martedì 8 ottobre 2019

14-20 settembre, Marina di Ragusa - Scicli - Modica

da Sabato 14 a venerdì 20 settembre 2019
Sarà per le temperature ancora alte e il cielo costantemente terso, ma è incredibile come questo posto ti faccia sentire come se fossi sempre in vacanza, anche se non lo sei. È difficile scollarsi questa sensazione di dosso, e non sono sicura che bisogna farlo, perché in fondo la scuola è cominciata e così anche una sorta di routine, abbiamo parecchi lavori da fare a bordo e non si sta mai con le mani in mano, ma riusciamo a sentirci leggeri come se fossimo, appunto, in vacanza.
La bottarga fatta con le uova del primo alalonga pescato è pronta, e l'abbiamo assaggiata sulla pasta.
Spaghetti con la bottarga di tonno home(boat)made ©Valeriaderiso
Spaghetti con la bottarga di tonno home(boat) made
È venuta buonissima, il suo profumo e il suo sapore sono molto intensi, più di quanto lo sia la bottarga di muggine comprata al mercato.
Sara continua ad andare a scuola in bici, e passa quasi tutti i pomeriggi con un gruppetto di compagni che vengono a chiamarla sul pontile e, ognuno con la sua bicicletta, se ne vanno in giro per il paese o a pescare sul molo.
a scuola in bicicletta
Come fa sempre quando andiamo in posti nuovi, comincia ad acquisire la cadenza della parlata locale; lei si trasforma un po' come Zelig nel famoso film di Woody Allen.
A metà settimana Enrico con il piccolo sono andati a casa a prendere la moglie/mamma e il fratellino, mentre Tristan è rimasto a bordo del trimarano per completare alcuni lavori. È stato molto spesso a cena con noi e ci ha deliziato con i suoi dolci tra cui il Tiramisù, decretato da Marco e Sara il più buono di sempre, e la Crème Brulée che ho potuto mangiare anche io!
Cercando su Internet ho trovato un G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale) anche qui. Siamo andati ad incontrare la referente e alcuni soci nel giorno della distribuzione settimanale e ci siamo iscritti anche noi. Abbiamo trovato, anche in questa circostanza, una calorosa accoglienza e tanta energia positiva, oltre all'opportunità di comprare subito un bel po' di verdura fresca direttamente da uno dei fornitori.
Durante la settimana, insieme al tagliacapelli, è arrivata anche la nuova mini-lavatrice; mini solo nelle dimensioni, non nel prezzo!
la nuova mini-lavatrice
la nuova mini-lavatrice
Il NormalCapitano si è attivato subito per sistemarla nel bagno di poppa
installazione della mini-lavatrice
mini-lavatrice installata e funzionante!
E dopo si è anche fatto la barba!
Il venerdì mattina, lasciata Sara a scuola, abbiamo preso l'autobus per Ragusa e siamo andati a ritirare un'auto presa a noleggio per 24 ore, pagandola la metà di quanto ci sarebbe costata se l'avessimo presa a Marina.
Abbiamo potuto fare una spesa consistente da NaturaSì, e andare in una specie di BricoCenter, tipo Obi, per comprare e far tagliare i pannelli di legno che serviranno per fare le mensole nell'armadietto della cucina lasciato vuoto dalla vecchia lavatrice. Pensate alla nostra sorpresa quando nel centro commerciale dove si trova questo Brico abbiamo trovato una Ipercoop!! La cosa stranissima è che l'intero centro commerciale era semi vuoto. Una conoscente, incontrata lì per caso, ci ha spiegato che il centro ha aperto relativamente da poco e che i Ragusani sono un po' pigri, o comunque lenti ad abbandonare le abitudini consolidate, e preferiscono frequentare i negozi vicino casa.
Fatti i nostri acquisti siamo tornati a Marina per sistemare la spesa e dopo pranzo, approfittando di avere l'auto, insieme a Sara siamo andati a visitare Scicli e Modica.
La prima tappa sul nostro itinerario è stata Scicli, dove un dedalo di vie strette nascondono palazzi e chiese ricostruiti in tardo barocco dopo il drammatico terremoto che nel 1693 colpì la Val di Noto.
Scicli, centro storico ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico
Un centro storico intimo e raccolto la cui bellezza è stata riconosciuta anche dall'Unesco che, nel 2002, l’ha inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità.
Scicli, centro storico - Sant'Ignazio ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico - Sant'Ignazio
Scicli, centro storico - Palazzo Fava ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico - Palazzo Fava
Girando un po' a casaccio ci imbattiamo in una taverna dove si mangia solo pesce, come sottolinea anche il nome "Baqqalà", la cui filosofia è espressa in modo palese su alcune lavagne poste tra i tavolini all'aperto.
Scicli, solo pesce da Baqqualà  ©Valeriaderiso
Scicli, solo pesce da Baqqualà
Scicli, la filosofia del Baqqualà  ©Valeriaderiso
Scicli, la filosofia del Baqqualà
Scicli, la filosofia del Baqqualà  ©Valeriaderiso
Scicli, la filosofia del Baqqualà
A me sembrano concetti scontati, ma evidentemente non lo sono per tutti e vale la pena ricordarli agli avventori.
Scicli, centro storico, piante di capperi enormi  ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico, piante di capperi enormi
Ci inerpichiamo per gli stretti vicoli che portano alla parte alta della cittadina tra cactus ed enormi piante di capperi, fino ad arrivare alla piccola e semplice Chiesa di San Vito.
Scicli, centro storico, S.Vito ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico, S.Vito
Sconsacrata, è oggi sede dell'Associazione EsplorAmbiente che si occupa di promuovere e sviluppare attività di ricerca nel settore dell’ambiente e organizzare manifestazioni e iniziative tese alla conoscenza storico-naturalistica del territorio.
Scicli, centro storico, letto del torrente S.Maria la Nova ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico, letto del torrente S.Maria la Nova
Tornando verso il cuore della cittadina ci affacciamo al ponte sul torrente di Santa Maria La Nova, ora asciutto, ma capace di riempirsi di acque impetuose e violente.
Scicli, centro storico, via Mormino Penna e S.Michele Arcangelo ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico, via Mormino Penna e S.Michele Arcangelo
Arriviamo infine in Via Francesco Mormino Penna, il cuore del centro storico; circa trecento metri di basolato su cui si affacciano edifici che vanno dal XVII al XX secolo accomunati dall'uso della locale pietra calcarea.
Scicli, centro storico, S.Giovanni ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico, S.Giovanni
Tra questi la Chiesa di San Giovanni Evangelista, dalla facciata concavo-convessa, e il Palco della Musica costruito nel 1928, ripristinato nel 1995, e definitivamente restaurato nel 2015.
Scicli, centro storico, Palco della musica ©Valeriaderiso
Scicli, centro storico, Palco della musica
Andando verso Modica il cielo si è pian piano rannuvolato, ma non ci siamo lasciati scoraggiare.
La prima sosta, d'obbligo, l'abbiamo fatta all'Antica Dolceria Bonajuto, dove Marco ha preso un cannolo e io ho potuto assaggiarne il ripieno in un microscopico bicchierino di cioccolato... troppo microscopico, era buonissimo!!

Modica, Antica Dolceria Bonajuto ©Valeriaderiso
Modica, Antica Dolceria Bonajuto
Anche Modica è un trionfo di barocco e, non a caso, anche questa cittadina è stata inserita dall'UNESCO nella lista dei beni tutelati come Patrimonio dell’Umanità.
Modica, Chiesa di S. Pietro ©Valeriaderiso
Modica, Chiesa di S. Pietro
Lungo la via principale, il Corso Umberto, si incontra la Chiesa di S.Pietro, caratterizzata da una grande scalinata, circondata dalle statue dei dodici apostoli, da cui si può ammirare il paesaggio con le case arroccate sulla collina.
Modica, dalla Chiesa di S. Pietro ©Valeriaderiso
Modica, dalla Chiesa di S. Pietro
Alle spalle del corso parte una lunga  e scenografica scalinata composta da 260 gradini intervallati da giardini.
Modica, scalinata per il Duomo di S. Giorgio ©Valeriaderiso
Modica, scalinata per il Duomo di S. Giorgio
Il cielo è grigio e pesante, ma imperterriti continuiamo la nostra visita affrontando la salita. E ne varrà la pena, per più di un motivo.
Modica, scalinata e giardini per il Duomo di S. Giorgio ©Valeriaderiso
Modica, scalinata e giardini per il Duomo di S. Giorgio
La scala porta al Duomo di San Giorgio, classico esempio della teatralità barocca che si staglia in altezza, con tutta la sua imponenza, dominando la cittadina.
Modica, il Duomo di S. Giorgio ©Valeriaderiso
Modica, il Duomo di S. Giorgio
Modica, il Duomo di S. Giorgio ©Valeriaderiso
Modica, il Duomo di S. Giorgio
Naturalmente, essendo stati a Modica non è possibile non dedicare qualche rigo al suo famosissimo cioccolato, che si distingue da quello classico per la sua lavorazione particolare.
La massa di cacao viene lavorata "a freddo", ad una temperatura che non supera mai i 35-40°, e mescolata allo zucchero che non sciogliendosi conserva integri i suoi cristalli e dà alle tavolette la caratteristica consistenza granulosa.
Pare che questo tipo di lavorazione, che non prevede l'uso di grassi vegetali, latte e lecitine, sia stata introdotta nel XVI secolo dagli spagnoli, che in quel tempo dominavano la Sicilia, che a loro volta l'avrebbero mutuata dagli Aztechi.
Giusto di fianco al Duomo troviamo il negozio di Sabadì, che io conosco da anni grazie a Sonia e al Pasto Nudo.
Modica, Sabadì ©Valeriaderiso
Modica, Sabadì
Sabadì non è un produttore qualsiasi. Seleziona in Ecuador uno particolare cacao, il Nacional fino de aroma Arriba Superior Summer Selected, e lo propone in nove abbinamenti. Utilizza materie prime biologiche, provenienti da presidi Slow Food e da produttori del commercio Equo e Solidale nel rispetto delle piccole comunità indigene, dell’ambiente e della biodiversità. Il risultato è un cioccolato nettamente superiore! Abbiamo fatto la prova empirica confrontando delle tavolette comprate in precedenza con le loro... non c'è storia!
Modica, Sabadì ©Valeriaderiso
Modica, Sabadì
Oltre alla bella sala dove è possibile degustare ed acquistare il classico cioccolato modicano, hanno allestito una cantina di affinamento: il cioccolato viene "profumato" attraverso un processo naturale di affinamento, grazie alla sua componente grassa, il cacao assorbe spontaneamente le note aromatiche di cui viene circondato e le mantiene nel tempo. Ne abbiamo assaggiati diversi e alla fine il NormalCapitano ha scelto l'affinamento nel Pepe Sichuan.
Questi affinati possono essere acquistati solo direttamente in negozio o, per un tempo limitato, sul loro sito.
Proseguendo nella nostra passeggiata ammiriamo quello che resta della residenza dei Conti di Modica risalente al XIII secolo, la torre con l'orologio riaperta alla fine del 2017 dopo anni di restauro.
Modica, Orologio del Castello dei Conti ©Valeriaderiso
Modica, Orologio del Castello dei Conti
Per finire scoviamo, del tutto inaspettatamente, una chicca: un enorme orologio perpetuo nel chiostro dell'ex Convento dei Domenicani, oggi sede del comune.
Modica, Orologio perpetuo ©Valeriaderiso
Modica, Orologio perpetuo
È un orologio che si autoricarica grazie ad un sistema di pesi, l'unica manutenzione di cui ha bisogno è l'oliatura degli ingranaggi, poi va da solo... perpetuamente!
Modica, Orologio perpetuo ©Valeriaderiso
Modica, Orologio perpetuo
Ecco un video girato da Sara per il suo amico Giacomo, appassionato di ingranaggi.
Questo è tutto... a presto per le prossime Cronache di Maramea!

^_^

9 commenti:

  1. Wow vale che interessantissimo trattato sul cioccolato! Ho imparato un sacco di cose che non sapevo. A me, ignorantemente, quando l ho assaggiato non mi è piaciuto molto il cioccolato modicano. Dopo aver letto tutta la cura e l attenzione con cui lo fanno sento di aver appena scritto un'assurdità. Devo riassaggiarlo. Con le cognizioni che mi hai fornito. A Modica invece suamo tornati due volte, la seconda anche se non era di strada, sono per poter mangiare all'Osteria dei Sapori Perduti un ristorante in cui almeno wualhe anno fa si mangiava divinamente. Ma siccome le cose cambiano in fretta non so se sia ancora così.
    Bacioni grandi a tutti e 3😘😘😘

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    1. Luna allora fai attenzione, perché anche io le Marco le prime volte dicevamo che era sì buono, ma che preferivamo il classico... ora siamo dipendenti!! poi se provi quelli di Sabadì allora diventa davvero difficile la faccenda... Mi segno questa osteria per la prossima volta che andremo a Modica, non si sa mai, poi nel caso ti faccio sapere. un abbraccio a voi!

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    2. Ah ecco allora mi consola che anhe voi inizialmente abbiate avuto la nostra stessa reazione. Si si fammi sapere se andrai a mangiare un quell osteria, sono molto curiosa. Poi ultimamente l avevo anche rivista in tv, al programma di Alessandro Borghese in cui si sfidano 4 ristoranti e mi pare che avesse anche vinto, ma non ricordo bene. Questo comunque non è garanzia di qualità, anzi...ho appreso però in quell occasione che la gestione è stata presa in carico dalla figlia del proprietario. Spero abbia saputo perpetrare la tradizione del locale e della sua cucina. Baci baci

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  2. tutto molto bello, la sicilia è bellissima! ma sara in bicicletta che va a scuola e il suo video sono la cosa più bella di tutte! questa esperienza di vita sarà fantastica! baci a tutti e 3! (anche io non preferisco il cioccolato di modica ma, dopo la tua descrizione ... avrà diritto a un appello! 😉)

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    1. Come ho detto anche a Luna, bisogna superare l'abitudine al cioccolato classico per apprezzarlo, e ovviamente assaggiarne uno di buona qualità. Il guaio è che poi si apprezza troppo!!

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  3. Che bello ritrovarvi per mare, vi avevo lasciati nel passaggio dalla barca alla terraferma, poi mi sono allontanata da internet per qualche anno a causa di problemi familiari utilizzandolo solo per lo stretto necessario… ed ora vi ritrovo qui: che gioia vedere quel mare cristallino che avete la fortuna di avere intorno a voi tutto il giorno! Vivo in una città di mare, ci sono nata, quindi ce l'ho nel sangue e da parte mia avete solo un'ammirazione sconfinata… ma mi sa che ho molti post da recuperare, quindi vado a curiosare il vostro meraviglioso mondo!
    Un abbraccio,
    Tatiana (di https://www.cucinaincontroluce.com perché non so se su blogger riesco a loggarmi)

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    1. Tatiana, ma che bello!!! dopo tutti questi anni ci si ritrova come fosse ieri. Potenza della rete. Ho letto brevemente qualcosa nel tuo blog e ho capito che hai attraversato un periodo doloroso, ma anche che mantieni la tua luce e il tuo entusiasmo intatti!!! Sono proprio contenta che tu sia di nuovo con noi e di averti ritrovata! ti abbraccio forte!

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