martedì 26 febbraio 2013

* tesori del mare - il Beluga

Prima di parlarvi del mio preferito tra i mammiferi marini, il Beluga [Delphinapterus leucas] voglio fare un po' di chiarezza sui cetacei che si distinguono in due sottordini, i misticeti [come le balene, dotate di fanoni] e gli odontoceti [dotati di denti veri e propri, a cui appartengono delfini, capodogli e orche]; gli odontoceti raggruppano le famiglie dei Delphnidea (delfini oceanici), dei Platanistoidea (delfini di fiume) e i Monodontidae a cui appartengono il Narvalo e, appunto, il Beluga.

photo credits
Questo cetaceo ha tre peculiarità che lo distinguono dai suoi simili: è l'unico senza pinna dorsale,  riesce a nuotare all'indietro, e non ha le vertebre cervicali saldate, per cui riesce a ruotare la testa e ad assumere una gran quantità di diverse espressioni facciali.

I beluga vivono nei mari artici, in gruppi abbastanza numerosi, spostandosi lungo il bordo del pack durante l'inverno, alcuni anche sotto il pack sopravvivendo grazie a spaccature nel ghiaccio dalle quali emergere per respirare o localizzando sacche d'aria intrappolate sotto il ghiaccio. Per gli studiosi resta un mistero come facciano a localizzare sia le une che le altre, dal momento che il pack arriva a coprire oltre il 90% della superficie artica.

Picture by: Laura Morse
In primavera si spostano in fondali più bassi presso gli estuari dei fiumi.
Alla nascita i cuccioli sono grigioblu, da adulti diventano bianco candido o a volte giallino sbiadito.

photo credits © Maurizio Würtz – www.artescienza.org
Sono degli animali socievoli, giocosi e curiosi. Spesso nuotando emergono con la testa fuori dall'acqua e si guardano intorno, o si mettono in posizione verticale emergendo col busto.

photo credits
Sono stati tra le prime specie di cetacei ad essere allevati in cattività, e purtroppo ancora oggi si trovano in numerosi acquari, infatti cercando le foto per corredare questo post ho avuto difficoltà a trovarne scattate in acque libere. 

photo credits


Nel 2008 io e il Capitano siamo stati a Valencia dove abbiamo visitato un acquario enorme l'Oceanogràphic; lì c'era una coppia mamma-cucciolo... che mi fecero una tristezza infinita.
Anche quelli che vedemmo noi, come questo nella foto che segue, giocavano facendo i cerchi d'aria, che rincorrevano e poi rompevano, e guardavano attraverso una grata che divideva la loro vasca da quella delle foche proprio come un carcerato guarda fuori dalla sua cella col desiderio di fuggire.

image from the Telegraph. Photo credit: Hiroya Minakuchi/Minden/Solent News
A proposito di questo, nei miei giri su Pinterest ho trovato la foto qua sotto. Chi l'aveva salvata sulla sua bacheca, l'aveva intitolata "Funny"... divertente... io non ci trovo proprio niente di divertente, e voi?


Una cosa è tenere in una vasca un granchio, una sogliola... ma un cetaceo, una testuggine, un enorme pesce luna, uno squalo... enormi pelagici imprigionati, costretti a girare in tondo per il resto della loro esistenza... NON MI PIACE! per quanto possano essere confortevoli e grandi le vasche non saranno mai come il mare aperto.
Nota: cliccando sui credits delle foto che ho pubblicato chi vuole approfondire sarà reindirizzato in diversi siti dove trovare numerosissime altre informazioni.

10 commenti:

  1. Cara Vale,
    Trovo i tuoi post sul mondo marino davvero interessanti. Non immaginavo che il beluga potesse nuotare all'indietro! Penso che siano anche molto carini da usare per parlare del mondo marino ai bambini.
    Grazie quindi di condividere la tua passione qui con noi ;)

    P.s. Son d'accordo con te, mi si e' stretto il cuore finendo di scorrere l'immagine che hai trovato su Pinterest. Not funny, at all!!

    Un abbraccio! (Vediamo se sta volta riesco a postare il commento dall'iPad?!)

    Un abbraccio,
    Ila

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    1. @ iLa io amo moltissimo le creature marine, tutte, ma per i cetacei ho una passione enorme, e non solo per i delfini. Tutte le volte che sono entrata in contatto con un esemplare di questa specie (e sono stata molto fortunata, credimi: decine di volte con tursiopi e stenelle - le due specie di delfino più comuni nei nostri mari -, due volte con delle balenottere comuni, e una volta con i beluga - purtroppo, come ho detto, in cattività) ho sentito una specie di strizzone nel petto... non so spiegarlo bene, provo un'emozione fortissima che va al di là della felicità dell'incontro e delle dinamiche in cui avviene. Spesso infatti mi capita di piangere a causa di questa forte emozione, anche quando vedo dei semplici video... ogni volta mi chiedo il perché senza trovare una spiegazione, forse sarà semplicemente una fortissima empatia, o almeno mi piace crederlo!
      E quella foto, ogni volta, mi fa rabbia e mi fa sentire totalmente impotente.

      Allora Martino e Samuele prima o poi leggeranno quasto post insieme a te? ehehe come stanno i due pargoli più a Nord di qui che io conosca?? un abbraccio forte!

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  2. Ma sono interessantissimi questi post marini!
    Mi affascina addentrarmi in un mondo che non conosco e del quale con la tua enorme passione, mi rendi partecipe!
    Un carissimo abbraccio!

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    1. @ Valentina ne sono molto molto felice... continuerò, ora sto pensando di cosa parlare la prossima volta: ho l'imbarazzo della scelta!

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  3. Gli esseri umani hanno talvolta un senso un po' perverso di "divertimento"... arrivo or ora da un blog in cui c'erano foto di cani vestiti per le nozze dei proprietari (alcuni, carini, con solo dei fiori ai collari, ma altri proprio vestiti, con camicia, giacca e persino bombetta!). E poi i circhi e questi grandi acquari... secondo me avevano un senso quando non esisteva la tv e quello era l'unico modo per poter conoscere animali altrimenti misteriosi (mica stupisce più di tanto che in alcune chiese lombarde ci siano ossa di balena o carcasse di coccodrillo, tangibili resti medievali dei "draghi" sconfitti da prodi cavalieri!), ma oggi, che diamine!, ci sono Discovery Channel, Focus, Geo&Geo...
    Personalmente - e i miei blog lo dimostrano - piuttosto che fotografare un leone in gabbia preferisco riprendere un fringuello in libertà.
    Bellissimo e molto documentato, come sempre del resto, il tuo post! Complimenti, "lavagnetta" bella! ;-)

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    1. @ Viviana poveri cani!! tra l'altro loro hanno un altissimo senso del ridicolo, chissà come si sono sentiti così mascherati! Questa cosa di voler a tutti i costi "umanizzare" gli animali la trovo proprio esecrabile!
      Non parliamo di ridurli in schiavitù (nei circhi) e di imprigionarli per sempre (gli zoo)...

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  4. Ricordo bene i beluga quando lavoravo all'oceanografo e quelli, assieme ai trichechi, mi sembrava incredibile che riuscissero a essere mantenenuti in vasca. Mi pare tentarono anche una riproduzione in cattività, ma fallì. Quando li vedo comunque non posso fare a meno di ricordare l'espressione di un mio amico romano quando venne lì e li vide: "Aò Nò gnocco gigante..!"....!

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    1. @ Franci è vero!!! tu lì ci hai lavorato, me ne ero dimenticata! hai ragione, anche i trichiechi per quanto affettuosissimi (incredibilmente direi) con chi gli portava da mangiare, sembravano proprio sacrificati... altri animali che mi hanno fatto una tristezza, mista a rabbia, incredibile visti sia all'acquario di Genova che all'acquario di Boston, sono i pinguini...così lontani in tutti i sensi dal loro ambiente naturale...

      eehehe lo gnocco gigante è buffo, però è vero!!!

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  5. sono Nadia Repetto e titolare della soc. Artescienza che detiene di diritti di Maurizio Wurtz che è l'Autore del disegno del beluga che avete pubblicato. Mi fa piacere ch abbiate utilizzato l'immagine, ma vi chiederei cortesemente di inserire © Maurizio Würtz – www.artescienza.org. se vi fa piacere possiamo inserire il link nel nostro sito. grazie nadia

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    1. @ Nadia grazie infinite per la segnalazione. Mi scuso per l'errata attribuzione dei credits e provvedo immediatamente a corregere. Approfitto della sua visita per complimentarmi con lei e Maurizio Würtz, conosco e ammiro il vostro lavoro!
      Sarà un onore, avere un link nel vostro sito!

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