Tamara Phillips |
martedì 29 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
sabato 19 dicembre 2015
* nella nostra cucina - bracioline (simil) messinesi
Questo piatto faceva furore tra i nostri ospiti in barca ai tempi della Filibusta. Dopo moltissimo tempo che le facevo ignorando la provenienza della ricetta, quando le portai in tavola un signore siciliano esclamò felice:- "Le Bracioline messinesi!!!" -
Io non le avevo mai sentite nominare prima, e così mi documentai e scovai la ricetta originale di Claudia - alias Scorza d'arancia - siciliana doc, qui.
Confrontando le due versioni noterete che le mie sono abbastanza diverse e il perché ora le chiamo "simil-messinesi", ma sono buonissime ugualmente!
BRACIOLINE SIMIL-MESSINESI
Ingredienti per 4 persone
500/600 gr di fettine di vitello da carpaccio
100 gr di pangrattato
50 gr di pecorino grattugiato
un ciuffo abbondante di prezzemolo
la buccia grattugiata di un limone non trattato
peperoncino (facoltativo)
2 spicchi d'aglio
olio extravergine d'oliva
spiedini di legno
Preparazione
Preparo la panatura mescolando il pangrattato con il pecorino, il prezzemolo tritato con la mezzaluna, la buccia di limone grattugiata.
Impano le fettine da entrambi i lati, premendo bene così che la panatura si attacchi, poi le arrotolo formando dei cannoncini che taglio in modo da averli tutti più o meno della stessa misura e grandi quanto un boccone, e li infilo lungo degli spiedini di legno (se dovessero essere troppo lunghi per la vostra padella, potrete tagliarli con un paio di trinciapollo o di forbici da cucina).
In una padella molto ampia (quella della foto è 32 cm) faccio soffriggere, in tre o quattro cucchiai di olio, due spicchi d'aglio e un pezzo di peperoncino (facoltativo: io non lo uso, per ora, per via della Gnoma che ancora non lo apprezza; prima lo tritavo e lo mescolavo alla panatura, per un gusto ancora più piccante); quando l'aglio è diventato biondo lo elimino e cuocio le bracioline, rigirandole di tanto in tanto finché non si è formata una bella crosticina dorata.
:o)
martedì 15 dicembre 2015
domenica 13 dicembre 2015
* Natale fatto a mano...
Come sapete a Natale ci piace decorare la casa con poche cose, semplici e fatte a mano. Quest'anno abbiamo riciclato quelle degli anni scorsi, con una sola novità: delle piccole calze all'uncinetto.
In mancanza del camino le abbiamo appese alla libreria...
Sono molto facili e veloci da realizzare grazie alle istruzioni (corredate di foto) reperibili seguendo questo link: è sufficiente avere le nozioni di base per lavorare all'uncinetto.
Le altre sono le solite, ma ancora non ci hanno stancato
La ghirlanda fatta con le sagome delle mani della Gnoma due anni fa.
Un festone realizzato con i ritagli di panno e stoffa.
I fiocchi di neve ritagliati nella carta alle finestre
Ora sto pensando a qualcosa per la tavola del 25... vedremo...
Per chi li volesse, indico di nuovo i link per realizzare queste decorazioni:
- la ghirlanda di carta con le sagome delle manine
- il festone con i ritagli di panno e stoffa
- i fiocchi di neve ritagliati nella carta
:o)
venerdì 11 dicembre 2015
* nella nostra cucina - torta al cacao e arancia "senza senza" per Pole-pole
Due ricette una di seguito all'altra!!! eh sì, perché ieri sera ho fatto una promessa d'impegno a Silvia, alias Polepole.
Alla fine di novembre Silvia ha scritto questo post per festeggiare i 9 anni del suo blog - Il Circolo Vizioso - e a me è sfuggito, l'ho letto solo dopo il suo commento al post precedente a questo.
Dal momento che il tempo scarseggia e che bisogna cogliere l'attimo e anche che - diciamo la verità - avevo una buona scusa per fare una cosa buona e golosa, mi sono data subito da fare.
Questa ricetta, che è diventata un classico di casa nostra, l'ho scovata sul bellissimo blog Labna lo scorso anno, quando, proprio in questo periodo, la Gnoma non è stata bene ed è stata messa a "dieta": niente latticini, niente dolci, niente uova, niente grassi.
Però eravamo in periodo di feste e, dato che avevo avuto il permesso di essere meno rigida almeno nel giorno di Natale, mi sono messa alla ricerca di un dolce "senza... senza... senza..." che potesse mangiare con soddisfazione senza appesantire il suo "corpicciuolo".
La ricetta originale è qui, io l'ho arricchita un pochino profumandola con l'arancia.
È buonissima, soffice, e velocissima da preparare.
TORTA AL CACAO E ARANCIA
(SENZA latte, SENZA burro, SENZA uova)
Ingredienti (per circa 8/10 porzioni)
180 g di farina integrale (io uso la T1)
3 cucchiai colmi di cacao amaro
200 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
5 cucchiai di olio di semi di girasole
235 ml di spremuta di arancia
la buccia grattugiata delle arance usate per il succo
Preriscaldo il forno a 180° (fatelo! perché preparare l'impasto è rapidissimo).
Rivesto uno stampo da plum cake di 25 cm con la carta da forno.
In una ciotola mescolo prima gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero, il bicarbonato, il sale, il cacao setacciato e la buccia d'arancia grattugiata; poi faccio un buco al centro e verso l'olio, l'aceto e il succo d'arancia mescolando bene con una frusta, fino ad avere una crema liscia e senza grumi.
Trasferisco l'impasto nello stampo rivestito di carta forno e cuocio nel forno caldo per 35 minuti.
Per verificare la cottura faccio la prova dello stecchino: come suggerisce Benedetta Jasmine di Labna, meglio ma non cuocerla ad oltranza, altrimenti risulterà troppo asciutta.
Con questo stesso impasto io faccio anche i muffins che conservo in un contenitore ermetico per avere una buona merenda sempre pronta... anche se non è che durino molto: sono troppo buoni, da soli, a merenda a colazione... sempre!
EDIT: per chi dovesse essere morigerato e volesse conservare al meglio la torta, suggerisco di avvolgerla nella pellicola trasparente, in modo che non si asciughi.
EDIT: per chi dovesse essere morigerato e volesse conservare al meglio la torta, suggerisco di avvolgerla nella pellicola trasparente, in modo che non si asciughi.
:o)
giovedì 10 dicembre 2015
* nella nostra cucina - panini o (mini panuozzi) con recupero di pasta madre
Ho trovato la ricetta per questi panini in diversi blog di cucina, con piccolissime variazioni. Ho cercato di risalire all'autrice originale, ma non ci sono riuscita, e allora segnalo il blog dove l'ho letta io, che è Aria in cucina.
Ovunque vengono chiamati "Panini arabi", ma io il pane arabo l'ho mangiato "in loco" ed è abbastanza diverso, non ha mollica, è tondo e gonfio... insomma un'altra cosa; trovo invece che somiglino moltissimo al "Panuozzo", un pane, ormai tradizionale, campano realizzato con l'impasto della pizza.
La cosa che mi è piaciuta di più è che ho constatato che è possibile realizzare questi panini sia con la pasta madre rinfrescata che con quella non ancora rinfrescata.
Quando li faccio cerco di non superare gli 80 gr per pezzo (da crudi), li congelo una volta cotti e raffreddati e quando mi servono ne scongelo la quantità che mi occorre. Sono morbidi e saporiti, non hanno moltissima mollica, per cui si prestano bene a essere imbottiti senza risultare pesanti né scomodi da mangiare, perfetti per pic nic o piccoli spuntini. Lo stesso impasto l'ho utilizzato per fare dei mini panini salati e dolci a bocconcino per il compleanno della Gnoma. Insomma versatilissimi.
PANINI con RECUPERO di PASTA MADRE
Ingredienti per circa 10 panini da 80 gr (peso da crudi)
200 gr di pasta madre rinfrescata o non rinfrescata
400 gr di farina zero e 200 gr di farina T1 (oppure 600 gr di farina zero)
poca farina di semola per spolverare i panini prima della cottura
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
2 cucchiaini da tè di sale
1 cucchiaino da tè di zucchero di canna (o fruttosio)
300 gr di acqua
Formo l'impasto sciogliendo la pasta madre nell'acqua leggermente tiepida (max 25°), poi aggiungo lo zucchero, l'olio e quasi tutta la farina, poi unisco il sale e aggiungo il resto della farina. Lavoro per circa dieci minuti premendo con i pollici e poi con le nocche, finché l'impasto non diventa liscio ed elastico. Formo una palla la lascio lievitare in una ciotola unta d'olio e coperta da un panno per circa 3 ore se uso la pasta madre NON RINFRESCATA.
Se uso la pasta madre GIÀ RINFRESCATA divido subito l'impasto in parti uguali e formo dei panini piatti larghi e lunghi stendendoli con le dita delle mani - perché ho riscontrato che se uso il matterello risulta pochissima mollica una volta cotti e si rompono facilmente; credo che questo avvenga perché con il matterello il gas della lievitazione si perde completamente - li spolvero con poca farina e li lascio lievitare per 2 ore prima di cuocerli.
Nel caso in cui io usi la pasta madre NON RINFRESCATA seguo lo stesso procedimento appena descritto una volta passate le prime 3 ore di lievitazione e poi lascio di nuovo lievitare i panini per 2 ore.
Se uso la pasta madre GIÀ RINFRESCATA divido subito l'impasto in parti uguali e formo dei panini piatti larghi e lunghi stendendoli con le dita delle mani - perché ho riscontrato che se uso il matterello risulta pochissima mollica una volta cotti e si rompono facilmente; credo che questo avvenga perché con il matterello il gas della lievitazione si perde completamente - li spolvero con poca farina e li lascio lievitare per 2 ore prima di cuocerli.
Nel caso in cui io usi la pasta madre NON RINFRESCATA seguo lo stesso procedimento appena descritto una volta passate le prime 3 ore di lievitazione e poi lascio di nuovo lievitare i panini per 2 ore.
:o)
martedì 8 dicembre 2015
lunedì 7 dicembre 2015
domenica 6 dicembre 2015
sabato 5 dicembre 2015
venerdì 4 dicembre 2015
giovedì 3 dicembre 2015
mercoledì 2 dicembre 2015
martedì 1 dicembre 2015
lunedì 30 novembre 2015
domenica 29 novembre 2015
sabato 28 novembre 2015
venerdì 27 novembre 2015
giovedì 26 novembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
* il mare in casa nostra <•|–/–/–/–< [SEI]
...navigare di notte, in questo nero apparente, sapendo dov'è l'isola ...questa magia fa rinascere in me l'alleanza con l'universo.
Le stelle parlano, il mare parla, il vento parla e l'isola, nascosta nella notte, anche lei parla..."
Bernard Moitessier
* Conto alla rovescia: una specie di calendario dell'avvento e una riflessione sugli shop on line - A gift for... #1
Temperature in calo drammatico, neve sui monti in lontananza, nebbia, pioggia, sole splendente (quando c'è) ma tiepidino, mancano esattamente 30 giorni alla vigilia, insomma ci siamo: penso di poter cominciare a parlare di Natale, no?
Prima però concedetemi una riflessione. Qualcuno di voi avrà notato che di recente, per aumentare la visibilità dei miei lavori, ho aperto uno shop anche sul portale Etsy, spinta dal fatto che è forse il più famoso e diffuso portale di vendite on line di prodotti artigianali.
In effetti è stato il primo che ho scoperto tanti anni fa, quando ho cominciato ad accarezzare l'idea di un negozio virtuale, e mi è sempre piaciuto per la varietà e la bellezza dei prodotti proposti.
Tuttavia ultimamente si è sempre più "aperto" anche a manifatture non proprio artigianali, e di recente è venuto fuori che c'è un algoritmo che nelle ricerche per parole chiave privilegia gli shop inglesi e australiani, cosa che rende ancora più difficile emergere per uno shop italiano e neonato come il mio, tra le migliaia di proposte.
Quando studiavo le varie possibilità per scegliere dove aprire il mio primo shop, il portale DaWanda mi è piaciuto per l'immagine di serietà ed organizzazione che traspariva tra le righe, caratteristiche che fino ad oggi, dopo 3 anni, non sono mai venute meno, anzi se è possibile sono cresciute.
In conclusione continuo a preferire DaWanda e, anche a mio discapito, dico: continuate anche voi!
E ora veniamo al Natale.
Magari fra di voi c'è qualcuno che - come me - parte in anticipo per fare i regali. Ci sono diversi vantaggi a farlo: niente ressa, maggiore scelta, più calma per decidere bene, prezzi più bassi... e qui vi volevo!!! Anche DaWanda e verDi&bLu premiano chi è previdente:
Prima però concedetemi una riflessione. Qualcuno di voi avrà notato che di recente, per aumentare la visibilità dei miei lavori, ho aperto uno shop anche sul portale Etsy, spinta dal fatto che è forse il più famoso e diffuso portale di vendite on line di prodotti artigianali.
In effetti è stato il primo che ho scoperto tanti anni fa, quando ho cominciato ad accarezzare l'idea di un negozio virtuale, e mi è sempre piaciuto per la varietà e la bellezza dei prodotti proposti.
Tuttavia ultimamente si è sempre più "aperto" anche a manifatture non proprio artigianali, e di recente è venuto fuori che c'è un algoritmo che nelle ricerche per parole chiave privilegia gli shop inglesi e australiani, cosa che rende ancora più difficile emergere per uno shop italiano e neonato come il mio, tra le migliaia di proposte.
Quando studiavo le varie possibilità per scegliere dove aprire il mio primo shop, il portale DaWanda mi è piaciuto per l'immagine di serietà ed organizzazione che traspariva tra le righe, caratteristiche che fino ad oggi, dopo 3 anni, non sono mai venute meno, anzi se è possibile sono cresciute.
In conclusione continuo a preferire DaWanda e, anche a mio discapito, dico: continuate anche voi!
E ora veniamo al Natale.
Magari fra di voi c'è qualcuno che - come me - parte in anticipo per fare i regali. Ci sono diversi vantaggi a farlo: niente ressa, maggiore scelta, più calma per decidere bene, prezzi più bassi... e qui vi volevo!!! Anche DaWanda e verDi&bLu premiano chi è previdente:
A partire da oggi e fino alla mezzanotte dell'8 dicembre nel mio shop su DaWanda (e anche in moltissimi altri) c'è lo sconto del 15% su tutti gli articoli, per cui ho pensato di fare una sorta di calendario dell'avvento, presentandovi un articolo al giorno con un piccolo suggerimento.
Eccovi il primo
Eccovi il primo
"un regalo per una ragazza bohémien" |
nello shop
:o)
martedì 3 novembre 2015
* scolorire invece di colorare, ovvero come rinnovare una tuta
Mettiamo che una persona ami vestire colorato, e che abbia un pantalone di una tuta viola (eh si, viola), e mettiamo che questa persona a volte sia un po' come Peter Sellers in "Hollywood party" (film esilarante, se non lo avete ancora mai visto fatelo, è un cult della risata) e che l'abbia irrimediabilmente rovinata con la candeggina schizzandola mentre cercava di sbiancare delle macchie di muffa.
Al suo posto cosa avreste fatto? l'avreste buttata? o regalata? o l'avreste messa in ogni caso, così, con quegli schizzi qui e là?
E ora mettiamo che quella persona sia io...
Ho continuato a metterla così come era, e poi ho avuto un'illuminazione: trasformare la causa del danno in un'opportunità per rinnovare la tuta e mascherare le macchie.
Sono bastati un cotton fioc, la malefica e puzzolente candeggina, e un po' di fantasia. Per non fare ulteriori pasticci ho indossato i pantaloni durante l'operazione.
Gli schizzi si vedono ancora ma, diciamo, sono camuffati dai ghirigori volutamente imprecisi.
Voilà...
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