sabato 15 giugno 2019
Finalmente!
dopo aver rimandato di quasi una settimana, per impegni dell'ultimo minuto e per aspettare un po' di vento favorevole, molliamo gli ormeggi dal pontile del Molo Mediceo. Dalla prua del Walrus ci salutano Gigliola, Marco, Francesca e Cristian dopo averci regalato un sacchetto di albicocche e nespole del giardino di Gigliola e Marco e una bottiglia di ottimo bianco de "Le terre di Guidoreste", la cantina di Francesca e Cristian.
il faro di Livorno |
Sono le 10:45 la giornata è grigia e le emozioni confuse.
uscendo dal porto di Livorno |
Fuori troviamo onda di scaduta del libeccio dei giorni passati e 8 nodi di ponente. Le onde sono molto fastidiose, alcune superano i due metri, e quando la barca entra nel cavo dell'onda le vele sbattono perché il vento è davvero poco. Siamo costretti ad accendere il motore, anche se al minimo.
Subito fuori dal porto l'autopilota fa i capricci, usiamo quello di rispetto, poi con un paio di colpetti alla bussola riprende a funzionare e lo farà per tutta la durata della navigazione. Mistero. Forse l'inattività...
Subito fuori dal porto l'autopilota fa i capricci, usiamo quello di rispetto, poi con un paio di colpetti alla bussola riprende a funzionare e lo farà per tutta la durata della navigazione. Mistero. Forse l'inattività...
Alle 11.35 avvistiamo dei delfini, sono proprio davanti a Livorno a circa una cinquantina di metri da noi; a giudicare dalle grosse dimensioni (sui 5 metri), il colore nero intenso, la forma della pinna dorsale, l'incedere lento e le lunghe apnee sembrano essere globicefali, pur cercando di osservarli meglio con il binocolo sono troppo lontani escono appena in superficie per respirare e si allontanano, mi resterà il dubbio.
Intorno alle 12:30 il vento gira sempre più a poppa fino a fermarsi al lasco rinforzando un po', inizialmente con il solo genoa facciamo 5 nodi. Il sole ogni tanto fa capolino ma non basta a scaldarci, siamo costretti a stare coperti di vari strati, dalla t-shirt alla giacca a vento. Io e Sara con il rollio continuo e accentuato avvertiamo un po' di malessere: braccialetti antinausea per entrambe, 3 granuli di nux vomica per lei e uno spuntino salato per tutti per rimettere in sesto lo stomaco. Dobbiamo risettare il labirinto e rifare il piede marino!
Verso le 13-13:30 il vento al lasco rinforza e la barca finalmente trova un po' di stabilità sulle onde, e - evviva!! - possiamo spegnere il motore. Facciamo 6 nodi ed esce anche il sole!
Verso le 13-13:30 il vento al lasco rinforza e la barca finalmente trova un po' di stabilità sulle onde, e - evviva!! - possiamo spegnere il motore. Facciamo 6 nodi ed esce anche il sole!
spuntino in navigazione |
Fino alle 15:30 stiamo benissimo, ma poi il vento cala di nuovo, ricomincia il rollio insopportabile e siamo costretti a riaccendere il motore (sniff), alle 17:00 ci arrendiamo del tutto e chiudiamo anche le vele che sbattono incessantemente.
Dopo circa due ore arriviamo in rada a Portoferraio, dove diamo fondo a 30 m di catena più o meno nel solito punto di fronte al porto. Ma non è mica finita!!! dobbiamo spostare il tender che è stato sulla sua insellatura a prua per tutta la navigazione e ora va tirato su con le gruette a poppa, sotto al rollbar. Ma non tutto fila liscio, uno dei bozzelli urta nel motore fuori bordo, per cui lo tiriamo su e lo caliamo un'infinità di volte, prima di dedicarci a preparare la meritata cena.
Ieri a Livorno ho preso delle triglie freschissime, che finiscono in padella con aglio, olio, pomodorini e prezzemolo alla "Lassami stari", infallibile ricetta di Martino Ragusa, naturalmente annaffiate con lo splendido vino di Cristian e Francesca, 13° di freschezza profumata!
Passato l'ultimo traghetto da Piombino, finito l'effetto lavatrice delle onde che provocano, sprofondiamo in un tranquillo e profondo sonno ristoratore.
Dopo circa due ore arriviamo in rada a Portoferraio, dove diamo fondo a 30 m di catena più o meno nel solito punto di fronte al porto. Ma non è mica finita!!! dobbiamo spostare il tender che è stato sulla sua insellatura a prua per tutta la navigazione e ora va tirato su con le gruette a poppa, sotto al rollbar. Ma non tutto fila liscio, uno dei bozzelli urta nel motore fuori bordo, per cui lo tiriamo su e lo caliamo un'infinità di volte, prima di dedicarci a preparare la meritata cena.
Ieri a Livorno ho preso delle triglie freschissime, che finiscono in padella con aglio, olio, pomodorini e prezzemolo alla "Lassami stari", infallibile ricetta di Martino Ragusa, naturalmente annaffiate con lo splendido vino di Cristian e Francesca, 13° di freschezza profumata!
Passato l'ultimo traghetto da Piombino, finito l'effetto lavatrice delle onde che provocano, sprofondiamo in un tranquillo e profondo sonno ristoratore.
^_^
Credo che sarei morta. Con tutti i braccialetti e la nux vomica😂😂
RispondiEliminaNooo, c'è di peggio credimi, è solo questione di abitudine, tranne per alcune persone estremamente sensibili per le quali anche il minimo movimento (tipo l'altalena per esempio) è drammatico!
Elimina...Invece noi oggi abbiamo fatto l'assemblea di classe! Eh, ognuno ha il suo rollio...e anche i suoi globicefali!!!
RispondiEliminaBaci di maestra ;)
Qualcosa mi fa pensare che i tuoi rollii e i tuoi globicefali siano peggio dei nostri!!! un abbraccio ^_^
Eliminavalu ma ho capito bene? delfini di 5 metri? 🤔😳😊😘❤️
RispondiEliminaCerto! hai capito bene, i globicefali arrivano anche fino a 6 metri. Sono quelli che ogni anno vengono massacrati alle Faroe, in inglese si chiamano Pilot Whales.
EliminaSUPER MARAMEA!!!!!!!!!!!!!
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