La nottata è passata tranquilla. Ci risvegliamo con calma e dopo colazione Marco sistema i bozzelli per tirare su il tender a poppa, in modo che non vadano a sbattere sul motore fuoribordo.
Sara invece, con un pennarello indelebile, termina un lavoro cominciato prima di partire da Livorno: la scritta "
tender to Maramaea" sulla prua del tender.
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il nome sul tender |
Purtroppo il pennarello si è poi rivelato inadatto, la scritta si è "
sciolta" non appena si è bagnata con l'acqua salata, dovremo rimediare con qualcosa di diverso, credo ci voglia un pennarello ad acrilico.
Verso mezzogiorno ci dirigiamo verso la penisola di
Capo Enfola nel golfo di Viticcio, a sud di Portoferraio.
Sara prende posizione sulla seduta sul pulpito di prua costruita quest'inverno da Marco.
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sulla delfiniera |
Con 8 kn facciamo 4 kn di bolina con vento da nord ovest e dopo circa un'ora e venti siamo a destinazione.
Questa penisola è caratterizzata da un sottile istmo di terra (largo appena 70 metri) che collega il Monte Enfola (135 m) con il resto dell'isola dando origine a due spiagge: una opposta all’altra; quella a sud, più confortevole, ospita quel che resta di un'antica tonnara oggi sede amministrativa del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
Nonostante sia metà giugno ci sono numerose barche, forse perché è domenica.
Dopo aver dato ancora Sara, coraggiosa, fa il primo bagno della stagione. L'acqua è ancora fredda, il termometro indica 18°, credo misuri in difetto di un paio di gradi, ma anche 20° sono pochi secondo me; indossa la sua mutina da snorkeling e la cuffia da piscina: la voglia di fare il bagno fa superare qualsiasi ostacolo!!!
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primo bagno del 2019 |
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primo bagno del 2019 |
Io non ho il coraggio, nemmeno con la muta, e in questo momento nemmeno la voglia, l'aria è ventilata e freschina, credo aspetterò ancora un bel po' prima di tuffarmi.
Nel pomeriggio, con il tender, scendiamo su una piccola spiaggia per fare giocare Sara; lì l'acqua non è così fredda, ma sempre troppo fredda per me e Marco! Naturalmente non per Sara, che fa un lungo bagno.
Verso le 18:30 torniamo a bordo e ci muoviamo verso Portoferraio; sarebbe stato bello restare qui a dormire, ma entra troppa onda e rolleremmo tutta la notte!
lunedì 17 giugno 2019
Anche oggi sveglia con calma, da veri poltroni alle 9:30, stiamo recuperando un po' della stanchezza dei giorni passati. Circa un'ora più tardi ci muoviamo di nuovo verso
Viticcio, e lungo il tragitto con il mezzo marinaio recuperiamo una grossa busta di plastica alla deriva.
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recupero plastica in mare |
Raccogliere la plastica è una cosa che facciamo spesso, anche quando scendiamo sulle spiagge e, purtroppo, ne riempiamo intere bustone.
Oggi ormeggiamo sul lato più a sud della baia e facciamo subito una capatina a terra; ci sono due o tre di meduse,
Noctiluche (Pelagia noctiluca), e i soliti bambini pronti con secchiello e palette a sotterrare le povere creature nella sabbia perché "
devono fare il bagno". Gli spiego che le meduse sono cibo per le tartarughe di mare presenti nelle acque dell'isola le quali rischiano invece di mangiare le buste di plastica, e di morirne. Faccio con loro un patto, devono riempire il loro secchielli di tanto in tanto con l'acqua fresca in modo da non bollirle, e poi le butteremo lontane dalla riva. Purtroppo non posso fare altro, né controllare che rispettino i patti, i genitori accorsi a sentire di cosa parlo con i figli già mi guardano in cagnesco.
Dopo pranzo, mentre Marco si gode una meritata pennichella veniamo avvicinati da una motovedetta dei Carabinieri: controllo dei documenti del comandante e dell'imbarcazione. Noi battiamo bandiera belga, e abbiamo un'assicurazione che copre tutto, anche il tender e il suo motore fuoribordo, solo che su nessun documento compaiono marchio e matricola del motore dato che la legislazione belga non lo prevede. Ovviamente per quella italiana non è così, e a loro non basta sapere che l'assicurazione sul motore c'è. Ci fanno una multa "
per dimenticanza" di 130 euro, decurtabili del 30% se paghiamo entro 5 giorni, con l'obbligo di presentare un documento da cui si evinca che l'assicurazione copre effettivamente il motore fuoribordo del tender e che riporti marca e numero di telaio. Non serve a nulla chiamare l'assicurazione e rispiegare la faccenda: dobbiamo pagare e - come suggerisce il comandante della motovedetta - poi rivalerci sull'assicurazione.
Vabbé...
Andati via i Carabinieri facciamo una passeggiata a terra sulla lunga spiaggia di Viticcio. Io sfogo la mia frustrazione per l'ingiusta multa raccogliendo plastica qua e là, e riempiendo sempre più la mia bustona.
Ma le
avventure della giornata non sono finite.
Torniamo a Portoferraio e ormeggiamo poco distanti da un grosso caicco, il Sibel Sultan, su cui lo scorso anno lavorava Costanza, la moglie di
Alino (di cui ho parlato già nel diario dello scorso anno).
Guardo se è a bordo e - evviva!" - c'è! insieme a Diego il loro figlio. La chiamo e ci vengo a salutare mentre io mi accingo a preparare la cena.
In programma c'è
riso pilaf al pomodoro, che prevede la tostatura del riso in un pyrex (le pentole di vetro) mentre il pomodoro si scalda su un altro fornello, quando il riso è tostato si versa il pomodoro bollente nel pyrex e si passa tutto in forno per circa 20 minuti. Questa preparazione l'ho realizzata numerosissime volte (alcuni di voi, amici cari che leggete, lo avete anche assaggiato questo riso), ma stavolta l'incidente è in agguato: mentre Costanza e Diego arrivano a bordo io verso il pomodoro sul riso e il pyrex si spacca!!!! Il riso finisce dappertutto! per non parlare del vetro... caos!
Conclusione, Marco pulisce e io accolgo gli ospiti... e poi dovrò pensare anche ad una cena alternativa...
Trascorriamo circa tre quarti d'ora in compagnia piacevole aggiornandoci sui rispettivi programmi, mentre io preparo un nuovo riso, risottato al pomodoro, stavolta in pentola. Ceneremo un po' tardi, ma contenti di aver incontrato degli amici cari e di aver concluso questa giornata ricca di eventi. In barca non ci si annoia, nemmeno volendo!!!
^_^