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K-Fai Steele - Humpabck whale |
venerdì 29 maggio 2015
martedì 26 maggio 2015
* incontri terrestri .::. 8 - lucciole
Quest'anno sono tante, tantissime!
Io ci ho provato, con le mie scarse competenze e mezzi, e qualcuna sono riuscita ad immortalarla!
sabato 23 maggio 2015
* nella nostra cucina - pane con la pasta madre (a modo mio)
Imperdonabile!
Imperdonabile che dopo tre anni dalla pubblicazione della ricetta per la Pasta Madre io abbia postato diverse ricette per il suo utilizzo ma MAI quella più semplice e scontata: la mia ricetta del pane.
Nel corso del tempo, da quando panificavo a bordo della Filibusta con il lievito di birra ad oggi, ho letto e sperimentato tantissimo cambiando procedure, tempi di lievitazione, tipo di farina; ho cotto panoni e panini, fino ad approdare alla ricetta attuale, che ancora necessita di aggiustamenti (e per questo vi prego, se avete suggerimenti, di illuminarmi!!).
Attualmente la mia pasta madre è di farina ZERO, eccola qua
(perdonate le foto ma la luce delle lampadine è impietosa!)
ma il pane lo faccio con la sola farina T1 macinata a pietra, in due tempi in questo modo:
PANE a lievitazione naturale con PASTA MADRE
INGREDIENTI per un pane di circa 1.200 gr:
100 gr di pasta madre solida
1 kg di farina T1
700 gr di acqua senza cloro (osmosi inversa)
22 gr di sale marino integrale
La sera tolgo la pasta madre dal frigo un'oretta prima di usarla, poi ne prelevo un cucchiaio abbondante (circa 100 gr)
e in una ciotola capiente la lascio in ammollo per 20-30 minuti con 500 gr di acqua senza cloro (che, come insegna Sonia del Pasto Nudo, ammazza i bravi batteri che favoriscono la fermentazione) e poi la sciolgo per bene per fare il poolish (ovvero il lievito madre liquido)
dopodiché aggiungo pian piano 400 gr di farina T1
e mescolo fino ad ottenere una consistenza tipo quella dello yogurt... cremosa.
A questo punto metto la ciotola, coperta con un tagliere di legno, in forno preriscaldato a 30° e la lascio riposare tutta la notte (circa 8 ore).
A questo punto metto la ciotola, coperta con un tagliere di legno, in forno preriscaldato a 30° e la lascio riposare tutta la notte (circa 8 ore).
Il giorno dopo si presenta così:
per via della fermentazione, i batteri lavorano!
Al poolish aggiungo altri 200 gr di acqua (il mio impasto è idratato al 70%) e altri 600 gr di farina T1, poco prima di finire di aggiungere la farina aggiungo anche i 22 gr di sale, e lavoro fino ad ottenere un impasto molto morbido e abbastanza appiccicoso. Se userete l'impastatrice utilizzate il gancio, non lavoratelo troppo a lungo, pena una rottura della maglia glutinica, e poi lavorate un po' la pasta con le mani.
Questo impasto lo lascio riposare circa 4 ore, in forno preriscaldato a 30°.Passato il tempo necessario risulta così:
Infarino bene la spianatoia di legno, ci verso l'impasto e faccio le pieghe: due nel senso della larghezza e due nel senso della lunghezza, sovrapponendo i lembi di pasta.
Accendo il forno e lo porto a 250° con un pentolino d'acqua bollente sul fondo.
Poi sistemo il pane in una teglia di alluminio foderata di carta forno (nella mia lista dei desideri c'è la pietra refrattaria che, sono sicura, migliorerà notevolmente la cottura sia del pane che della pizza), con le pieghe rivolte verso il basso. Faccio due tagli sul pane e lo inforno abbassando subito la temperatura a 220° e lasciando cuocere per 12-13 minuti, poi abbasso ulteriormente a 180° e lascio cuocere per circa 40 minuti ancora.
Quando il pane è cotto, come insegna Sonia, lo lascio raffreddare completamente messo in verticale, poggiato su un lato, con il forno semi aperto (uso anche io un mestolo di legno infilato nello sportello), naturalmente togliendo il pentolino con l'acqua.
Ed eccolo cotto.
Questo in particolare ancora non era ben riposato e freddo e la mollica appare ancora un po' umida, ma serviva subito e quindi l'ho tagliato prima che raffreddasse per bene.
Non è detto che questa sia la ricetta definitiva. Ancora non sono riuscita ad ottenere una crosta bella croccante come dico io: è croccante quando è appena cotto, ma questa "croccantezza" non dura moltissimo. Però si mantiene molto bene e a lungo, il sapore è ottimo, l'alveolatura, visto il tipo di farina, mi soddisfa abbastanza, per cui per ora vado avanti così... fino alla prossima modifica!
Ed eccolo cotto.
Questo in particolare ancora non era ben riposato e freddo e la mollica appare ancora un po' umida, ma serviva subito e quindi l'ho tagliato prima che raffreddasse per bene.
Non è detto che questa sia la ricetta definitiva. Ancora non sono riuscita ad ottenere una crosta bella croccante come dico io: è croccante quando è appena cotto, ma questa "croccantezza" non dura moltissimo. Però si mantiene molto bene e a lungo, il sapore è ottimo, l'alveolatura, visto il tipo di farina, mi soddisfa abbastanza, per cui per ora vado avanti così... fino alla prossima modifica!
:o)
martedì 19 maggio 2015
* alla fine dell'arcobaleno...
sabato 16 maggio 2015
* oggi in giardino # 4 - [14 maggio 2015]
Oggi bottino ricco!
Non mancano gli "ospiti", alcuni molto graditi, come le api
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Cineraria - Jacobaea maritima |
altri un po' meno, visto che queste formiche in particolare pizzicano e il Capitano si ritrova spesso coperto di bubboni, ma che fascino le loro costruzioni!
Come avevo anticipato ecco gli iris bianchi
accanto ai compagni viola
i piccoli bulbi nati dalla loro unione hanno dato vita a degli iris più piccoli di taglia e di un bel lillala gerbera non è mai stata così prodiga di fiori
la bellissima peonia Yoshinogawa è ormai sfiorita
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Peonia Yoshinogawa |
un nuovo ospite: un'ortensia bianca, già in fiore visto che è stata acquistata da poco
Questa pianta l'ho ereditata da mia cognata e nonostante io l'abbia da ben 5 anni solo di recente ne ho scoperto il nome: Raphiolepis o falsa rosellina
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Falsa rosellina - Raphiolepis |
i fiori possono essere bianchi, come nel mio caso, o rosa
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Falsa rosellina - Raphiolepis |
e ancora, Allium aflatunense
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Allium aflatunense |
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Caprifoglio |
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Margherita africana - Dimorphoteca |
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Rosa "Julio Iglesias" |
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Timo in fiore |
la rosa sivigliana
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Rosa sivigliana |
Anche le piante spontanee contribuiscono all'arricchimento del giardino, a noi piace lasciarle crescere e colorare il prato, il vialetto d'accesso, le siepi e i camminamenti tra le prode dell'orto: la camomilla (Chamaemelum nobile)
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Camomilla - Chamaemelum nobile |
l'Agazzino (Pyracantha coccinea), che forma bellissime siepi di fiori bianchi in primavera e si riempie di belle bacche rosse e arancio in autunno
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Agazzino - Pyracantha coccinea |
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papaveri - Papaver rhoeas |
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Veccia dolce - Vicia sativa |
L'orto comincia a dare i suoi frutti: il re della primavera è il carciofo.
Insalata gentilina e insalata carciofina
Infine il semensaio, con le piantine di zucchine e di pomodoro san marzano e cuore di bue pronte per essere interrate
e i fagioli piattella che cominciano a fare capolino
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Carciofi |
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Carciofo |
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Insalata gentilina e insalata carciofina |
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semensaio |
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germogli fagiolo piattella |
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martedì 12 maggio 2015
lunedì 4 maggio 2015
* incontri terrestri .::. 7 - bruchi
Dove ci sono le piante ci sono i bruchi, e nel nostro giardino ce ne sono di bellissimi.
Alcuni li ho identificati, altri, ahimé, no...
Saranno graditissimi i contributi degli esperti entomologi (anche se dubito fortemente che un esperto entomologo venga a leggere questo blog...).
Comincio con il mio preferito, un bruco di Pavonia minore (Saturnia pavoniella), al quinto stadio quello che precede la formazione del bozzolo, che passeggiava sulla rete di recinzione
un piccolo signorino arancione
un cicciottoso bruco che banchettava sulle piante, ormai inselvatichite, di finocchio e che sarebbe poi diventato una magnifica farfalla Macaone (Papilio machaon)
un piccolo ospite su un bocciolo
un altro bruco ben pasciuto, quello della Sfinge del Pioppo (Laothoe populi)
un altro bruco, credo di una sfingide (a giudicare dal cornetto sul culetto) ma non ho capito di quale...
Per finire dei bruchetti piccolissimi, ma voracissimi divoratori di foglie di rosa.
Non sono lo stato larvale di una farfalla ma di un imenottero, l'Arge pagana, che depone le uova nei rami della pianta (che a volte, ahimé, va in necrosi!!).
Spesso ci si accorge della loro presenza quando è troppo tardi, cioè quando cominciano a mangiare: l'unica maniera di eliminarli a quel punto è manuale; se si è così bravi da individuare la caratteristica "ferita" presente sui rami delle piante, che indica la deposizione avvenuta, si può rimuovere il pezzo colpito... ma se si arriva troppo tardi in una nottata sono capaci di defogliare completamente una pianta!
Occhio alle vostre rose dunque!!!
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bruco di Pavonia minore (Saturnia pavoniella) |
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bruco di Pavonia minore (Saturnia pavoniella) |
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bruco di Pavonia minore (Saturnia pavoniella) |
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bruco di Macaone (Papilio machaon) |
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bruco di Macaone (Papilio machaon) |
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bruco di Macaone (Papilio machaon) |
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bruco di Macaone (Papilio machaon) |
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bruco di Macaone (Papilio machaon) |
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bruco di Macaone (Papilio machaon) |
un altro bruco ben pasciuto, quello della Sfinge del Pioppo (Laothoe populi)
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bruco di Sfinge del Pioppo (Laothoe populi) |
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bruco di Sfinge del Pioppo (Laothoe populi) |
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bruco di Sfinge del Pioppo (Laothoe populi) |
Per finire dei bruchetti piccolissimi, ma voracissimi divoratori di foglie di rosa.
Non sono lo stato larvale di una farfalla ma di un imenottero, l'Arge pagana, che depone le uova nei rami della pianta (che a volte, ahimé, va in necrosi!!).
Spesso ci si accorge della loro presenza quando è troppo tardi, cioè quando cominciano a mangiare: l'unica maniera di eliminarli a quel punto è manuale; se si è così bravi da individuare la caratteristica "ferita" presente sui rami delle piante, che indica la deposizione avvenuta, si può rimuovere il pezzo colpito... ma se si arriva troppo tardi in una nottata sono capaci di defogliare completamente una pianta!
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bruco di Argide delle rose (Arge pagana) |
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bruco di Argide delle rose (Arge pagana) |
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bruco di Argide delle rose (Arge pagana) |
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