lunedì 6 luglio 2020

Brucoli: la poesia dell'Etna, i capperi e una torta (23-24 giugno 2020)

La scorsa settimana abbiamo fatto acqua ai pontili del Marina di Siracusa, ma l'acqua era assai sporca (abbiamo un filtro a monte del serbatoio) e pur avendo l'impianto ad osmosi bevendola aveva un saporaccio, così abbiamo deciso di spostarci in una baia con l'acqua pulita per rifornire il serbatoio con il dissalatore. Siamo andati a Nord-Nord Ovest di Siracusa, nella baia di Brucoli, che si trova proprio di fronte a Catania. Anche gli amici di Luna Blu si sono spostati con noi e abbiamo veleggiato insieme per le 5 ore che abbiamo impiegato ad arrivare.
Luna Blu ©ValeriaDeRiso
Luna Blu
Un bel traverso ha permesso ad entrambi di mettere a riva il jennaker, e di fotografarci a vicenda.
Maramea ©LucileCovello
Maramea ©LucileCovello
Al tramonto lo spettacolo dell'Etna con il suo pennacchio di fumo, e la città di Catania che pian piano si illumina.
Brucoli - Maramea e L'Etna ©LucileCovello
Brucoli - Maramea e L'Etna ©LucileCovello
Siamo rimasti in questa baia per sei giorni, durante i quali abbiamo visitato Brucoli che nel XV secolo pur essendo un piccolissimo borgo marinaro di pescatori, era considerato un"caricatore" fra i più importanti della Sicilia orientale.
Brucoli - Castello Aragonese ©ValeriaDeRiso
Brucoli - Castello Aragonese
In Sicilia erano chiamati caricatori le aree con un porto, dov’era depositato, per scopi commerciali, il grano proveniente dai luoghi interni dell’Isola. Ecco il motivo per cui nel 1466 venne edificato il Castello Aragonese che si trova alle spalle del faro e all'imbocco del porto-canale. Questa fortificazione non aveva solo scopi difensivi contro i turchi, ma anche per controllare i commerci marittimi e custodire le riserve di grano che vi confluivano. 
Brucoli - Castello Aragonese ©ValeriaDeRiso
Brucoli - Castello Aragonese
Bello percorrere con il gommone il porto-canale, una profonda gola scavata nel corso dei secoli dal torrente Porcaria, caratterizzata da grotte utilizzate come magazzini e rifugi per barche e merci.
Brucoli - le grotte del porto-canale ©ValeriaDeRiso
Brucoli - le grotte del porto-canale
Brucoli - le grotte del porto-canale ©ValeriaDeRiso
Brucoli - le grotte del porto-canale
Brucoli - le grotte del porto-canale ©ValeriaDeRiso
Brucoli - le grotte del porto-canale
La strada principale di Brucoli è disseminata di mosaici di un ignoto artista locale. L'abitato mi ha ricordato un po' Lampedusa.
Brucoli ©ValeriaDeRiso
Brucoli 
La MezzaMarinaia in questi sei giorni ha fatto innumerevoli bagni con il suo amico Nino
MezzaMarinaia e Nino
la MezzaMarinaia e Nino
raccolto capperi e cucunci insieme al NormalCapitano, che abbiamo messo sotto sale. I capperi e i cucunci, non il NormalCapitano.
raccolta capperi ©SaraBassi
capperi e cucunci ©ValeriaDeRiso
capperi e cucunci
capperi e cucunci ©ValeriaDeRiso
capperi e cucunci
Preso lezioni di apnea
dopo la lezione di apnea
dopo la lezione di apnea
e fatto la sua prima torta al cacao tutta da sola!
La prima torta della MezzaMarinaia
La prima torta della MezzaMarinaia
Una tortina semplice, velocissima da preparare e buona, giusta da inzuppare a colazione, senza glutine e senza molte altre cose, visto che è una torta "all'acqua". Però per la colazione è proprio l'ideale. Alla fine del post vi lascio la ricetta.
Kiba, saltydog, fa la guardia
Kiba, saltydog, fa la guardia
Kiba intanto ha continuato ad apprezzare la vita di bordo, e abbiamo anche scoperto che non ama le moto d'acqua: lei che non abbaia mai, quando nel fine settimana hanno cominciato a scorazzarci intorno, se si avvicinavano troppo partiva a difendere se stessa e il suo branco dai bolidi fastidiosi.
Prima di chiudere il post vi lascio la ricetta della
Torta al cacao all'acqua (senza glutine, senza uova, senza burro)
per uno stampo da plum cake o da 22 cm di diametro
207 gr di farina di riso integrale
57 gr di fecola di patate
36 gr di amido di tapioca (o di mais)
45 gr di cacao amaro
180 gr di zucchero
1 bustina di lievito 
300 gr d'acqua
40 gr di liquore di mirto (facoltativo)
Preriscaldare il forno a 160°, ungere e infarinare (con la farina di riso o la fecola) lo stampo. Mescolare tutti gli ingredienti secchi setacciandoli, unire il mirto all'acqua e aggiungere pian piano alle farine mescolando con una frusta in modo che non si formino grumi. Una volta ottenuto un impasto omogeneo versare nello stampo e cuocere per 45'-50'. Prova stecchino sempre d'obbligo.
Sfornare, togliere delicatamente dalla teglia e lasciare raffreddare avvolta in un panno.

^_^

5 commenti:

  1. Vale manca il quantitativo di acqua! No perché io questa torta della mezza marinaia la voglio proprio fare!! Che brava (e che bella!) complimenti!

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  2. Ops! che sbadata che sono!! ahaha una torta all'acqua dove manca l'elemento principale!!! rimedio subito, grazie della segnalazione Luna!

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