alberi, la confettura di albicocche fatta da lui, il sughino della ghiotta che è avanzato e che domani useremo per farci il risotto, l’olio extravergine d’oliva dei suoi oliveti e, dulcis in fundo, una copia del suo ultimo libro "Cucina Siciliana di Popolo e Signori 2"!
Cucina Siciliana di popolo e signori 2 - Martino Ragusa
Cucina Siciliana di popolo e signori 2 - Martino Ragusa 
(Io ho anche il primo volume, e ve li consiglio caldamente entrambi! Sono ordinabili scrivendo direttamente all'editore ordini@edizionimomenti.it, o qui).
Ora, speriamo che non passino altri 11 anni prima di rivederci!

5 commenti:

  1. Che meraviglia!!!! Martino l' ho conosciuto di persona forse una decina di anni fa, quando venne a Roma e con l occasione conobbe anche Fabio. Mi stupii della sua simpatia, che intuivo ma non immaginavo così spiccata: è veramente una persona di grande cultura ma anche alla mano e ed estremamente conviviale. Che bella serata avete passato e mi è venuta l aquolina solo leggendo il menù della cena! Davvero una meravigliosa esperienza. Non credere che non ti abbia seguita fin qui: non ho più commentato ma sono assolutamente al passo con il diario di bordo!! Non so se ti ho detto che ho fatto i tuoi amaretti: troppo buoni! Fabio ne è rimasto estasiato. Una parte li ho fatto cuocere un po di più in forno ventilato e sono venuti croccantini e buoni da svenire! Infine ( e chiudo) mi sto facendo un giro per la mia amata Sicilia che gusto parola per parola con un piacere immenso. Ah no: volevo dirti anche che Saretta è proprio bella! E mi sa che ai fornelli promette proprio bene! Tanti baci a tutti e 3!😘😘😘

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    1. Ma lo so Luna che mi segui anche se non commenti, ne sono tanto sicura che pensavo a te mentre scrivevo e ti ho anche chiamata in causa!! Martino è veramente amabile, arguto, affettuoso, simpatico... e mi fermo perché potrei continuare all'infinito.
      Sono felice che gli amaretti vi siano piaciuti, e sicuramente più si asciugano, come hai fatto tu, più buoni e croccanti risultano.
      La Sicilia è una terra stupenda... ci ha conquistati!
      Grazie per Sara, al momento sembra molto interessata ad imparare ed è molto partecipativa, per cui spero bene.
      Ti abbraccio forte cara (e speriamo venga presto l'occasione di vederci anche noi!)

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    2. È quel che pensavo anche io: sarebbe bello vederci finalmente di persona!

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